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Tre mostre
inaugurano, il 23 agosto prossimo, alle ore 17.00 presso l’Oratorio de’ Disciplinanti, a Finalborgo (il borgo antico di Finale Ligure, in provincia di Savona), le tre mostre: SCARPE IN PIEDI. Omaggio alla vita segreta delle scarpe (e dei piedi), FLEURS. Poesia e Magia, SMALTI. Disposte sui piani che compongono l’Oratorio, una per piano, le esposizioni, due personali e una collettiva, illustrano tre percorsi legati alla Natura e alla capacità umana di osservare, vedere e trasformare.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
TRE MOSTRE A FINALE LIGURE INVESTIGANO LA NATURA (ANCHE
UMANA) ATTRAVERSO SCARPE, PIEDI, FIORI, SMALTI E LEGNI
Organizzate dall’amministrazione del Comune di Finale Ligure, in collaborazione con le
Associazioni S.P.I.A. e Ifeelgood Finale, inaugurano, il 23 agosto prossimo, alle ore 17.00
presso l’Oratorio de’ Disciplinanti, a Finalborgo (il borgo antico di Finale Ligure, in provincia di
Savona), le tre mostre:
• SCARPE IN PIEDI. Omaggio alla vita segreta delle scarpe (e dei piedi)
• FLEURS. Poesia e Magia
• SMALTI
Disposte sui piani che compongono l’Oratorio, una per piano, le esposizioni, due personali e una
collettiva, illustrano tre percorsi legati alla Natura e alla capacità umana di osservare, vedere e
trasformare.
La prima, SCARPE IN PIEDI. Omaggio alla vita segreta delle scarpe (e dei
piedi), situata nella Sala delle Capriate, è forse la più insolita sia per la tematica affrontata,
la vita ‘segreta’ di scarpe e piedi sia per il suo essere in divenire.
Alberto Savinio sosteneva che “la scarpa è lo specchio dell’anima”: da qui e dalla considerazione
che si avrebbe da essere sempre grati da un lato ai piedi che ci sopportano e ci supportano; una
parte del corpo che invece viene spesso trascurata, abbandonata là in fondo, lontana dalla testa
e dai nostri pensieri, dall’altra alle scarpe, che svolgono prima di tutto una funzione essenziale:
devono infatti garantire stabilità al piede e sostenere il corpo durante i movimenti: SCARPE IN
PIEDI dunque vuole omaggiare estremità e calzature e allo stesso tempo offrire una panoramica
su quanto questi oggetti abbiano permeato e attraversato artigianato, arte e cultura.
Fra le opere esposte alcune stampe di opere di Andy Warhol, all’inizio della sua carriera
disegnatore di scarpe.
Nel corso della sua luminosa parabola artistica, icona del pop, creatore della Factory, ecc.
Warhol non dimenticò mai l’oggetto scarpa da cui fu attratto fisicamente ed eroticamente e
verso cui sentì sempre un’inclinazione speciale. Le scarpe diventarono per Warhol oggetto di
personali rielaborazioni creative, fino a giungere a decorarne a mano modelli di legno che si
trasformarono in vere e proprie sculture ispirate a Elvis Presley e a Judy Garland.
La strada indicata da Warhol è omaggiata in mostra dai lavori del bresciano Paolo Buzi, artista,
scenografo, scrittore che, da anni, con e per passione, personalizza scarpe (in particolare per
sua moglie). In esposizione alcune delle più belle e spettacolari fra le sue creazioni.
Vengono poi proposte le opere su tela e su carta della torinese Mirella Ribaudo: piedi danzanti,
scarpe da tango, passi felpati in una pittura materica dal segno deciso e marcato, animato da
forti macchie di colore, acrilico, pizzi, rossetto, smalto per unghie, tutti elementi fortemente
legati alla femminilità e alla seduzione, aspetti fortemente correlati alla scarpa.
