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Trieste Biedermeier. L’Ottocento nelle collezioni dei Civici Musei di Storia ed Arte
Dipinti, arredi, porcellane e miniature databili tra il 1820 e il 1860, provenienti in gran parte dal Civico Museo Sartorio di Trieste vengono riuniti presso il Museo Mario Praz per ricomporre il lungo arco temporale del gusto Biedermeier triestino
Comunicato stampa
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Dipinti, arredi, porcellane e miniature databili tra il 1820 e il 1860, provenienti in gran parte dal Civico Museo Sartorio di Trieste vengono riuniti presso il Museo Mario Praz per ricomporre il lungo arco temporale del gusto Biedermeier triestino. Numerosi ritratti, tra cui quello delle sorelle Elena e Calliope Czorzy di August Anton Tischbein e quello della famiglia Hortis di Eduard de Heinrich, ben si affiancano ai molti ritratti ed alle scene di conversazione prediletti dal celebre anglista e presenti nella sua collezione.
Il Museo Mario Praz, aperto al pubblico nel 1995, conserva la ricchissima collezione di opere e arredi raccolti, in oltre sessanta anni, da Mario Praz (Roma, 1896–1982), che volle vivere ed abitare in ambienti arredati secondo una idea di collezionismo che dal gusto neoclassico, nato attorno al 1770, spaziava fino alla moda europea del Biedermeier, in voga a partire dall’età della Restaurazione (1814) per arrivare fin oltre la metà del XIX secolo.
Periodicamente il Museo presenta mostre temporanee dedicate ad approfondire figure, aspetti e momenti diversi degli anni prediletti dal collezionista. Tra le ultime mostre è possibile citare quella organizzata nel 2009 “Disegni romani di Lancelot-Théodore Turpin de Crissé (1782-1859) dalle collezioni del Louvre” realizzata grazie ad un generoso prestito del Museo del Louvre, e quella prodotta nel 2005 in collaborazione con la Gam di Torino“ 1818-1826 Gli anni romani del giovane d’Azeglio”.
Quest’anno, a seguito di una serie di contatti con i Musei Civici Triestini - iniziati nel 2008 -
è stata progettata una manifestazione espositiva destinata a far conoscere al pubblico romano ed internazionale che visita la Casa Museo di Mario Praz, le collezioni del Civico Museo Sartorio di Trieste, anch’esso una vera e propria Casa Museo, all’interno della quale sono conservati arredi e dipinti, soprattutto di gusto Biedermeier, assai prossimi a quelli conservati in casa Praz.
In qualche caso gli stessi artisti, come il viennese Michael Stohl (1811-1881), compaiono nelle due collezioni mentre i temi del ritratto e del gruppo di famiglia sono cari ad entrambi i proprietari delle due dimore e sono stati oggetto di pagine assai intense ne “La casa della vita”, la celebre autobiografia di Mario Praz edita nel 1958, ampliata nel 1979, e recentemente (1995) ristampata.
Su questa linea, delle coincidenze e dei rimandi, sono nate le scelte espositive che comprendono arredi, dipinti, porcellane, orologi e miniature, tali da consentire la ricostruzione di un ideale ambiente triestino alto borghese, come lo si poteva abitare in città alla metà del XIX secolo.
Per rafforzare questo intento alle opere provenienti da Casa Sartorio sono stati abbinati alcuni dipinti e miniature, selezionati tra le collezioni del Civico Museo di Storia Patria di Trieste, tra cui lo straordinario e drammatico ritratto della famiglia Hortis del 1856, il cui capofamiglia si ucciderà di lì a poco, opera di Eduard de Heinrich, e quello delle sorelle Czorzy, dai poetici nomi di Elena e Calliope, di A. Tischbein.
Grazie alle opere così raccolte, lungo il percorso espositivo dei nove ambienti di cui è composta la casa museo di Mario Praz – ed in perfetta sintonia con essi – viene ricostruito ed “arredato “ un decimo ambiente che illustra il gusto dell’abitare nella Trieste di metà Ottocento, seguendo il lungo arco cronologico del Biedermeier triestino.
Accanto alle opere esposte viene presentata al pubblico la ristampa anastatica delle “Memorie biografiche” di Giovanni Guglielmo Sartorio, pubblicate una prima volta nel 1863 ed ora nuovamente ristampate. Il percorso biografico del Sartorio integra ed illustra con particolare vivezza la vita della Trieste mercantile e alto borghese di metà Ottocento.
