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Tullio Garbari – Lo sguardo severo della bontà
Figura di spicco nel panorama artistico italiano ed europeo, Tullio Garbari risulta a tutt’oggi ancora poco studiato dalla critica, benché di lui abbiano parlato con grande ammirazione personaggi di estremo rilievo quali, per citarne alcuni, Giuseppe Prezzolini, Ardengo Soffici, Giovanni Papini, Giuseppe Ungaretti, Carlo Carrà, Edoardo Persico, Gino Severini, Dino Garrone
Comunicato stampa
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Figura di spicco nel panorama artistico italiano ed europeo, Tullio Garbari risulta a tutt’oggi ancora poco studiato dalla critica, benché di lui abbiano parlato con grande ammirazione personaggi di estremo rilievo quali, per citarne alcuni, Giuseppe Prezzolini, Ardengo Soffici, Giovanni Papini, Giuseppe Ungaretti, Carlo Carrà, Edoardo Persico, Gino Severini, Dino Garrone. Nella sua breve ma intensa vita, dedita alla ricerca e allo studio, Garbari maturò una poetica del tutto personale e proprio per questo una sua collocazione entro le categorie della storiografia artistica ufficiale si è sempre rivelata alquanto difficile.
A più di vent’anni dall’ultima mostra di rilievo, tenutasi a Trento al Palazzo delle Albere, il Museo Diocesano Tridentino ha voluto riportare l’interesse sull’artista perginese con un’ampia retrospettiva che approfondisce e integra l’analisi del suo percorso creativo e spirituale. Ciò è stato possibile unicamente grazie alla collaborazione di Maria e Claudio Garbari, nipoti dell’artista e premurosi custodi dei ricchi archivi, che si sono rivelati fonte insostituibile per un’articolata interpretazione del suo pensiero, anche in relazione al contesto storico e culturale del tempo.
L’esposizione intende rintracciare i segni del tormentato percorso creativo di Garbari e, insieme, valorizzare la collezione di Arte Contemporanea del Museo Diocesano Tridentino che include opere fondamentali quali, ad esempio La Madonna della Pace, La creazione di Eva e Il miracolo della mula. Intorno a questo nucleo portante si sviluppa il percorso espositivo; dal momento che l’intensa spiritualità dell’artista emerge senza eccezione ovunque, volutamente la scelta delle opere non è stata circoscritta ai soggetti sacri ma distribuita su quattro grandi temi:
1. La figura: attraverso lo studio della figura, prevalentemente quella femminile, oltre all’evoluzione dello stile, è stato ricostruito anche il mondo emotivo dell’artista, un mondo legato soprattutto alla propria origine e ai valori della famiglia.
2. L’architettura dipinta e pensata: i dipinti, le esercitazioni grafiche e progettuali, esposte in mostra per la prima volta, evidenziano il particolare interesse per l’architettura, che Garbari studia in maniera approfondita, arrivando anche a tradurre il trattato di Vitruvio.
3. Il paesaggio: l’elemento paesaggistico rappresenta per Tullio Garbari un soggetto di grande interesse, che ritornerà, ora come presenza singola, ora avvicinato alla figura, in tutta la sua produzione.
4. Il sacro e l’allegoria: lo spirito religioso di Tullio Garbari, la forte moralità e il suo essere profondamente credente sono elementi che si rispecchiano nelle opere, soprattutto quelle realizzate a partire1927. Infatti, dopo un lungo periodo di silenzio, durante il quale si dedica allo studio della filosofia, delle lingue antiche, delle scienze, l’artista riprenderà a dipingere in maniera del tutto innovativa, incentrando il proprio interesse sui temi sacri e le allegorie.
Poiché il collezionismo privato e le istituzioni museali trentine conservano la parte più consistente e significativa della produzione di Tullio Garbari, si è deciso di incentrare l’esposizione su questo specifico patrimonio.
Al di là dell’ampia selezione, che prevede un percorso articolato su 169 opere, il valore intrinseco di questa iniziativa risiede nel metodo rigorosamente scientifico e storico che la contrassegna. Nei saggi in catalogo, redatti da Piero Viotto, Riccarda Turrina, Domenica Primerano, Elena Pontiggia, Antonio Autiero, Maria Garbari, Claudio Garbari, Paola Pettenella, si è cercato di leggere con valore documentale le molte tracce lasciate dall’artista, dal semplice biglietto di saluti, alle lettere, agli scritti pubblicati o rimasti inediti; dai veloci schizzi, agli studi preparatori, alle opere finite, per offrire una lettura non immaginata o retorica di Tullio Garbari.