Del grandissimo Jiří Kolář, artista e scrittore, viene esposto un esemplare unico ‘Les chaussures’
collage frutto della frammentazione di libri fra cui testi musicali e testi sacri delle diverse
religioni.
Corredano poi la mostra curata da Sergio Martin (già ideatore tra l’altro delle mostre dedicate a
Dario Fo e a Eduardo de Filippo) opere e fotografie di artisti diversi che affrontano il tema delle
scarpe attraverso la loro valenza simbolica (fetish), culturale e politica.
SCARPE IN PIEDI infine è un’esposizione in divenire: all’interno di essa infatti trova posto un
progetto fotografico IL RITRATTO DEL PIEDE curato da due fotografi liguri: Alessandro Gimelli
e Carlo ‘Gesso’ Giuliano.
I visitatori che lo desidereranno, potranno, dopo aver compilato un mini questionario semi-
serio, utile al rilievo delle caratteristiche personali e del proprio rapporto con le estremità, farsi
fare un ritratto del piede, della scarpa o un ritratto tradizionale in cui trovino posto comunque
le scarpe.
Via del Cigno, 3/6 | 17024 Finale Ligure (SV)
tel. 373 7669717 | fax 019 694354 | e mail: info@assspia.it | www.assspia.it
s.p.i.a. sentieri di psicologia integrata e applicata | ARTE
Gli scatti più intensi e significativi andranno ad accrescere il materiale esposto, contribuendo
all’ampliamento continuo della mostra.
I piedi e le scarpe dei visitatori verranno interpretati, rivelandone così la ‘vita segreta’ da due
professionisti dell’immagine animati e caratterizzati da spiriti e approcci diversi: Alessandro
Gimelli, sperimentatore, ironico e provocatore – ha spesso presentato all’interno della sua
galleria di Loano, OVERPASS, progetti tesi a sfidare e a stimolare reazioni e dibattiti, riuscendoci
egregiamente-, e Carlo ‘Gesso’ Giuliano, introspettivo, meditativo, attratto dal ritrarre volti,
persone, luoghi vissuti quotidianamente, osservati con intensità e profondità alla ricerca di
quel ‘sotto’, di quel ‘dentro’ in continuo mutamento, metamorfosi in grado di restituire ogni
volta uno sguardo nuovo e la definizione della realtà nel suo continuo fluire.
La seconda esposizione FLEURS, situata presso la Sala delle Colonne, presenta le
’FotoPitture’ di un artista affermato, Giulio Vittorio Rasini di Mortigliengo, le cui immagini
sono, tra l’altro, presso la Fondation de l’Elysée pour la Photographie di Losanna per volontà
del suo fondatore Charles-Henri Favrod.
Il lavoro svolto da Giulio Rasini, che si autodefinisce NonFotografo, Cantore della Natura,
ha come punto di partenza il ‘rispetto’. Rispetto verso la Natura, il Fiore come oggetto
unico, Metafora anche dell’umana Bellezza, magico e poetico; Fiore verso cui Rasini non
apporta nessun tipo di costrizione per le sue ‘FotoPitture’: nessuna ‘steccatura’ per fermarne
l’ondeggiare al vento, nessuna illuminazione artificiale.
Osservazione estatica e pura per fornire la possibilità a chi guarderà di compiere un Viaggio
dentro alla parte migliore di Sé, “uscendo” dalle realtà invasive e liberando la propria parte
poetica per ritrovare una più grande capacità di Amare e Osservare. Osservare con rispetto e
delicatezza, cercando l’essenza della Natura e del Colore, vibranti di vita.
Due grandissimi critici e storici della Fotografia, parlando delle sue opere le hanno così definite:
Charles-Henri Favrod: “Somptuosité de la nature, dimonstration méta et ultraphysique de
la creation divine, presence des galaxies dans le vegétal, sensualitè et sexualité trionphales,
superbe recherche généreuse et vitale. La nature exaltée et exultée. Bravo !!”