Il Museo Mario Praz, aperto al pubblico nel 1995, conserva la ricchissima collezione di opere e arredi raccolti, in oltre sessanta anni, da Mario Praz (Roma, 1896–1982), che volle vivere ed abitare in ambienti arredati secondo una idea di collezionismo che dal gusto neoclassico, nato attorno al 1770, spaziava fino alla moda europea del Biedermeier, in voga a partire dall’età della Restaurazione (1814) per arrivare fin oltre la metà del XIX secolo.
Periodicamente il Museo presenta mostre temporanee dedicate ad approfondire figure, aspetti e momenti diversi degli anni prediletti dal collezionista. Tra le ultime mostre è possibile citare quella organizzata nel 2009 “Disegni romani di Lancelot-Théodore Turpin de Crissé (1782-1859) dalle collezioni del Louvre” realizzata grazie ad un generoso prestito del Museo del Louvre, e quella prodotta nel 2005 in collaborazione con la Gam di Torino“ 1818-1826 Gli anni romani del giovane d’Azeglio”.
Quest’anno, a seguito di una serie di contatti con i Musei Civici Triestini - iniziati nel 2008 -
è stata progettata una manifestazione espositiva destinata a far conoscere al pubblico romano ed internazionale che visita la Casa Museo di Mario Praz, le collezioni del Civico Museo Sartorio di Trieste, anch’esso una vera e propria Casa Museo, all’interno della quale sono conservati arredi e dipinti, soprattutto di gusto Biedermeier, assai prossimi a quelli conservati in casa Praz.
In qualche caso gli stessi artisti, come il viennese Michael Stohl (1811-1881), compaiono nelle due collezioni mentre i temi del ritratto e del gruppo di famiglia sono cari ad entrambi i proprietari delle due dimore e sono stati oggetto di pagine assai intense ne “La casa della vita”, la celebre autobiografia di Mario Praz edita nel 1958, ampliata nel 1979, e recentemente (1995) ristampata.
Su questa linea, delle coincidenze e dei rimandi, sono nate le scelte espositive che comprendono arredi, dipinti, porcellane, orologi e miniature, tali da consentire la ricostruzione di un ideale ambiente triestino alto borghese, come lo si poteva abitare in città alla metà del XIX secolo.
Per rafforzare questo intento alle opere provenienti da Casa Sartorio sono stati abbinati alcuni dipinti e miniature, selezionati tra le collezioni del Civico Museo di Storia Patria di Trieste, tra cui lo straordinario e drammatico ritratto della famiglia Hortis del 1856, il cui capofamiglia si ucciderà di lì a poco, opera di Eduard de Heinrich, e quello delle sorelle Czorzy, dai poetici nomi di Elena e Calliope, di A. Tischbein.
Grazie alle opere così raccolte, lungo il percorso espositivo dei nove ambienti di cui è composta la casa museo di Mario Praz – ed in perfetta sintonia con essi – viene ricostruito ed “arredato “ un decimo ambiente che illustra il gusto dell’abitare nella Trieste di metà Ottocento, seguendo il lungo arco cronologico del Biedermeier triestino.
Accanto alle opere esposte viene presentata al pubblico la ristampa anastatica delle “Memorie biografiche” di Giovanni Guglielmo Sartorio, pubblicate una prima volta nel 1863 ed ora nuovamente ristampate. Il percorso biografico del Sartorio integra ed illustra con particolare vivezza la vita della Trieste mercantile e alto borghese di metà Ottocento.
23
novembre 2010
Trieste Biedermeier. L’Ottocento nelle collezioni dei Civici Musei di Storia ed Arte
Dal 23 novembre 2010 al 02 maggio 2011
design
disegno e grafica
arte moderna
arti decorative e industriali
disegno e grafica
arte moderna
arti decorative e industriali
Location
MUSEO MARIO PRAZ
Roma, Via Giuseppe Zanardelli, 1, (Roma)
Roma, Via Giuseppe Zanardelli, 1, (Roma)
Orario di apertura
martedì- domenica 9-14 e 14.30 - 19.30;
lunedì 14.30 - 19.30
Ultimo ingresso consentito un'ora prima della chiusura
Visite accompagnate di 45 minuti, ogni ora, per non più di 10 persone
Vernissage
23 Novembre 2010, ore 18
Autore
Curatore