A più di vent’anni dall’ultima mostra di rilievo, tenutasi a Trento al Palazzo delle Albere, il Museo Diocesano Tridentino ha voluto riportare l’interesse sull’artista perginese con un’ampia retrospettiva che approfondisce e integra l’analisi del suo percorso creativo e spirituale. Ciò è stato possibile unicamente grazie alla collaborazione di Maria e Claudio Garbari, nipoti dell’artista e premurosi custodi dei ricchi archivi, che si sono rivelati fonte insostituibile per un’articolata interpretazione del suo pensiero, anche in relazione al contesto storico e culturale del tempo.
L’esposizione intende rintracciare i segni del tormentato percorso creativo di Garbari e, insieme, valorizzare la collezione di Arte Contemporanea del Museo Diocesano Tridentino che include opere fondamentali quali, ad esempio La Madonna della Pace, La creazione di Eva e Il miracolo della mula. Intorno a questo nucleo portante si sviluppa il percorso espositivo; dal momento che l’intensa spiritualità dell’artista emerge senza eccezione ovunque, volutamente la scelta delle opere non è stata circoscritta ai soggetti sacri ma distribuita su quattro grandi temi:
1. La figura: attraverso lo studio della figura, prevalentemente quella femminile, oltre all’evoluzione dello stile, è stato ricostruito anche il mondo emotivo dell’artista, un mondo legato soprattutto alla propria origine e ai valori della famiglia.
2. L’architettura dipinta e pensata: i dipinti, le esercitazioni grafiche e progettuali, esposte in mostra per la prima volta, evidenziano il particolare interesse per l’architettura, che Garbari studia in maniera approfondita, arrivando anche a tradurre il trattato di Vitruvio.
3. Il paesaggio: l’elemento paesaggistico rappresenta per Tullio Garbari un soggetto di grande interesse, che ritornerà, ora come presenza singola, ora avvicinato alla figura, in tutta la sua produzione.
4. Il sacro e l’allegoria: lo spirito religioso di Tullio Garbari, la forte moralità e il suo essere profondamente credente sono elementi che si rispecchiano nelle opere, soprattutto quelle realizzate a partire1927. Infatti, dopo un lungo periodo di silenzio, durante il quale si dedica allo studio della filosofia, delle lingue antiche, delle scienze, l’artista riprenderà a dipingere in maniera del tutto innovativa, incentrando il proprio interesse sui temi sacri e le allegorie.
Poiché il collezionismo privato e le istituzioni museali trentine conservano la parte più consistente e significativa della produzione di Tullio Garbari, si è deciso di incentrare l’esposizione su questo specifico patrimonio.
Al di là dell’ampia selezione, che prevede un percorso articolato su 169 opere, il valore intrinseco di questa iniziativa risiede nel metodo rigorosamente scientifico e storico che la contrassegna. Nei saggi in catalogo, redatti da Piero Viotto, Riccarda Turrina, Domenica Primerano, Elena Pontiggia, Antonio Autiero, Maria Garbari, Claudio Garbari, Paola Pettenella, si è cercato di leggere con valore documentale le molte tracce lasciate dall’artista, dal semplice biglietto di saluti, alle lettere, agli scritti pubblicati o rimasti inediti; dai veloci schizzi, agli studi preparatori, alle opere finite, per offrire una lettura non immaginata o retorica di Tullio Garbari.
29
giugno 2007
Tullio Garbari – Lo sguardo severo della bontà
Dal 29 giugno al 04 novembre 2007
arte contemporanea
Location
PALAZZO PRETORIO – MUSEO DIOCESANO TRIDENTINO
Trento, Piazza Del Duomo, 18, (Trento)
Trento, Piazza Del Duomo, 18, (Trento)
Biglietti
Tariffa intera: euro 4,00
Tariffa ridotta (per gruppi superiori alle 20 persone e per visitatori sopra i 65 anni) : euro 2,50
Visitatori tra i 12 e i 18 anni euro 1,00
Biglietto famiglia euro 8,00
Orario di apertura
9.30-12.30 e 14.30/18. Chiuso il martedì
Vernissage
29 Giugno 2007, ore 18
Autore
Curatore