Lanfranco Colombo: “I tuoi “particolari di fiori” esprimono una sensibilità particolare che solo
un sensibile può leggere nei tuoi occhi “puliti”. Le tue icone escono dalla normalità diventando
“semplici” ali di farfalle”.
Emozioni da vivere, sensualità da sperimentare su di sé per uscirne “vibrati dentro”.
La terza mostra, situata nella Sala degli Archi, SMALTI, presenta opere di Marco Cammilli,
artista finalese al suo debutto, -con alle spalle una lunga attività come progettista dei negozi
Naj Oleari-, che, utilizzando le tavole di scarto di segheria (vive a Calizzano, in provincia di
Savona, un tempo e ancor ora sede di aziende che riforniscono di legni pregiati il Paese) dà vita
a opere scintillanti di colori a smalto; partendo dall’eco delle pitture rupestri le sue tavole si
inoltrano verso ricche forme calligrafiche che citano artisti come Escher e Haring apportando
però elementi di innovazione nella ricerca di nuove forme di intersezione grafica delle immagini
e un uso non convenzionale dei colori.
Cammilli ama pensare che queste tavole possano continuare a vivere nel tempo unendo
la ‘pesantezza grezza e bellissima di una materia basilare e primordiale, destinata al fuoco
essendo uno scarto, a cui viene offerta una seconda funzione, una seconda vita, una possibilità
di divenire altro nell’occhio di chi guarda’.
SEDE MOSTRE: ORATORIO DE’ DISCIPLINANTI, Piazza Santa Caterina, Finalborgo, Finale Ligure (SV)
Le mostre saranno visitabili dal 23 agosto al 21 settembre, dalle 17 alle 23 ad eccezione del lunedì.
L’ingresso è libero.
Progetto IL RITRATTO DEL PIEDE: dal venerdì alla domenica, dalle 20.30 alle 23.00 sarà
possibile, a richiesta, farsi fare un ritratto fotografico di piedi e/o scarpe
Info: info@assspia.it | tel. 0196890490 373 7669717 |
Info stampa: Paola Maritan | tel. 3382414007 | paola@paolamaritan.it
UMANA) ATTRAVERSO SCARPE, PIEDI, FIORI, SMALTI E LEGNI
Organizzate dall’amministrazione del Comune di Finale Ligure, in collaborazione con le
Associazioni S.P.I.A. e Ifeelgood Finale, inaugurano, il 23 agosto prossimo, alle ore 17.00
presso l’Oratorio de’ Disciplinanti, a Finalborgo (il borgo antico di Finale Ligure, in provincia di
Savona), le tre mostre:
• SCARPE IN PIEDI. Omaggio alla vita segreta delle scarpe (e dei piedi)
• FLEURS. Poesia e Magia
• SMALTI
Disposte sui piani che compongono l’Oratorio, una per piano, le esposizioni, due personali e una
collettiva, illustrano tre percorsi legati alla Natura e alla capacità umana di osservare, vedere e
trasformare.
La prima, SCARPE IN PIEDI. Omaggio alla vita segreta delle scarpe (e dei
piedi), situata nella Sala delle Capriate, è forse la più insolita sia per la tematica affrontata,
la vita ‘segreta’ di scarpe e piedi sia per il suo essere in divenire.
Alberto Savinio sosteneva che “la scarpa è lo specchio dell’anima”: da qui e dalla considerazione
che si avrebbe da essere sempre grati da un lato ai piedi che ci sopportano e ci supportano; una
parte del corpo che invece viene spesso trascurata, abbandonata là in fondo, lontana dalla testa
e dai nostri pensieri, dall’altra alle scarpe, che svolgono prima di tutto una funzione essenziale:
devono infatti garantire stabilità al piede e sostenere il corpo durante i movimenti: SCARPE IN
PIEDI dunque vuole omaggiare estremità e calzature e allo stesso tempo offrire una panoramica
su quanto questi oggetti abbiano permeato e attraversato artigianato, arte e cultura.
