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Tu sei un nome che respira e muove / Giovanna Caimmi – Wasserjungfer
collettiva e personale
Comunicato stampa
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Tu sei un nome che respira e muove
Rimini, Museo della città
19 maggio- 1 luglio 2012
Apertura 19 maggio ore 18
Via Tonini 1, Rimini
Il progetto 'Tu sei un nome che respira e muove' nasce come una riflessione sui terreni ampi e complessi da cui trae origine il lavoro artistico.
Il titolo, suggestione derivante dai versi di Maria Angela Bedini, poetessa di nascita argentina,
allude in questo caso alla forza, evocativa e creatrice, riposta nei nomi delle cose e degli individui che incontriamo, di cui conserviamo segni, e con cui intrecciamo rapporti intellettuali, affettivi, vitali.
Nomi e parole che nel pensiero di ognuno sono soprattutto potenti serbatoi di immagini, capaci di generare rapporti, di spalancare mondi, di mettere in moto processi e percorsi.
Nove personalità differenti, artisti di provenienza e percorsi diversi, si confrontano dunque con il retroterra del proprio linguaggio, attraverso l'omaggio o la dedica a persone cui, nel tempo, hanno fatto riferimento; e queste sono spesso altri artisti, ma anche scrittori, musicisti, registi, danzatori, scienziati, poeti, naturalisti, filosofi, o talvolta amici, affetti, amori, vicini di casa, compagni di strada. Allo stesso modo, i lavori di ciascun artista sono spesso dedicati, con declinazioni differenti, a luoghi, idee, territori, reali o immaginari, simbolici o concreti.
In questa mostra, situata negli spazi singolari e pieni di suggestioni del piano terreno del Museo della Città, cui è affidato il compito di conservare le memorie della città di Rimini attraverso il passaggio dei secoli, ogni artista occupa in modo individuale le teche un tempo adibite alle raccolte archeologiche, piccoli o grandi contenitori attraverso i quali si configura un percorso candido ed intricato.
Attraverso opere, oggetti, manufatti, piccole sculture, fotografie, disegni, quaderni, reperti, indumenti, piccole raccolte dedicate, ciascuno da forma ad un proprio personale archivio di memorie, pensieri ed immagini, concorrendo alla costruzione di una sorta di labirinto installativo, che si manifesta infine come un complesso intreccio di identità, persone prime, narrazioni, forme, attitudini.
Da questi archivi, personali e collettivi, che si intrecciano emergono con più forza alcune immagini, sospese nel tempo, che sembrano attrarre a se, come energie centripete e destini che si incrociano, le possibilità creatrici di ciascun artista.
Le individualità di ognuno sembrano confrontarsi ed allacciarsi in un complicato gioco di rimandi, ed è forse possibile aggirarsi nella memoria di ognuno come in un terreno frammentato e mutevole, accidentale e nascosto,
'La memoria ricoperta da strati di frantumi di immagini come un deposito dove è sempre più difficile che una figura tra le tante riesca ad acquistare rilievo. '
(Italo Calvino, Lezioni americane)
Il progetto nasce da un'idea iniziale di Franco Pozzi, e ha preso forma e titolo con la collaborazione di Dacia Manto.
Gli artisti che hanno attivamente partecipato alla costruzione del progetto sono:
Emanuela Ascari, Lucia Baldini, David Casini ,T-Yong Chung , Franco Pozzi, Nicola Gobbetto, Paolo Gonzato, Dacia Manto, Andrea Salvatori.
**
Da sempre l'arte danza con il visibile e con il vissuto. Come una ballerina a tratti ruota su se stessa e
talvolta si discosta dall'abbraccio del reale, ma anche le sue evoluzioni più emancipate possono
essere lette quali frammenti di un discorso intrattenuto col mondo. Fosse anche un litigio d'amore,
ma sempre di relazione sentimentale si tratta.
Inoltrandoci, per convenzione o per forzatura, negli stretti sentieri della sintesi si può affermare che
la Scultura abbia storicamente due grandi miniere tematiche: il Corpo e la Materia.
Mentre la Pittura è più strettamente rivolta a questioni sensoriali, percettive, nella scommessa o
nell'illusione della loro persistenza. Di conseguenza si può dire che i due filoni aurei del dipingere
siano il Ricordo e il Sogno.
Con questa esposizione al Museo della Città di Rimini Giovanna Caimmi sembra voler offrire un
personale e limpido distillato delle due arti sorelle, quasi ci venisse chiesto, con quello, di fare un
brindisi alla vita. Anche se forse è un brindisi russo, inquieto, di quelli che prevedono l'infrangersi
del bicchiere.
Da una parte viene presentata una libellula di marmo che sfida, con un sol guanto, Corpo e Materia.
La forma aerea per eccellenza del velivolo ronzante degli stagni viene sublimata nella pietra più
lattiginosa e classica: il marmo. Attraverso un lentissimo e sensibile lavoro la ganga minerale è stata
ridotta ai limiti estremi della fragilità.
