Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Transit_2
seconda mostra del programma Fine Arts dell’Accademia Britannica per la stagione 2006-2007
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Transit_2 è la seconda mostra del programma Fine Arts dell’Accademia Britannica per la stagione 2006-2007. La mostra, coordinata da Jacopo Benci, presenta opere di sei artisti (Richard Clegg, Aisling Hedgecock, Tony Lloyd, Clara Ursitti, John Walter, Stephen Wilson) e un architetto (Max Dewdney). Il titolo scelto quest’anno per le mostre Fine Arts, Transit, si riferisce al carattere transitorio dei soggiorni degli artisti e architetti a Roma, al carattere di ‘abitazione temporanea’ della loro permanenza all'Accademia Britannica.
Richard Clegg
“Durante la sua permanenza a Roma, Richard Clegg ha considerato le possibilità installative del Luneur Park all’EUR e di altri siti architettonici sensoriali. Il suo lavoro fa uso di una gamma di linguaggi, dai ‘blackboard paintings’ che traducono le immagini in una sintassi educazionale, a dipinti su specchi antichi resi opachi e non riflettenti, con riferimento a uno stato simile alla disfasia, un tipo di amnesia storica.” [Richard Clegg]
Richard Clegg (Abbey Fellow in Painting, gennaio-marzo 2007) è cresciuto a Blackpool e si è laureato al Royal College of Art, Londra. I suo lavoro assume molte diverse forme d’espressione, quali pittura, disegno, installazione, scultura. Ha esposto negli USA e in Europa, fra l’altro in musei in Germania e Gran Bretagna, e il suo lavoro è attualmente in una mostra alla Contemporary Gallery, National Glass Centre, Sunderland. Richard Clegg è stato intervistato dalle televisioni svedese e inglese, e il suo lavoro è stato presentato in articoli nei quotidiani Times, Independent, Guardian e Observer.
Max Dewdney
“Studies 1-4, No-Stop Monument, 2007. L'opera presentata è parte di un'indagine nell'esperienza dello spazio pubblico e privato. Il progetto è posto nel contesto di Roma e tratta dell'idea di ombra come dualità di presenza e assenza. No-Stop Monument si basa sul modello di No-Stop City, una critica del piano modernista della città formulata da Archizoom Associati, 1970. No-Stop Monument è presentato a una scala della metà del modello originale; lo specchio utilizzato è ombrato, invece dello specchio chiaro originariamente usato in No-Stop City, e quindi non riflette indefinitamente. La città in scala è sostituita da un interno che mostra un frammento di una stanza, un cortile e un monumento. Questo lavoro si muove dal chiaro all'oscuro e dal pubblico al privato ed esplora le dimensioni psicologiche dello spazio.” [Max Dewdney]
Max Dewdney (Rome Scholar in Architecture, ottobre 2006-giugno 2007) vive e lavora a Londra. Fra le sue più recenti mostre, Incomplete House Project (personale), Dilston Grove, CGP, Londra; Centrifuge, Drawing Rooms, Londra, e 2015, Modern Art Oxford, Oxford; ha anche esposto in Italia, a New York e a Berlino. È membro fondatore del Mobile Studio (www.themobilestudio.co.uk) il cui lavoro più recente sarà esposto alla Swiss Cottage Gallery, Londra, ed è stato recentemente pubblicato in Blueprint (2007).