Fra le opere esposte alcune stampe di opere di Andy Warhol, all’inizio della sua carriera
disegnatore di scarpe.
Nel corso della sua luminosa parabola artistica, icona del pop, creatore della Factory, ecc.
Warhol non dimenticò mai l’oggetto scarpa da cui fu attratto fisicamente ed eroticamente e
verso cui sentì sempre un’inclinazione speciale. Le scarpe diventarono per Warhol oggetto di
personali rielaborazioni creative, fino a giungere a decorarne a mano modelli di legno che si
trasformarono in vere e proprie sculture ispirate a Elvis Presley e a Judy Garland.
La strada indicata da Warhol è omaggiata in mostra dai lavori del bresciano Paolo Buzi, artista,
scenografo, scrittore che, da anni, con e per passione, personalizza scarpe (in particolare per
sua moglie). In esposizione alcune delle più belle e spettacolari fra le sue creazioni.
Vengono poi proposte le opere su tela e su carta della torinese Mirella Ribaudo: piedi danzanti,
scarpe da tango, passi felpati in una pittura materica dal segno deciso e marcato, animato da
forti macchie di colore, acrilico, pizzi, rossetto, smalto per unghie, tutti elementi fortemente
legati alla femminilità e alla seduzione, aspetti fortemente correlati alla scarpa.
Del grandissimo Jiří Kolář, artista e scrittore, viene esposto un esemplare unico ‘Les chaussures’
collage frutto della frammentazione di libri fra cui testi musicali e testi sacri delle diverse
religioni.
Corredano poi la mostra curata da Sergio Martin (già ideatore tra l’altro delle mostre dedicate a
Dario Fo e a Eduardo de Filippo) opere e fotografie di artisti diversi che affrontano il tema delle
scarpe attraverso la loro valenza simbolica (fetish), culturale e politica.
SCARPE IN PIEDI infine è un’esposizione in divenire: all’interno di essa infatti trova posto un
progetto fotografico IL RITRATTO DEL PIEDE curato da due fotografi liguri: Alessandro Gimelli
e Carlo ‘Gesso’ Giuliano.
I visitatori che lo desidereranno, potranno, dopo aver compilato un mini questionario semi-
serio, utile al rilievo delle caratteristiche personali e del proprio rapporto con le estremità, farsi
fare un ritratto del piede, della scarpa o un ritratto tradizionale in cui trovino posto comunque
le scarpe.
Via del Cigno, 3/6 | 17024 Finale Ligure (SV)
tel. 373 7669717 | fax 019 694354 | e mail: info@assspia.it | www.assspia.it
s.p.i.a. sentieri di psicologia integrata e applicata | ARTE
Gli scatti più intensi e significativi andranno ad accrescere il materiale esposto, contribuendo
all’ampliamento continuo della mostra.
I piedi e le scarpe dei visitatori verranno interpretati, rivelandone così la ‘vita segreta’ da due
professionisti dell’immagine animati e caratterizzati da spiriti e approcci diversi: Alessandro
Gimelli, sperimentatore, ironico e provocatore – ha spesso presentato all’interno della sua
galleria di Loano, OVERPASS, progetti tesi a sfidare e a stimolare reazioni e dibattiti, riuscendoci
egregiamente-, e Carlo ‘Gesso’ Giuliano, introspettivo, meditativo, attratto dal ritrarre volti,
persone, luoghi vissuti quotidianamente, osservati con intensità e profondità alla ricerca di
quel ‘sotto’, di quel ‘dentro’ in continuo mutamento, metamorfosi in grado di restituire ogni
volta uno sguardo nuovo e la definizione della realtà nel suo continuo fluire.
La seconda esposizione FLEURS, situata presso la Sala delle Colonne, presenta le
’FotoPitture’ di un artista affermato, Giulio Vittorio Rasini di Mortigliengo, le cui immagini
sono, tra l’altro, presso la Fondation de l’Elysée pour la Photographie di Losanna per volontà
del suo fondatore Charles-Henri Favrod.
