Michael Burke è figlio di Kenneth Burke, che fu uno dei massimi filosofi americani. Prima di concentrarsi esclusivamente nell'attività plastica e incisoria, insegnò nella Facoltà di Architettura della Columbia University di New York, e fu ricercatore nel campo dell'astrofisica; la sua opera riflette i suoi interessi scientifici ma presenta anche originali innovazioni sul piano tecnico. Già noto in Italia, realizzò tra l'altro una vasta installazione al Porto di Savona; e una sua avveniristica struttura, ora nella collezione del Museo Pecci di Prato, venne esposta nel 2001 in un ipogeo etrusco del Lazio.

Agnes Denes risiede, come Burke, a New York; ha più volte esposto alla Biennale di Venezia e in gallerie italiane; nel '98, avendo ottenuto il "Prix de Rome", ha trascorso un lungo periodo a Roma. E' notissima per le sue immaginose distorsioni di forme geometriche e per i suoi grandiosi interventi sul territorio; uno di questi, promosso dalle Nazioni Unite e realizzato in Finlandia, ha coinvolto un'intera montagna. A Viterbo espone una cartella di incisioni edite dal "Bulino" di Roma, intitolata "Fragmentation".

John O'Brien, residente a Los Angeles, diplomato all'Accidemia di Belle Arti di Roma, fu alievo di Guidi Strazza e ha tenuto varie personali in Italia. Critico d'arte e performer, insegna alla State Unigersity of Soutbern California. Le opere che espone a Viterbo si riferiscono prevalentemente all'evanescenza dell'oggetto tecnologico; le immagini delle sue auto in corsa si disciolgono in bianchi segmenti grafici assumendo l'apparenza di fantasmi.
Presentata e coordinata da Mirella Bentivoglio, la mostra resterà aperta fino al 25 luglio