Aisling Hedgecock
«I miei lavori più recenti comprendono oggetti scultorei centrati sui fenomeni quotidiani, l’alchimia dei materiali da imballaggio: sferette di poliuretano, cartone, colla. La grande opera Saracen (2006) fa riferimento a quelle che nel medioevo erano colloquialmente definite pietre ‘sarsen’. I monoliti preistorici che si profilavano sulle pianure dell’Inghilterra Sud-Occidentale erano considerati degli intrusi sospetti dagli abitatori umani del paesaggio. Queste sculture esistono in un bizzarro stato di paradosso. La natura del materiale quotidiano viene impiegata nell’assurda abbondanza fra la giustificazione logica della permanenza e la temporalità, di ciò che non è né carne né pietra.La natura fisica delle sculture suscita istintivamente un senso di frammentazione, non dissimile da ciò che un tuffatore prova gettandosi in una piscina: un altro mondo. Questo processo è ulteriormente chiarito in disegni immaginari di vestigi simili a coralli. Da questo punto di vista, la pratica del disegno allude a spazi inesplorati e inespressi.» [Aisling Hedgecock]
Aisling Hedgecock (Sainsbury Scholar in Drawing & Sculpture, ottobre 2006-settembre 2007) si è laureata al Royal College of Art di Londra nel 2006. Dopo il BA alla Wimbledon School of Art in 2001, ha esposto in Gran Bretagna, e ha ottenuto particolari riconoscimenti per la sua pratica disegnativa, fra cui il Mann Drawing Prize nel 2006 e la candidatura al Pizza Express Drawing Prize nel 2003. Tra le sue mostre più recenti, Saudade, Highbury Studios, Londra; Transiti, Æmilia Hotel Spazio Cultura, Bologna; Transit_1, Accademia Britannica, Roma (2006); Gabriel Rolt Gallery, Amsterdam; air guitar & two teaspoons, Bischoff Weiss, Londra (2007). Hedgecock è stata recentemente designata “outstanding young artist” nel supplemento speciale ‘Talent 2007’ del quotidiano The Independent.
Tony Lloyd
“L’ombra rende la vista pronta per la luce. L’ombra tempera la luce. Le ombre non distruggono la luce ma la conservano e proteggono in noi, e ci conducono alla conoscenza e alla memoria.” [Giordano Bruno, De Umbris Idearum, 1582]
“La pittura rende la vista pronta per la realtà. La pittura tempera la realtà. La pittura non distrugge ciò che è reale ma conserva e protegge ciò che è reale per noi, e ci conduce alla conoscenza e alla memoria.” [Tony Lloyd, 2007]
Tony Lloyd (Australia Council Resident Artist, gennaio-marzo 2007). Ha studiato al RMIT, Melbourne (BFA Painting, 1995-97; Honours Degree, 1998; MA Fine Art by Research, 1999-2001). Dal 2006 è Lecturer in Painting alla Victoria University, Melbourne. Ha tenuto 15 personali, fra cui: 2007, Canvas International Art, Amstelveen, Olanda; 2006, Nellie Castan Gallery, Melbourne; Michael Carr, Sydney. Principali collettive: 2005, No Return, Kings ARI, Melbourne; 2004, Oneindige Landschappen, Loods 6, Amsterdam; 2003, Depth of Field, Monash University Museum of Art, Melbourne; Exhibit 001, Nth Art, Londra; Melbourne X, Canberra Contemporary Art Space & S.C.A. Gallery, Sydney. Premi: 2005, Australia Council Skills & Arts Development grant; 2004, Conrad Jupiters Contemporary Art Prize; 1999-2000, RMIT Post Graduate Research Award.
