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Trenta Case Trirty Houses in New Zealand
Mostra di architettura residenziale contemporanea neozelandese. Progetti di 15 studi di Auckland
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Per la prima volta in Europa viene proposta a Firenze una mostra sull’architettura neozelandese.
L’iniziativa nasce sulla base di scambi culturali che da tempo sono stati attivati e sviluppati in due diverse forme di cooperazione:
-la prima più istituzionale, che comprende il gemellaggio fatto nel luglio del 2005 fra l’ Ordine degli Architetti di Prato e la NZIA New Zealand Institute of Architects Incorporated di Auckland, ed i rapporti fra l’Università di Firenze, facoltà di Architettura e la School of Architecture an Landscape Architecture (ScALA) presso la Unitec Istitute of Technology di Auckland. L’altra il rapporto personale tra il prof. Tony Van Raat Direttore della School of Architecture an Landscape Architecture (ScALA) presso la Unitec Istitute of Technology di Auckland ed i professionisti copromotori dell’evento.
La mostra è anche la risposta complementare ad una esposizione svoltasi nel Marzo 2007 ad Auckland dove sono stati esposti lavori sul tema dell’architettura pubblica realizzati a Prato dagli architetti, Massimo Lastrucci, Marco Meozzi, Luca Piantini .
La mostra di Firenze è una riflessione sul tema della casa, della dimora, dello spazio privato, sul senso contemporaneo dell’abitare dal punto di vista di alcuni tra i maggiori architetti della Nuova Zelanda.
La mostra “Trenta Case/Thirty Houses” si svolge all’interno del suggestivo spazio della Gipsoteca dell’Istituto Statale d’Arte di Porta Romana di Firenze che ospita i calchi in gesso di una serie impressionante di capolavori del Rinascimento che proprio a Firenze lasciò i suoi esempi più luminosi, e nasce anche con l’intenazione di creare un parallelo tra esperienze estremamente lontane fra loro ma che proprio in questa lontananza fisica e temporale creano il presupposto dello scambio e del confronto.
Eppure la distanza da queste opere si appiattisce quando il viaggio diventa esplorazione dello spazio domestico, spazio antropico per eccellenza, che ci riporta alla misura di quella dimensione emozionale che tutti ci accomuna, che ci fa essere un solo sentire, che ci trasporta verso un universo condiviso, quello umano.
Da quest’altra parte del globo, in questo lembo di terra non meno bello che chiamiamo Toscana in un epoca che senz’altro ha inaugurato la modernità culturale che ancora ci appartiene ma di fatto ormai divisa da questa da secoli, l’Umanesimo per la prima volta riconobbe la dimensione “umana” della conoscenza.
Il mondo esterno veniva letto, rivisto ed interpretato partendo dalla dimensione umana della sua percezione, che era al contempo un modo di essere e di apparire.
E’ d’altra parte universalmente vero, ad ogni latitudine ed in ogni epoca , che per poter ben progettare un architetto ha bisogno di una prospettiva ideologica che in qualche modo interpreti ed illumini la realtà dell’esperienza umana: in Nuova Zelanda questo comporta spesso l’idea di instaurare un rapporto fra l’Uomo e Natura, che qui è il riferimento di qualsiasi riflessione, paradigma di qualsiasi spunto creativo.
L’esibizione consiste in 30 progetti di 15 studi professionali che hanno la loro base operativa in Auckland: Scarlet Architects, Mitchell&Stout Architects, Fearon Hay, Cheshire Architects, Crosson Clarke Carnachan, Moller Architects, Pete Bossley Architects, Strachan Group Architects, Herbst Architects, Stevens Lawson, Architectus, Noel Lane Architects, Malcolm Walker Architects, Andrew Patterson, Cook Sargisson Tarrant & Pirie.
Il materiale espositivo sarà costituito da: 60 pannelli di dimensioni 1000X665 mm(due per ogni progetto) che illustreranno con piante, sezioni, prospetti, fotografie e note descrittive i lavori esposti; Modelli in scala 1:100 di gran parte dei progetti; Un catalogo di circa 50 pagine in lingua inglese ed italiano; Uno schermo video riproduttore di formati multimediali digitali inerenti la cultura neozelandese, e il contesto territoriale di riferimento.
La mostra si è potuta realizzare grazie alla disponibilità della Prof. Anna Maria Franceschini Preside dell’Istituto Statale d’Arte di Porta Romana, della Provincia di Firenze e della Soprintendenza di Firenze ed è il presupposto di una serie di iniziative che coinvolgono direttamente l’Istituto Statale d’Arte con una attività didattica complementare a quella istituzionale incentrata sull’evento
Il supporto finanziario è stato assicurato da:
-Warren Trust for Architecture
-TheAuckland Branch of the NZIA
-dagli architetti espositori
L’iniziativa nasce sulla base di scambi culturali che da tempo sono stati attivati e sviluppati in due diverse forme di cooperazione:
-la prima più istituzionale, che comprende il gemellaggio fatto nel luglio del 2005 fra l’ Ordine degli Architetti di Prato e la NZIA New Zealand Institute of Architects Incorporated di Auckland, ed i rapporti fra l’Università di Firenze, facoltà di Architettura e la School of Architecture an Landscape Architecture (ScALA) presso la Unitec Istitute of Technology di Auckland. L’altra il rapporto personale tra il prof. Tony Van Raat Direttore della School of Architecture an Landscape Architecture (ScALA) presso la Unitec Istitute of Technology di Auckland ed i professionisti copromotori dell’evento.