Giustapposta a questa trasmutazione degli elementi, a questo funambolismo del mestiere, la sezione
pittorica della mostra dispiega un diorama che contiene vari momenti paratattici, eventi in sequenza
temporale che si mostrano tra loro simultanei. Come se ricordo e sogno fossero entro un unico
flusso di esistenza. Il tema è apparentemente semplice: una bambina, o forse la sua ombra, gioca
sull'argine di un corso d'acqua mentre a breve distanza aleggiano le presenze di due cani. Una
puntuale evocazione dello "Stalker" di Tarkovskij.
Ma c'è qualcosa di anomalo anche nell'esecuzione di questa carta geografica della memoria. Nel
liquido dei pensieri pittorici si incontrano ninfee fotografiche che galleggiano qua e là. Anzi le
immagini stampate, protesi meccaniche del ricordo, sembrano far sgorgare la pittura, al pari di
sorgenti visionarie che da mnemoniche divengono oniriche.
Gli stessi cani del dipinto li ritroveremo in un video sospeso tra torpore e inquietudine.
Wasserjunfer è Il titolo della mostra che in tedesco nomina la libellula, ma che letteralmente
significa zitella d'acqua e definisce anche la condizione di nubile.
Forse merita di essere raccontata la vicenda che sta a monte di quella piccola scultura che aspira al
volo.
Quando ancora Giovanna era una wasserjunfer e frequentava il corso di Concetto Pozzati
all'Accademia di Belle Arti di Bologna, lavorò per un intero anno scolastico alla libellula, per
assottigliarne il peso e la forma, fino a giungere alla agognata trasparenza delle ali, con una cura e
una delicatezza che solo un amore ossessivo può dare o chiedere.
Teneva costantemente protetta la sua sempre più esile creatura, conservandola in una scatola di
legno ripiena di ovatta al pari di un nido. Gli ultimi ritocchi all'opera li diede il giorno stesso
dell'esame, quando l'insetto di pietra era già sul proprio basamento, poco prima di andare a
chiamare l'esigente professore per il verdetto.
Mentre insieme si avvicinavano al laboratorio Giovanna stava dicendo qualche parola di circostanza
a introduzione del proprio lavoro. Si può ben dire che rimase pietrificata quando trovò la borsa di
una studentessa poggiata insensatamente sopra la colonna.
Le ali della scultura si erano spezzate, come sarebbe stato per l'insetto vero. Il bilanciere acquatico,
ridotto a un bastoncino di zucchero, non aveva retto il peso dell'unico momento di distrazione. La
ballerina di cristallo, lasciata per un attimo dal suo partner, era rovinata a terra, davanti a tutti, sul
palcoscenico dell'esame.
Nei giorni successivi Giovanna aggiustò la sua macchina nubile e di lì a poco la vendette, cercando
di non pensarci più. Solo oggi è tornata a chiederla in prestito per il museo riminese, per mostrare il
bicchiere infranto di quel brindisi alla vita. Lontano come un sogno, un attimo dopo averlo vissuto.
Massimo Pulini
Giovanna Caimmi è Docente presso l’Accademia di belle arti di Bologna, città in cui risiede.
-Esposizioni recenti:
Mostre personali:
“ La Zona “, Visionnaire Gallery, Milano, 2012
“Pan”, D406 Artecontemporanea, Modena, 2010,
Testo-conversazione Marisa Albanese-Giovanna Caimmi
“Assenza di Gravità”, Romberg Arte Contemporanea, Roma,2008,
testo di Gianluca Marziani.
“Eterotopie”, D406 artecontemporanea, Modena, 2006,
testo di Giuseppe Fonseca
“Red Match”, Galleria Il Milione, Milano, 2005
“Stato Intermedio”, Galleria Loretta Cristofori, Bologna, 2000,
testo di Valerio Dehò
Mostre collettive:
“Le Invasioni Barbariche“, Russi, 2012,
a cura di Bruno Bandini
“Il mucchio selvaggio”, Galleria D406, Modena, 2009
“Artisti della Galleria D406 “Officina delle Arti, Reggio Emilia, 2007
“Il lavoro del Mito”, Galleria D406, Modena, 2005
“Artisti della Galleria”, D406, Modena, 2005
XXXII Premio Sulmona, Sulmona, 2005
Terza Triennale di Arte Sacra Contemporanea, Lecce, 2004,
a cura di Toti Carpentieri
“Artisti della Galleria”, Galleria Santo Ficara, Firenze, 2003
“God Bye Gondola, Vulgaris”, Galleria 42, Modena 2003
IX Biennale d’Arte Sacra, Teramo, 2000,
a cura di Calvesi, Chenis, Apa, Pontiggia
-Pubblicazioni:
“Come gli amanti di lungo corso”, Icone, Roma, 2009,
testo di Mariano Apa
-Ulteriori informazioni sul sito:
www.giovannacaimmi.org
19
maggio 2012
Tu sei un nome che respira e muove / Giovanna Caimmi – Wasserjungfer
Dal 19 maggio al primo luglio 2012
arte contemporanea
Location
MUSEO DELLA CITTA’
Rimini, Via Luigi Tonini, 1, (Rimini)
Rimini, Via Luigi Tonini, 1, (Rimini)
Vernissage
19 Maggio 2012, ore 18
Autore