Clara Ursitti
“Helen Keller disse una volta che, fra i cinque sensi, l’olfatto è l’angelo caduto. Negli ultimi 12 anni, il mio lavoro si è concentrato sul senso non-visuale dell’olfatto. Ho creato un’intero corpus di opere installative in cui c’è assai poco da vedere, a parte il titolo e lo spazio architettonico che accoglie l’odore. Le fragranze che creo vengono disperse elettronicamente; spesso lavoro col biochimico George Dodd per creare le formule. Ho lavorato con odori animali e corporei, creando autoritratti olfattivi, e ho inoltre usato odori propri della sessualità umana e animale. Un mio progetto in corso, intitolato Pheromone LinkTM, è un’agenzia di appuntamenti sperimentale in cui ognuno sceglie il partner sulla base dell’odore. E’ un modo per rispondere scherzosamente alla domanda: “L’amore è una questione di chimica?” Mi interessano molto le questioni connesse a cosa voglia dire essere umani, e al ruolo che i nostri sensi giocano in questo campo. Non vi è un linguaggio per l’olfatto, e di conseguenza descriviamo gli odori usando metafore o rozze dicotomie buono-cattivo. Mi incuriosisce vedere cosa queste dicotomie lascino fuori, e come facciano riferimento alle norme e ideologie sociali dominanti. L’olfatto è unico, in quanto è il solo dei cinque sensi ad aver legami diretti con la parte più arcaica del cervello, in cui si ritiene vengano immagazzinati ricordi ed emozioni. E’ un senso estremamente evocativo e sottovalutato, di cui sappiamo ancora molto poco.” [Clara Ursitti]
Clara Ursitti (Arts Council England Helen Chadwick Fellow, settembre 2006, gennaio-marzo 2007) ha studiato alla York University, Toronto, Canada (BFA, 1992), e alla Glasgow School of Art, Glasgow (MFA, 1995). Fra le sue principali mostre recenti: 2005, Tramway, Glasgow; Alice Day Gallery, Bruxelles; 2004, Vilma Gold Gallery, Londra; Galleri 54, Gothenburg, Svezia; 2003, Karen Schreiber Gallery, Toronto; Vane, Newcastle; Ibid Projects, Londra, e Vilnius, Lituania; Chapter, Cardiff; 2002, Montevideo, The Netherlands Media Institute, Amsterdam; Danielle Arnaud Gallery, Londra; Auckland Art Gallery, Nuova Zelanda; 2001, Gothenburg International Biennial, Konsthallen, Gothenburg, Svezia; YYZ Gallery, Toronto; Australian Centre for Contemporary Art, Melbourne; Dundee Contemporary Arts, Scozia; 2000, Camac, Marnay, Francia; Turku Museum, Turku, Finlandia; Centre for Contemporary Art, Glasgow; Lugar Comun, Lisbona.
John Walter
“Il mio lavoro recente guarda il Post-Modernismo e la pittura newyorkese degli anni Ottanta attraverso la lente costituita dal trovarmi a Roma. Visioni da inferno dantesco e immagini pubblicitarie sono la materia di base per dipinti metafisici contemporanei.” [John Walter]
John Walter (Sainsbury Scholar in Painting and Sculpture, ottobre 2006-settembre 2007) ha studiato alla Ruskin School of Drawing and Fine Art, Università di Oxford, e alla Slade School of Fine Art, University College, Londra.. Fra le sue mostre recenti, Jerwood Drawing Prize 2005, Londra e itinerante; Queer Eye, University of Massachusetts, Boston (2006); The Risky Business of Import/Export, The Tank, New York (2005). Avrà una personale alla Galleria Marabini, Bologna, a maggio 2007.
Stephen Wilson
“Negli ultimi cinque anni ho prodotto opere d’arte e scritti che mostrano un’attenzione per opere letterarie significative e successivamente una relazione in corso con la cultura visiva. Un elemento centrale d’interesse è l’ansia storica e la lettura non-sequenziale che viene spesso comunicata attraverso la pittura, il film e l’illustrazione. In numerosi lavori ho formulato distinzioni fra la struttura letteraria e il punto in cui un parallelo visuale occupa l’intelaiatura compositiva fra i processi del testo e dell’immagine. Il mio nuovo lavoro, Posthumous Hang, promuove una sospensione della percezione popolare riguardo al discorso modernista che ha luogo nell’ambito della pittura di storia ― rivolgendosi al luogo in cui pittura e scrittura collidono e insieme al modo in cui fatto e finzione convergono.” [Stephen Wilson]
Stephen Wilson (Abbey Scholar in Painting, ottobre 2006-giugno 2007) vive e lavora in Londra. Studi superiori: 2002-07, PhD by Project (Le “Avventure di Pinocchio” di Collodi rappresentate nella cultura visuale e nell’arte dei Macchiaioli nell’Italia risorgimentale del XIX secolo), Royal College of Art, Londra. 1999-2001, MA Fine Art, Royal College of Art, Londra. 1995-1999, BA Fine Art, Gerrit Rietveld Akademie, Amsterdam. Principali mostre recenti: 2006, Monstrous Tales, APT Gallery, Londra (Three Sons, collaborazione performativa interattiva); Fortnight of Solo Shows, Ben Uri Gallery, Londra (Three Sons, collaborazione performativa interattiva); Transiti, Æmilia Hotel Spazio Cultura, Bologna; Transit_1, Accademia Britannica, Roma.