La mostra è anche la risposta complementare ad una esposizione svoltasi nel Marzo 2007 ad Auckland dove sono stati esposti lavori sul tema dell’architettura pubblica realizzati a Prato dagli architetti, Massimo Lastrucci, Marco Meozzi, Luca Piantini .
La mostra di Firenze è una riflessione sul tema della casa, della dimora, dello spazio privato, sul senso contemporaneo dell’abitare dal punto di vista di alcuni tra i maggiori architetti della Nuova Zelanda.
La mostra “Trenta Case/Thirty Houses” si svolge all’interno del suggestivo spazio della Gipsoteca dell’Istituto Statale d’Arte di Porta Romana di Firenze che ospita i calchi in gesso di una serie impressionante di capolavori del Rinascimento che proprio a Firenze lasciò i suoi esempi più luminosi, e nasce anche con l’intenazione di creare un parallelo tra esperienze estremamente lontane fra loro ma che proprio in questa lontananza fisica e temporale creano il presupposto dello scambio e del confronto.
Eppure la distanza da queste opere si appiattisce quando il viaggio diventa esplorazione dello spazio domestico, spazio antropico per eccellenza, che ci riporta alla misura di quella dimensione emozionale che tutti ci accomuna, che ci fa essere un solo sentire, che ci trasporta verso un universo condiviso, quello umano.
Da quest’altra parte del globo, in questo lembo di terra non meno bello che chiamiamo Toscana in un epoca che senz’altro ha inaugurato la modernità culturale che ancora ci appartiene ma di fatto ormai divisa da questa da secoli, l’Umanesimo per la prima volta riconobbe la dimensione “umana” della conoscenza.
Il mondo esterno veniva letto, rivisto ed interpretato partendo dalla dimensione umana della sua percezione, che era al contempo un modo di essere e di apparire.
E’ d’altra parte universalmente vero, ad ogni latitudine ed in ogni epoca , che per poter ben progettare un architetto ha bisogno di una prospettiva ideologica che in qualche modo interpreti ed illumini la realtà dell’esperienza umana: in Nuova Zelanda questo comporta spesso l’idea di instaurare un rapporto fra l’Uomo e Natura, che qui è il riferimento di qualsiasi riflessione, paradigma di qualsiasi spunto creativo.
L’esibizione consiste in 30 progetti di 15 studi professionali che hanno la loro base operativa in Auckland: Scarlet Architects, Mitchell&Stout Architects, Fearon Hay, Cheshire Architects, Crosson Clarke Carnachan, Moller Architects, Pete Bossley Architects, Strachan Group Architects, Herbst Architects, Stevens Lawson, Architectus, Noel Lane Architects, Malcolm Walker Architects, Andrew Patterson, Cook Sargisson Tarrant & Pirie.
Il materiale espositivo sarà costituito da: 60 pannelli di dimensioni 1000X665 mm(due per ogni progetto) che illustreranno con piante, sezioni, prospetti, fotografie e note descrittive i lavori esposti; Modelli in scala 1:100 di gran parte dei progetti; Un catalogo di circa 50 pagine in lingua inglese ed italiano; Uno schermo video riproduttore di formati multimediali digitali inerenti la cultura neozelandese, e il contesto territoriale di riferimento.
La mostra si è potuta realizzare grazie alla disponibilità della Prof. Anna Maria Franceschini Preside dell’Istituto Statale d’Arte di Porta Romana, della Provincia di Firenze e della Soprintendenza di Firenze ed è il presupposto di una serie di iniziative che coinvolgono direttamente l’Istituto Statale d’Arte con una attività didattica complementare a quella istituzionale incentrata sull’evento
Il supporto finanziario è stato assicurato da:
-Warren Trust for Architecture
-TheAuckland Branch of the NZIA
-dagli architetti espositori
10
maggio 2008
Trenta Case Trirty Houses in New Zealand
Dal 10 maggio al 20 giugno 2008
architettura
Location
LICEO ARTISTICO STATALE PORTA ROMANA
Firenze, Piazzale Di Porta Romana, 9, (Firenze)
Firenze, Piazzale Di Porta Romana, 9, (Firenze)
Orario di apertura
10-13 14,30-18 da lunedi al sabato
Vernissage
10 Maggio 2008, ore 11,30
Curatore