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Tullia Matania – Marmi
Tullia Matania ha intrapreso la carriera artistica negli anni Quaranta, alimentata da una importante tradizione famigliare radicata nella storia della pittura e dell’illustrazione fra Ottocento e Novecento. Si è distinta presto, poi, da queste premesse imboccando la strada della ricerca nell’ambito della pittura e della scultura…
Comunicato stampa
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Tullia Matania ha intrapreso la carriera artistica negli anni Quaranta, alimentata da una importante tradizione famigliare radicata nella storia della pittura e dell’illustrazione fra Ottocento e Novecento. Si è distinta presto, poi, da queste premesse imboccando la strada della ricerca nell’ambito della pittura e della scultura. Ha partecipato a numerose mostre in Italia e all’estero esponendo anche in diverse personali: a Milano (dal 1951 al 1975 ), a Roma e Firenze (fra il 1957 e il 1965), a Londra nel 1962 e nel 1968 e a Napoli dal 1975 al 2004. Ha ricevuto il Premio Italia 1960 e riconoscimenti di critica presentandosi come un’interessante sperimentatrice di tecniche e materiali (dalla cera alle sabbie, dalla stampa ai collages, fino al marmo e al rame) dedicandosi anche a opere monumentali ed installazioni con materiali vari fra cui carte di giornali, fiammiferi, pietra lavica e filo di rame lavorato a maglia su temi sollecitati anche dalle più crude e inquietanti problematiche della contemporaneità.
Vive e lavora a Napoli a Villa Belvedere al Vomero in una casa-museo dove ha fondato nel 1979 l’Associazione Ugo Matania.
Alcune sue opere di grandi dimensioni si trovano presso pubblici istituti di Napoli.
La mostra MARMI ospitata nelle sale dell’Istituto Nazionale della Grafica raccoglie per la prima volta un centinaio di opere su marmo realizzate in due fasi diverse (dagli anni ’70 ad oggi). Come potenziali matrici di stampa, propongono allo sguardo un viaggio nell’immaginazione. I soggetti che l’artista legge nella materia sono suggeriti dalle stesse venature dei diversi tipi di marmi.
Tullia Matania dipinge e scolpisce nello stesso tempo, interpretando la materia con il suo intuito creativo per sollecitare e poi lasciare libera l’immaginazione dell’osservatore.
L’idea iniziale era di usare le pietre come matrici per incisioni, e Matania le lavorava con un acido - osserva Silvia Bordini - :poi, come intuendo le potenzialità racchiuse nella pietra, ha inventato un procedimento diverso che segue i suggerimenti del materiale, adoperando un minuscolo trapano e uno scalpello. Solo in poche occasioni ai graffiti si aggiungono minimi interventi con terra rossa o ad acquerello.
Per leggere la mostra un attento visitatore deve partire dall'artista, da Matania, facendosi prendere per mano, come fosse un bambino e seguire il racconto. "E si parte insieme, attente, non a un semplice gioco di identificazione di forme sottese nella vena del marmo - illustra Maria Antonella Fusco, dirigente dell'Istituto Nazionale per la Grafica - ma ad una sorta di narrazione maieutica, dell’intreccio tra il segno e il sentimento contenuti insieme, inscindibili, nella pietra. Si parte insieme all’artista, perché il suo sguardo ha un carisma: vede, ma subito dopo insegna a vedere a chi le sta vicino".
"I più svariati animali sono presenti nelle composizioni che Tullia Matania “estrae” dalle venature dei marmi - nota la curatrice della mostra, Rita Bernini - uccelli (rapaci, gufi, albatros, fenicotteri), cavalli, gatti, conigli, scimmie. Alcuni ricorrono spesso, come i cavalli e i gatti, e si è portati a pensare che siano più presenti nella immaginazione dell’artista, o più semplicemente sono parte del suo vissuto quotidiano".