Il lavoro svolto da Giulio Rasini, che si autodefinisce NonFotografo, Cantore della Natura,
ha come punto di partenza il ‘rispetto’. Rispetto verso la Natura, il Fiore come oggetto
unico, Metafora anche dell’umana Bellezza, magico e poetico; Fiore verso cui Rasini non
apporta nessun tipo di costrizione per le sue ‘FotoPitture’: nessuna ‘steccatura’ per fermarne
l’ondeggiare al vento, nessuna illuminazione artificiale.
Osservazione estatica e pura per fornire la possibilità a chi guarderà di compiere un Viaggio
dentro alla parte migliore di Sé, “uscendo” dalle realtà invasive e liberando la propria parte
poetica per ritrovare una più grande capacità di Amare e Osservare. Osservare con rispetto e
delicatezza, cercando l’essenza della Natura e del Colore, vibranti di vita.
Due grandissimi critici e storici della Fotografia, parlando delle sue opere le hanno così definite:
Charles-Henri Favrod: “Somptuosité de la nature, dimonstration méta et ultraphysique de
la creation divine, presence des galaxies dans le vegétal, sensualitè et sexualité trionphales,
superbe recherche généreuse et vitale. La nature exaltée et exultée. Bravo !!”
Lanfranco Colombo: “I tuoi “particolari di fiori” esprimono una sensibilità particolare che solo
un sensibile può leggere nei tuoi occhi “puliti”. Le tue icone escono dalla normalità diventando
“semplici” ali di farfalle”.
Emozioni da vivere, sensualità da sperimentare su di sé per uscirne “vibrati dentro”.
La terza mostra, situata nella Sala degli Archi, SMALTI, presenta opere di Marco Cammilli,
artista finalese al suo debutto, -con alle spalle una lunga attività come progettista dei negozi
Naj Oleari-, che, utilizzando le tavole di scarto di segheria (vive a Calizzano, in provincia di
Savona, un tempo e ancor ora sede di aziende che riforniscono di legni pregiati il Paese) dà vita
a opere scintillanti di colori a smalto; partendo dall’eco delle pitture rupestri le sue tavole si
inoltrano verso ricche forme calligrafiche che citano artisti come Escher e Haring apportando
però elementi di innovazione nella ricerca di nuove forme di intersezione grafica delle immagini
e un uso non convenzionale dei colori.
Cammilli ama pensare che queste tavole possano continuare a vivere nel tempo unendo
la ‘pesantezza grezza e bellissima di una materia basilare e primordiale, destinata al fuoco
essendo uno scarto, a cui viene offerta una seconda funzione, una seconda vita, una possibilità
di divenire altro nell’occhio di chi guarda’.
SEDE MOSTRE: ORATORIO DE’ DISCIPLINANTI, Piazza Santa Caterina, Finalborgo, Finale Ligure (SV)
Le mostre saranno visitabili dal 23 agosto al 21 settembre, dalle 17 alle 23 ad eccezione del lunedì.
L’ingresso è libero.
Progetto IL RITRATTO DEL PIEDE: dal venerdì alla domenica, dalle 20.30 alle 23.00 sarà
possibile, a richiesta, farsi fare un ritratto fotografico di piedi e/o scarpe
Info: info@assspia.it | tel. 0196890490 373 7669717 |
Info stampa: Paola Maritan | tel. 3382414007 | paola@paolamaritan.it
23
agosto 2014
Tre mostre
Dal 23 agosto al 21 settembre 2014
arte contemporanea
Location
SEDI VARIE – Finale Ligure
Finale Ligure, -, (Savona)
Finale Ligure, -, (Savona)
Orario di apertura
dalle 17 alle 23 ad eccezione del lunedì.
Vernissage
23 Agosto 2014, h 17