Richard Clegg
“Durante la sua permanenza a Roma, Richard Clegg ha considerato le possibilità installative del Luneur Park all’EUR e di altri siti architettonici sensoriali. Il suo lavoro fa uso di una gamma di linguaggi, dai ‘blackboard paintings’ che traducono le immagini in una sintassi educazionale, a dipinti su specchi antichi resi opachi e non riflettenti, con riferimento a uno stato simile alla disfasia, un tipo di amnesia storica.” [Richard Clegg]
Richard Clegg (Abbey Fellow in Painting, gennaio-marzo 2007) è cresciuto a Blackpool e si è laureato al Royal College of Art, Londra. I suo lavoro assume molte diverse forme d’espressione, quali pittura, disegno, installazione, scultura. Ha esposto negli USA e in Europa, fra l’altro in musei in Germania e Gran Bretagna, e il suo lavoro è attualmente in una mostra alla Contemporary Gallery, National Glass Centre, Sunderland. Richard Clegg è stato intervistato dalle televisioni svedese e inglese, e il suo lavoro è stato presentato in articoli nei quotidiani Times, Independent, Guardian e Observer.
Max Dewdney
“Studies 1-4, No-Stop Monument, 2007. L'opera presentata è parte di un'indagine nell'esperienza dello spazio pubblico e privato. Il progetto è posto nel contesto di Roma e tratta dell'idea di ombra come dualità di presenza e assenza. No-Stop Monument si basa sul modello di No-Stop City, una critica del piano modernista della città formulata da Archizoom Associati, 1970. No-Stop Monument è presentato a una scala della metà del modello originale; lo specchio utilizzato è ombrato, invece dello specchio chiaro originariamente usato in No-Stop City, e quindi non riflette indefinitamente. La città in scala è sostituita da un interno che mostra un frammento di una stanza, un cortile e un monumento. Questo lavoro si muove dal chiaro all'oscuro e dal pubblico al privato ed esplora le dimensioni psicologiche dello spazio.” [Max Dewdney]
Max Dewdney (Rome Scholar in Architecture, ottobre 2006-giugno 2007) vive e lavora a Londra. Fra le sue più recenti mostre, Incomplete House Project (personale), Dilston Grove, CGP, Londra; Centrifuge, Drawing Rooms, Londra, e 2015, Modern Art Oxford, Oxford; ha anche esposto in Italia, a New York e a Berlino. È membro fondatore del Mobile Studio (www.themobilestudio.co.uk) il cui lavoro più recente sarà esposto alla Swiss Cottage Gallery, Londra, ed è stato recentemente pubblicato in Blueprint (2007).
Aisling Hedgecock
«I miei lavori più recenti comprendono oggetti scultorei centrati sui fenomeni quotidiani, l’alchimia dei materiali da imballaggio: sferette di poliuretano, cartone, colla. La grande opera Saracen (2006) fa riferimento a quelle che nel medioevo erano colloquialmente definite pietre ‘sarsen’. I monoliti preistorici che si profilavano sulle pianure dell’Inghilterra Sud-Occidentale erano considerati degli intrusi sospetti dagli abitatori umani del paesaggio. Queste sculture esistono in un bizzarro stato di paradosso. La natura del materiale quotidiano viene impiegata nell’assurda abbondanza fra la giustificazione logica della permanenza e la temporalità, di ciò che non è né carne né pietra.La natura fisica delle sculture suscita istintivamente un senso di frammentazione, non dissimile da ciò che un tuffatore prova gettandosi in una piscina: un altro mondo. Questo processo è ulteriormente chiarito in disegni immaginari di vestigi simili a coralli. Da questo punto di vista, la pratica del disegno allude a spazi inesplorati e inespressi.» [Aisling Hedgecock]
Aisling Hedgecock (Sainsbury Scholar in Drawing & Sculpture, ottobre 2006-settembre 2007) si è laureata al Royal College of Art di Londra nel 2006. Dopo il BA alla Wimbledon School of Art in 2001, ha esposto in Gran Bretagna, e ha ottenuto particolari riconoscimenti per la sua pratica disegnativa, fra cui il Mann Drawing Prize nel 2006 e la candidatura al Pizza Express Drawing Prize nel 2003. Tra le sue mostre più recenti, Saudade, Highbury Studios, Londra; Transiti, Æmilia Hotel Spazio Cultura, Bologna; Transit_1, Accademia Britannica, Roma (2006); Gabriel Rolt Gallery, Amsterdam; air guitar & two teaspoons, Bischoff Weiss, Londra (2007). Hedgecock è stata recentemente designata “outstanding young artist” nel supplemento speciale ‘Talent 2007’ del quotidiano The Independent.