Questo sguardo potente, profondamente umano ricorda da vicino due scrittrici novecentesche legate per vie diverse a Napoli ed alla sua gente: Elsa Morante e Anna Maria Ortese, l’una vicinissima agli ultimi, i bambini e gli animali, l’altra pronta a trasfigurare e ri-figurare anche la realtà più dolorosa e misera. Matania, dunque, scrittrice ‘dal marmo’. Evidente infatti nell'opera dell'artista le relazioni alla storia contemporanea, al dramma dei palestinesi, alle donne afgane e al dolore derivante da calamità naturali, lo tzunami, il terremoto.
Una storia viva e preziosa che l'istituto Nazionale per la Grafica, con il progetto GRAFICA: Femminile Singolare, vuole scrivere e comunicare compiutamente.
Il catalogo, edito da contiene scritti di: Maria Antonella Fusco, Silvia Bordini, Rita Bernini e le immagini a colori di 118 marmi realizzati dal 1970 al 2012.
Due film inseriti nella mostra raccontano Tullia Matania e accompagneranno i visitatori dell'Istituto Nazionale per la Grafica nella notte del 19 maggio, in occasione della Notte dei Musei, il grande evento del Ministero per i Beni e le Attività Culturali che ogni anno accoglie nei luoghi della cultura un vasto pubblico composto soprattutto da giovani.
MATANIA. Film di Lorenzo Cioffi e Corrado Costetti
con Tullia Matania - Produzione Ladoc - Napoli 2011. Durata 15’ Il film racconta una casa. Casa Matania che ha ospitato ed unito più generazioni di artisti lungo tutto il XX secolo. Oggi, Tullia vive e lavora ancora lì. Le opere e le generazioni interagiscono silenti sui muri d'altri tempi.
PER ME SONO ANIME. UN INCONTRO CON TULLIA MATANIA. Film di Marja Sonneveld. Riprese 1993-1998. Montaggio 2012. Durata: 22 minuti © sonimage video © Marja Sonneveld. Il documentario, girato in casa Matania, a Villa Belvedere negli anni ‘90 e ri-edito nel 2012, segue la maturazione di Tullia dalla illustre tradizione artistica famigliare attraverso il suo fare artistico, in particolare delle opere che, negli anni 90, rivelano una forte empatia con le sofferenze dell’umanità, trasmesse quotidianamente dai media che si presentano anche come “Gesamtkunstwerk” o “Opera Totale”: grandi opere monumentali che Tullia Matania installa in vari spazi pubblici, edifici e chiese a Napoli.
Vive e lavora a Napoli a Villa Belvedere al Vomero in una casa-museo dove ha fondato nel 1979 l’Associazione Ugo Matania.
Alcune sue opere di grandi dimensioni si trovano presso pubblici istituti di Napoli.
La mostra MARMI ospitata nelle sale dell’Istituto Nazionale della Grafica raccoglie per la prima volta un centinaio di opere su marmo realizzate in due fasi diverse (dagli anni ’70 ad oggi). Come potenziali matrici di stampa, propongono allo sguardo un viaggio nell’immaginazione. I soggetti che l’artista legge nella materia sono suggeriti dalle stesse venature dei diversi tipi di marmi.
Tullia Matania dipinge e scolpisce nello stesso tempo, interpretando la materia con il suo intuito creativo per sollecitare e poi lasciare libera l’immaginazione dell’osservatore.
L’idea iniziale era di usare le pietre come matrici per incisioni, e Matania le lavorava con un acido - osserva Silvia Bordini - :poi, come intuendo le potenzialità racchiuse nella pietra, ha inventato un procedimento diverso che segue i suggerimenti del materiale, adoperando un minuscolo trapano e uno scalpello. Solo in poche occasioni ai graffiti si aggiungono minimi interventi con terra rossa o ad acquerello.
