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Transfusioni #2
Transfusioni #2 ha come protagonista Luca Maria Patella (Roma, 1934), artista di ricerca noto in ambito internazionale, pioniere nella sperimentazione interdisciplinare dei media foto-cinematografici, sonori, digitali, scrittoriali e teorici, e grande innovatore nella perlustrazione dei molteplici rapporti che legano arte e scienza.
Comunicato stampa
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Transfusioni #2 ha come protagonista Luca Maria Patella (Roma, 1934), artista di ricerca noto in ambito internazionale, pioniere nella sperimentazione interdisciplinare dei media foto-cinematografici, sonori, digitali, scrittoriali e teorici, e grande innovatore nella perlustrazione dei molteplici rapporti che legano arte e scienza.
In mostra sarà esposta un’opera fotografica del 1976 dal titolo “Tessitura solare con Arcobaleno”. Nell’inquadratura compare la mano dell’artista che, sfidando l’impermanenza del fenomeno atmosferico, sembra tracciare l’arcobaleno con un compasso sfruttando le potenzialità del mezzo fotografico.
Il confronto tra mondo fisico e psichico, universo e soggetto è sempre presente nel lavoro di Patella e ritorna in quest’opera che si può collocare nella più ampia indagine che l’artista ha dedicato a partire dagli anni ottanta al Mysterium Coniunctionis attraverso un complesso corpus teorico accompagnato da installazioni e oggetti. Il lavoro esposto reca testimonianza della sperimentazione cara all’artista sui metodi fotografici di ripresa, in cui l’originaria tecnica del foro stenopeico si confronta con quella più moderna dell’obbiettivo fisheye. Ne parlerà al pubblico lo stesso Patella, attraverso una “dialettica telefonica in atto” che si terrà in galleria nel corso della giornata inaugurale.
A dialogare con Patella è stata invitata Federica Di Carlo (Roma, 1984) scelta per la centralità che anche nella sua ricerca hanno i rapporti tra arte e scienza, con particolare attenzione alle tematiche della luce e della visione.
L’arcobaleno è infatti un soggetto caro a Federica in quanto fenomeno non misurabile e non definibile in forma oggettiva. Ed è proprio questa presenza aleatoria che affascina scienziati e artisti poiché consente di riflettere sull’apparente realtà in cui viviamo. L’opera Misurazione diffusa, ideata per dialogare con quella del maestro coinvolgerà il pubblico in un’azione-lettura, nel corso della quale gli spettatori saranno invitati a misurarsi con lo spazio e una scritta attivata dalla luce del luogo.
Nella serata inaugurale a Marco Palladini, scrittore, drammaturgo, regista e attore con Claudio Mapelli al sax tenore, è affidata l’interpretazione d’autore del testo poetico-filosofico Atto Unico Filosofico per Apelle figlio di Apollo Uccelli e Pesci al quale Filiberto Menna consegna la sua riflessione sulla pittura e il teatro come spazio della finzione, e dunque, della costruzione linguistica. Il testo scritto attorno al 1981, è stato pubblicato per i tipi di Le Impronte degli Uccelli nel 2001 in 500 esemplari numerati con in copertina l’opera MUT/TUM di Luca Maria Patella (omaggio a Marcel Duchamp).
In mostra sarà esposta un’opera fotografica del 1976 dal titolo “Tessitura solare con Arcobaleno”. Nell’inquadratura compare la mano dell’artista che, sfidando l’impermanenza del fenomeno atmosferico, sembra tracciare l’arcobaleno con un compasso sfruttando le potenzialità del mezzo fotografico.
Il confronto tra mondo fisico e psichico, universo e soggetto è sempre presente nel lavoro di Patella e ritorna in quest’opera che si può collocare nella più ampia indagine che l’artista ha dedicato a partire dagli anni ottanta al Mysterium Coniunctionis attraverso un complesso corpus teorico accompagnato da installazioni e oggetti. Il lavoro esposto reca testimonianza della sperimentazione cara all’artista sui metodi fotografici di ripresa, in cui l’originaria tecnica del foro stenopeico si confronta con quella più moderna dell’obbiettivo fisheye. Ne parlerà al pubblico lo stesso Patella, attraverso una “dialettica telefonica in atto” che si terrà in galleria nel corso della giornata inaugurale.
A dialogare con Patella è stata invitata Federica Di Carlo (Roma, 1984) scelta per la centralità che anche nella sua ricerca hanno i rapporti tra arte e scienza, con particolare attenzione alle tematiche della luce e della visione.
L’arcobaleno è infatti un soggetto caro a Federica in quanto fenomeno non misurabile e non definibile in forma oggettiva. Ed è proprio questa presenza aleatoria che affascina scienziati e artisti poiché consente di riflettere sull’apparente realtà in cui viviamo. L’opera Misurazione diffusa, ideata per dialogare con quella del maestro coinvolgerà il pubblico in un’azione-lettura, nel corso della quale gli spettatori saranno invitati a misurarsi con lo spazio e una scritta attivata dalla luce del luogo.
Nella serata inaugurale a Marco Palladini, scrittore, drammaturgo, regista e attore con Claudio Mapelli al sax tenore, è affidata l’interpretazione d’autore del testo poetico-filosofico Atto Unico Filosofico per Apelle figlio di Apollo Uccelli e Pesci al quale Filiberto Menna consegna la sua riflessione sulla pittura e il teatro come spazio della finzione, e dunque, della costruzione linguistica. Il testo scritto attorno al 1981, è stato pubblicato per i tipi di Le Impronte degli Uccelli nel 2001 in 500 esemplari numerati con in copertina l’opera MUT/TUM di Luca Maria Patella (omaggio a Marcel Duchamp).
17
ottobre 2016
Transfusioni #2
Dal 17 ottobre al 07 novembre 2016
arte contemporanea
Location
ARCHIVIO MENNA-BINGA – COMPLESSO MALAFRONTE
Roma, Via Dei Monti Di Pietralata, 16, (Roma)
Roma, Via Dei Monti Di Pietralata, 16, (Roma)
Orario di apertura
su appuntamento chiamare 339 8053993
Vernissage
17 Ottobre 2016, h 18
Autore
Curatore