Tony Lloyd
“L’ombra rende la vista pronta per la luce. L’ombra tempera la luce. Le ombre non distruggono la luce ma la conservano e proteggono in noi, e ci conducono alla conoscenza e alla memoria.” [Giordano Bruno, De Umbris Idearum, 1582]
“La pittura rende la vista pronta per la realtà. La pittura tempera la realtà. La pittura non distrugge ciò che è reale ma conserva e protegge ciò che è reale per noi, e ci conduce alla conoscenza e alla memoria.” [Tony Lloyd, 2007]
Tony Lloyd (Australia Council Resident Artist, gennaio-marzo 2007). Ha studiato al RMIT, Melbourne (BFA Painting, 1995-97; Honours Degree, 1998; MA Fine Art by Research, 1999-2001). Dal 2006 è Lecturer in Painting alla Victoria University, Melbourne. Ha tenuto 15 personali, fra cui: 2007, Canvas International Art, Amstelveen, Olanda; 2006, Nellie Castan Gallery, Melbourne; Michael Carr, Sydney. Principali collettive: 2005, No Return, Kings ARI, Melbourne; 2004, Oneindige Landschappen, Loods 6, Amsterdam; 2003, Depth of Field, Monash University Museum of Art, Melbourne; Exhibit 001, Nth Art, Londra; Melbourne X, Canberra Contemporary Art Space & S.C.A. Gallery, Sydney. Premi: 2005, Australia Council Skills & Arts Development grant; 2004, Conrad Jupiters Contemporary Art Prize; 1999-2000, RMIT Post Graduate Research Award.
Clara Ursitti
“Helen Keller disse una volta che, fra i cinque sensi, l’olfatto è l’angelo caduto. Negli ultimi 12 anni, il mio lavoro si è concentrato sul senso non-visuale dell’olfatto. Ho creato un’intero corpus di opere installative in cui c’è assai poco da vedere, a parte il titolo e lo spazio architettonico che accoglie l’odore. Le fragranze che creo vengono disperse elettronicamente; spesso lavoro col biochimico George Dodd per creare le formule. Ho lavorato con odori animali e corporei, creando autoritratti olfattivi, e ho inoltre usato odori propri della sessualità umana e animale. Un mio progetto in corso, intitolato Pheromone LinkTM, è un’agenzia di appuntamenti sperimentale in cui ognuno sceglie il partner sulla base dell’odore. E’ un modo per rispondere scherzosamente alla domanda: “L’amore è una questione di chimica?” Mi interessano molto le questioni connesse a cosa voglia dire essere umani, e al ruolo che i nostri sensi giocano in questo campo. Non vi è un linguaggio per l’olfatto, e di conseguenza descriviamo gli odori usando metafore o rozze dicotomie buono-cattivo. Mi incuriosisce vedere cosa queste dicotomie lascino fuori, e come facciano riferimento alle norme e ideologie sociali dominanti. L’olfatto è unico, in quanto è il solo dei cinque sensi ad aver legami diretti con la parte più arcaica del cervello, in cui si ritiene vengano immagazzinati ricordi ed emozioni. E’ un senso estremamente evocativo e sottovalutato, di cui sappiamo ancora molto poco.” [Clara Ursitti]
Clara Ursitti (Arts Council England Helen Chadwick Fellow, settembre 2006, gennaio-marzo 2007) ha studiato alla York University, Toronto, Canada (BFA, 1992), e alla Glasgow School of Art, Glasgow (MFA, 1995). Fra le sue principali mostre recenti: 2005, Tramway, Glasgow; Alice Day Gallery, Bruxelles; 2004, Vilma Gold Gallery, Londra; Galleri 54, Gothenburg, Svezia; 2003, Karen Schreiber Gallery, Toronto; Vane, Newcastle; Ibid Projects, Londra, e Vilnius, Lituania; Chapter, Cardiff; 2002, Montevideo, The Netherlands Media Institute, Amsterdam; Danielle Arnaud Gallery, Londra; Auckland Art Gallery, Nuova Zelanda; 2001, Gothenburg International Biennial, Konsthallen, Gothenburg, Svezia; YYZ Gallery, Toronto; Australian Centre for Contemporary Art, Melbourne; Dundee Contemporary Arts, Scozia; 2000, Camac, Marnay, Francia; Turku Museum, Turku, Finlandia; Centre for Contemporary Art, Glasgow; Lugar Comun, Lisbona.
