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Translating rooms
Microarchitetture d’autore per una nuova ecologia dell’abitare
Comunicato stampa
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A Trastevere in uno studio d’architettura caratterizzato da volumi rivestiti in formica rossa dall’aria decisamente anni ’70, che si occupa di produzione e progettazione di ambienti in un costante confronto con l’arte contemporanea, nasce Understudio uno spazio espositivo all’insegna dell’interagenza fra arte e architettura e della valenza progettuale dell’opera,. Con il primo appuntamento “tavoli e muri” prende il via la rassegna “Translating rooms” con progetti a misura dello spazio abitativo, a cura di Fabio Briguglio e Patrizia Ferri, che a cadenza mensile vedrà alternarsi spazi reali e virtuali, con lavori site specific e potenzialmente riproducibili realizzati da artisti estremamente eterogenei e di varie generazioni. Gli estranianti tavoli-bacheca di Polidori che in un insistito fuori scala con l’ambiente richiamano alla vocazione eminentemente comunicativa dell’oggetto, gli attraversamenti rettilinei delle scritture a muro e le mensole-scultura progettate da Claudioadami che nella solida fisicità e fissità dello spazio innestano la dimensione fluida di una progressione temporale, le inedite strutture traslucide o riflettenti a parete pensate da Elisa Montessori come calibrati radicamenti al contesto e sensibili amplificatori relazionali. L’idea di casa con tutte le sue anomalie morfologiche ed esistenziali viene elaborata attraverso opere pensate non come cosmesi ambientale, quanto come espressione di un’arte decisamente abitabile che, trasformando con sensibilità i luoghi, suggerisca una nuova filosofia di vita che potrebbe suonare come una sorta di omsweetom che riecheggia le utopie delle neoavanguardie. Un modo di essere che si traduce in un’attenta relazione con quello che ci circonda, dagli abiti che indossiamo a tutti quegli oggetti, quelle forme e quei luoghi che rendono più gradevole e danno un senso alla vita di tutti i giorni arrivando fino all’ipotesi di ricreare un habitat artificiale che possa compensare il degrado e il cambiamento naturale.
“Translating rooms” come una sorta di percorso ideale tra i vari temi dell’abitare, affrontando la revisione delle tradizionali categorie funzionali e comportamentali quali diretta emanazione della sfera privata, con il conseguente riscatto di tutti quei silenziosi testimoni del quotidiano dai loro relativi stereotipi funzionali, pone l’accento su come le varie declinazioni funzionali ed estetiche amplifichino il carattere dello spazio suggerendo in prospettiva possibili scenari che attivino inoltre una serie di forti implicazioni emozionali e, in filigrana, rimandino ad una riflessione necessaria su una nuova cultura progettuale e interdisciplinare che scardini le vecchie categorie dell’utile e dell’inutile per una reale praticabilità nel cosiddetto “luogo delle cose”.
Come contrappunto delle installazioni, tre corti di Francesco Vaccaro conducono lo spettatore nella dimensione privata dello studio dei tre autori.
“Translating rooms” come una sorta di percorso ideale tra i vari temi dell’abitare, affrontando la revisione delle tradizionali categorie funzionali e comportamentali quali diretta emanazione della sfera privata, con il conseguente riscatto di tutti quei silenziosi testimoni del quotidiano dai loro relativi stereotipi funzionali, pone l’accento su come le varie declinazioni funzionali ed estetiche amplifichino il carattere dello spazio suggerendo in prospettiva possibili scenari che attivino inoltre una serie di forti implicazioni emozionali e, in filigrana, rimandino ad una riflessione necessaria su una nuova cultura progettuale e interdisciplinare che scardini le vecchie categorie dell’utile e dell’inutile per una reale praticabilità nel cosiddetto “luogo delle cose”.
Come contrappunto delle installazioni, tre corti di Francesco Vaccaro conducono lo spettatore nella dimensione privata dello studio dei tre autori.
03
febbraio 2005
Translating rooms
Dal 03 febbraio al 04 marzo 2005
architettura
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
UNDERSTUDIO
Roma, Via Agostino Bertani, 20, (Roma)
Roma, Via Agostino Bertani, 20, (Roma)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì 17-19,30
Vernissage
3 Febbraio 2005, ore 19
Autore
Curatore