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Tullio Deorsola / Enzo Gagliardino – Incontro metafisico
Tullio Deorsola ed Enzo Gagliardino alla Galleria Punto Due di Calice LIgure
Comunicato stampa
Segnala l'evento
INCONTRO METAFISICO
Lo ammetto, scrivo questo breve "pezzo" non solo condizionato dal notevole livello dei due protagonisti dell'evento, ma anche dal valore culturale di chi già ha scritto su di loro, dallo standard qualitativo delle proposte passate alla Puntodue e dalla grafica "sportiva" dell'amico-artista Nicolò.
Partendo proprio da questa scelta, dopo un attimo di stupore la ritengo indovinata: incontro e non scontro, metefisico e non fisico, tra "stilisti/ puncher", come si definirebbero in gergo pugilistico data la totale dotazione tecnica e l'abilità nel lavorare unendo la professionalità alla potenza, in questo caso delle immagini che ci offrono.
Negli spazi della galleria di Daniele Decia, sita, citando lo storico e critico Edoardo Di Mauro "in un luogo artistico per eccellenza come Calice Ligure", Enzo Gagliardino (Brandizzo, 1949) e Tullio Deorsola (Torino, 1965), senza entrare in competizione si confrontano: i dipinti del primo si integrano perfettamente con le fotografie del secondo, e viceversa.
Dicevo, appunto, definibile metafisico l'incontro delle loro opere, non perchè astratte e svincolate dal mondo reale, come vorrebbe il significato "positivista", ma alla luce del termine così come coniato da Andronico di Rodi nel catalogare gli scritti di Aristotele: la trattazione delle strutture fondamentali dell'essere fu collocata dopo (in greco μετά) quella della natura, che è sostanzialmente ed esclusivamente fisica.
Eccoci infatti ad ammirare lavori, pur liricamente sospesi, che ci fanno emergere sensazioni di necessarietà, stabilità ed assolutezza: la "cifra" stilistica dei due artisti, il mattone come unità architettonica in Gagliardino, il buio disvelato da eterni tempi di esposizione in Deorsola, riesce a cogliere non l'inconcretezza ma l'essenza della realtà, immortalando una visuale che definirei universale.
Visuale universale, in entrambi i protagonisti dell'esposizione, perchè di luoghi esemplari ma anonimi, a definire uno sky line comune a metropoli globalizzate: pesanti testimonianze lasciate dall'uomo senza che della sua figura vi sia traccia nelle inquadrature.
Coerenti al loro personale progetto ma ambedue dalla "mano" ermeticamente pulita, i due artisti piemontesi, narrandoci indifferentemente sia di madornali edifici che di dettagli marginali, ci introducono in spazi iconograficamente metafisici dove hanno trasferito, tramite la loro percezione quasi mistica del reale, il loro essere: rigorosamente poetico e poeticamente rigoroso.
Armando d'Amaro
Lo ammetto, scrivo questo breve "pezzo" non solo condizionato dal notevole livello dei due protagonisti dell'evento, ma anche dal valore culturale di chi già ha scritto su di loro, dallo standard qualitativo delle proposte passate alla Puntodue e dalla grafica "sportiva" dell'amico-artista Nicolò.
Partendo proprio da questa scelta, dopo un attimo di stupore la ritengo indovinata: incontro e non scontro, metefisico e non fisico, tra "stilisti/ puncher", come si definirebbero in gergo pugilistico data la totale dotazione tecnica e l'abilità nel lavorare unendo la professionalità alla potenza, in questo caso delle immagini che ci offrono.
Negli spazi della galleria di Daniele Decia, sita, citando lo storico e critico Edoardo Di Mauro "in un luogo artistico per eccellenza come Calice Ligure", Enzo Gagliardino (Brandizzo, 1949) e Tullio Deorsola (Torino, 1965), senza entrare in competizione si confrontano: i dipinti del primo si integrano perfettamente con le fotografie del secondo, e viceversa.
Dicevo, appunto, definibile metafisico l'incontro delle loro opere, non perchè astratte e svincolate dal mondo reale, come vorrebbe il significato "positivista", ma alla luce del termine così come coniato da Andronico di Rodi nel catalogare gli scritti di Aristotele: la trattazione delle strutture fondamentali dell'essere fu collocata dopo (in greco μετά) quella della natura, che è sostanzialmente ed esclusivamente fisica.
Eccoci infatti ad ammirare lavori, pur liricamente sospesi, che ci fanno emergere sensazioni di necessarietà, stabilità ed assolutezza: la "cifra" stilistica dei due artisti, il mattone come unità architettonica in Gagliardino, il buio disvelato da eterni tempi di esposizione in Deorsola, riesce a cogliere non l'inconcretezza ma l'essenza della realtà, immortalando una visuale che definirei universale.
Visuale universale, in entrambi i protagonisti dell'esposizione, perchè di luoghi esemplari ma anonimi, a definire uno sky line comune a metropoli globalizzate: pesanti testimonianze lasciate dall'uomo senza che della sua figura vi sia traccia nelle inquadrature.
Coerenti al loro personale progetto ma ambedue dalla "mano" ermeticamente pulita, i due artisti piemontesi, narrandoci indifferentemente sia di madornali edifici che di dettagli marginali, ci introducono in spazi iconograficamente metafisici dove hanno trasferito, tramite la loro percezione quasi mistica del reale, il loro essere: rigorosamente poetico e poeticamente rigoroso.
Armando d'Amaro
25
giugno 2011
Tullio Deorsola / Enzo Gagliardino – Incontro metafisico
Dal 25 giugno al 18 luglio 2011
architettura
fotografia
arte contemporanea
fotografia
arte contemporanea
Location
PUNTO DUE
Calice Ligure, IV novembre, 7, (Savona)
Calice Ligure, IV novembre, 7, (Savona)
Orario di apertura
dal giovedì alla domenica dalle 17.00 alle 20.00
sabato dalle 17.00 alle 22.00
Vernissage
25 Giugno 2011, ore 18.00
Autore
Curatore