John Walter
“Il mio lavoro recente guarda il Post-Modernismo e la pittura newyorkese degli anni Ottanta attraverso la lente costituita dal trovarmi a Roma. Visioni da inferno dantesco e immagini pubblicitarie sono la materia di base per dipinti metafisici contemporanei.” [John Walter]
John Walter (Sainsbury Scholar in Painting and Sculpture, ottobre 2006-settembre 2007) ha studiato alla Ruskin School of Drawing and Fine Art, Università di Oxford, e alla Slade School of Fine Art, University College, Londra.. Fra le sue mostre recenti, Jerwood Drawing Prize 2005, Londra e itinerante; Queer Eye, University of Massachusetts, Boston (2006); The Risky Business of Import/Export, The Tank, New York (2005). Avrà una personale alla Galleria Marabini, Bologna, a maggio 2007.
Stephen Wilson
“Negli ultimi cinque anni ho prodotto opere d’arte e scritti che mostrano un’attenzione per opere letterarie significative e successivamente una relazione in corso con la cultura visiva. Un elemento centrale d’interesse è l’ansia storica e la lettura non-sequenziale che viene spesso comunicata attraverso la pittura, il film e l’illustrazione. In numerosi lavori ho formulato distinzioni fra la struttura letteraria e il punto in cui un parallelo visuale occupa l’intelaiatura compositiva fra i processi del testo e dell’immagine. Il mio nuovo lavoro, Posthumous Hang, promuove una sospensione della percezione popolare riguardo al discorso modernista che ha luogo nell’ambito della pittura di storia ― rivolgendosi al luogo in cui pittura e scrittura collidono e insieme al modo in cui fatto e finzione convergono.” [Stephen Wilson]
Stephen Wilson (Abbey Scholar in Painting, ottobre 2006-giugno 2007) vive e lavora in Londra. Studi superiori: 2002-07, PhD by Project (Le “Avventure di Pinocchio” di Collodi rappresentate nella cultura visuale e nell’arte dei Macchiaioli nell’Italia risorgimentale del XIX secolo), Royal College of Art, Londra. 1999-2001, MA Fine Art, Royal College of Art, Londra. 1995-1999, BA Fine Art, Gerrit Rietveld Akademie, Amsterdam. Principali mostre recenti: 2006, Monstrous Tales, APT Gallery, Londra (Three Sons, collaborazione performativa interattiva); Fortnight of Solo Shows, Ben Uri Gallery, Londra (Three Sons, collaborazione performativa interattiva); Transiti, Æmilia Hotel Spazio Cultura, Bologna; Transit_1, Accademia Britannica, Roma.
15
marzo 2007
Transit_2
Dal 15 al 24 marzo 2007
architettura
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
THE BRITISH SCHOOL AT ROME
Roma, Via Antonio Gramsci, 61, (Roma)
Roma, Via Antonio Gramsci, 61, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato 16.30-19 e per appuntamento
Vernissage
15 Marzo 2007, ore 18.30-21.30
Autore
Curatore