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Tremuit terra. Milano. L’Aquila: punti di vista. Punti di incontro
Ivano Taccori prosegue nel suo intento di aiutare i giovani artisti, questa volta apre le porte del suo prestigioso
spazio a una collettiva benefica in favore dell’Aquila.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Ivano Taccori prosegue nel suo intento di aiutare i giovani artisti, questa volta apre le porte del suo prestigioso
spazio a una collettiva benefica in favore dell’Aquila.
La terra tremò.
In Abruzzo dall’aprile scorso, quando L’Aquila e altri paesi vennero devastati dal terremoto.
A Milano nell’agosto 1943, sotto i bombardamenti nemici.
Milano che ha conosciuto la distruzione della guerra ed ha una lunga tradizione di solidarietà umana oggi non
dimentica L’Aquila e si impegna a raccogliere fondi per la ricostruzione attraverso i club Rotaract Milano Aquileia
Giardini e Milano Ovest.
Il tema è lo scatenarsi della natura contro l’uomo _con opere di artisti noti e non_ che ci sgomenta come nella
catastrofe di Haiti, quindi il terremoto in Abruzzo, e la rinascita dei centri abitati colpiti dal sisma. Ecco allora l’albero
di ulivo di Omar Galliani, raffinato omaggio all’Abruzzo; l’occhio che si smembra di Angiola Tremonti; le balene
di Nicola Salvatore che ci rammentano i branchi di cetacei misteriosamente arenati sulle coste, tragico preludio
a sconvolgimenti naturali, terrestri o marittimi; il tifone di Calina Lefter, simbolo della violenza distruttiva degli
eventi atmosferici; il fiore che sboccia tra le mani della donna nella fotografia di Andrea Simoncini, testimone di
nuova vita.
E ancora Il Cristo contemporaneo di Michelangelo Galliani; il centro della terra infuocato di Cristina Lefter; la
demolizione della Ticosa di Como nelle fotografie di Francesco Corbetta; i fiori neri del Black Out di Nelu Pascu;
le lande sconfinate di Giovanni Cerri, fatte di rovine e macerie, sulle quali si ergono i tralicci, portatori di energia,
comunicazione e futuro; il paesaggio desolato di Lorenzo Puglisi, immagine della caducità dell’esistenza. Aliona
Cotorobai presenta un trittico espressionista dedicato al concetto della mutazione, mentre Lavinia Rotocol
interpreta in chiave astratta su seta e resina una fenice che rinasce dalle ceneri.
In mostra anche l’impronta di creta di Ester Negretti; l’immagine di solidarietà e cooperazione di Michela Martello;
il paesaggio di cielo di Francesco Correggia, il sogno di Anna Madia, la fotografia di Francesca Partesi sul
lavoro di costruzione e l’opera raffinata di Fernando De Filippi.
Completa l’esposizione una serie di fotografie storiche della Milano del Primo Novecento, giustapposte ad immagini
della Milano odierna, raccolte nel volume Milano: Punti di Vista, Punti di Incontro, realizzato dal Rotaract e presentato
durante la serata di inaugurazione.
spazio a una collettiva benefica in favore dell’Aquila.
La terra tremò.
In Abruzzo dall’aprile scorso, quando L’Aquila e altri paesi vennero devastati dal terremoto.
A Milano nell’agosto 1943, sotto i bombardamenti nemici.
Milano che ha conosciuto la distruzione della guerra ed ha una lunga tradizione di solidarietà umana oggi non
dimentica L’Aquila e si impegna a raccogliere fondi per la ricostruzione attraverso i club Rotaract Milano Aquileia
Giardini e Milano Ovest.
Il tema è lo scatenarsi della natura contro l’uomo _con opere di artisti noti e non_ che ci sgomenta come nella
catastrofe di Haiti, quindi il terremoto in Abruzzo, e la rinascita dei centri abitati colpiti dal sisma. Ecco allora l’albero
di ulivo di Omar Galliani, raffinato omaggio all’Abruzzo; l’occhio che si smembra di Angiola Tremonti; le balene
di Nicola Salvatore che ci rammentano i branchi di cetacei misteriosamente arenati sulle coste, tragico preludio
a sconvolgimenti naturali, terrestri o marittimi; il tifone di Calina Lefter, simbolo della violenza distruttiva degli
eventi atmosferici; il fiore che sboccia tra le mani della donna nella fotografia di Andrea Simoncini, testimone di
nuova vita.
E ancora Il Cristo contemporaneo di Michelangelo Galliani; il centro della terra infuocato di Cristina Lefter; la
demolizione della Ticosa di Como nelle fotografie di Francesco Corbetta; i fiori neri del Black Out di Nelu Pascu;
le lande sconfinate di Giovanni Cerri, fatte di rovine e macerie, sulle quali si ergono i tralicci, portatori di energia,
comunicazione e futuro; il paesaggio desolato di Lorenzo Puglisi, immagine della caducità dell’esistenza. Aliona
Cotorobai presenta un trittico espressionista dedicato al concetto della mutazione, mentre Lavinia Rotocol
interpreta in chiave astratta su seta e resina una fenice che rinasce dalle ceneri.
In mostra anche l’impronta di creta di Ester Negretti; l’immagine di solidarietà e cooperazione di Michela Martello;
il paesaggio di cielo di Francesco Correggia, il sogno di Anna Madia, la fotografia di Francesca Partesi sul
lavoro di costruzione e l’opera raffinata di Fernando De Filippi.
Completa l’esposizione una serie di fotografie storiche della Milano del Primo Novecento, giustapposte ad immagini
della Milano odierna, raccolte nel volume Milano: Punti di Vista, Punti di Incontro, realizzato dal Rotaract e presentato
durante la serata di inaugurazione.
11
febbraio 2010
Tremuit terra. Milano. L’Aquila: punti di vista. Punti di incontro
Dall'undici al 25 febbraio 2010
arte contemporanea
Location
SPAZIO TACCORI
Milano, Corso Giuseppe Garibaldi, 2, (Milano)
Milano, Corso Giuseppe Garibaldi, 2, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 15-18
Vernissage
11 Febbraio 2010, ore 18.30
Autore
Curatore