Per leggere la mostra un attento visitatore deve partire dall'artista, da Matania, facendosi prendere per mano, come fosse un bambino e seguire il racconto. "E si parte insieme, attente, non a un semplice gioco di identificazione di forme sottese nella vena del marmo - illustra Maria Antonella Fusco, dirigente dell'Istituto Nazionale per la Grafica - ma ad una sorta di narrazione maieutica, dell’intreccio tra il segno e il sentimento contenuti insieme, inscindibili, nella pietra. Si parte insieme all’artista, perché il suo sguardo ha un carisma: vede, ma subito dopo insegna a vedere a chi le sta vicino".
"I più svariati animali sono presenti nelle composizioni che Tullia Matania “estrae” dalle venature dei marmi - nota la curatrice della mostra, Rita Bernini - uccelli (rapaci, gufi, albatros, fenicotteri), cavalli, gatti, conigli, scimmie. Alcuni ricorrono spesso, come i cavalli e i gatti, e si è portati a pensare che siano più presenti nella immaginazione dell’artista, o più semplicemente sono parte del suo vissuto quotidiano".
Questo sguardo potente, profondamente umano ricorda da vicino due scrittrici novecentesche legate per vie diverse a Napoli ed alla sua gente: Elsa Morante e Anna Maria Ortese, l’una vicinissima agli ultimi, i bambini e gli animali, l’altra pronta a trasfigurare e ri-figurare anche la realtà più dolorosa e misera. Matania, dunque, scrittrice ‘dal marmo’. Evidente infatti nell'opera dell'artista le relazioni alla storia contemporanea, al dramma dei palestinesi, alle donne afgane e al dolore derivante da calamità naturali, lo tzunami, il terremoto.
Una storia viva e preziosa che l'istituto Nazionale per la Grafica, con il progetto GRAFICA: Femminile Singolare, vuole scrivere e comunicare compiutamente.
Il catalogo, edito da contiene scritti di: Maria Antonella Fusco, Silvia Bordini, Rita Bernini e le immagini a colori di 118 marmi realizzati dal 1970 al 2012.
Due film inseriti nella mostra raccontano Tullia Matania e accompagneranno i visitatori dell'Istituto Nazionale per la Grafica nella notte del 19 maggio, in occasione della Notte dei Musei, il grande evento del Ministero per i Beni e le Attività Culturali che ogni anno accoglie nei luoghi della cultura un vasto pubblico composto soprattutto da giovani.
MATANIA. Film di Lorenzo Cioffi e Corrado Costetti
con Tullia Matania - Produzione Ladoc - Napoli 2011. Durata 15’ Il film racconta una casa. Casa Matania che ha ospitato ed unito più generazioni di artisti lungo tutto il XX secolo. Oggi, Tullia vive e lavora ancora lì. Le opere e le generazioni interagiscono silenti sui muri d'altri tempi.
PER ME SONO ANIME. UN INCONTRO CON TULLIA MATANIA. Film di Marja Sonneveld. Riprese 1993-1998. Montaggio 2012. Durata: 22 minuti © sonimage video © Marja Sonneveld. Il documentario, girato in casa Matania, a Villa Belvedere negli anni ‘90 e ri-edito nel 2012, segue la maturazione di Tullia dalla illustre tradizione artistica famigliare attraverso il suo fare artistico, in particolare delle opere che, negli anni 90, rivelano una forte empatia con le sofferenze dell’umanità, trasmesse quotidianamente dai media che si presentano anche come “Gesamtkunstwerk” o “Opera Totale”: grandi opere monumentali che Tullia Matania installa in vari spazi pubblici, edifici e chiese a Napoli.
18
maggio 2012
Tullia Matania – Marmi
Dal 18 maggio al primo luglio 2012
arte contemporanea
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
ISTITUTO CENTRALE PER LA GRAFICA – PALAZZO POLI
Roma, Via Poli, 54, (Roma)
Roma, Via Poli, 54, (Roma)
Orario di apertura
martedì - domenica, ore 10.00 -19.00 - chiusura settimanale: lunedì
Vernissage
18 Maggio 2012, h 18
Autore