Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Tullio Pericoli – Forme del Paesaggio. 1970-2018
Dopo il terremoto che l’ha drammaticamente colpita nel 2016, la città di Ascoli Piceno sceglie di celebrare se stessa attraverso l’opera dell’artista che, fra tutti, più ha reso omaggio alla sua terra. Così, oltre mezzo secolo dopo la sua prima personale, Tullio Pericoli torna nella prestigiosa sede di Palazzo dei Capitani che si fa luogo di
un evento espositivo unico
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dopo il terremoto che l’ha drammaticamente colpita nel 2016, la città di Ascoli Piceno sceglie di celebrare se
stessa attraverso l’opera dell’artista che, fra tutti, più ha reso omaggio alla sua terra. Così, oltre mezzo secolo
dopo la sua prima personale, Tullio Pericoli torna nella prestigiosa sede di Palazzo dei Capitani che si fa luogo di
un evento espositivo unico, che aprirà il 22 marzo 2019 per terminare oltre un anno dopo, nel maggio 2020.
Attraverso una selezione di 165 opere, curata da Claudio Cerritelli in dialogo con l’artista stesso, e guidata, oltre
che dalle caratteristiche ambientali del prestigioso palazzo rinascimentale, dal fine di svelare le mutazioni che
l’immagine della natura ha assunto nel corso del tempo nell’opera dell’artista, Ascoli Piceno ripensa e si
riavvicina dunque al proprio territorio ferito tornando a dare al paesaggio la rilevanza artistica e culturale che
merita.
E proprio a partire dalla frattura, fisica e sentimentale, rappresentata dal recente evento sismico, Tullio Pericoli
ha scelto di costruire un percorso a ritroso nel tempo, che dal presente risale attraverso l’evoluzione della sua
arte, dalle attuali frammentazioni visionarie alle originarie esplorazioni geologiche.
Se diversificate sono infatti le forme del paesaggio che Tullio Pericoli ha esplorato nel corso della sua ricerca
pittorica, altrettanto diramato è il percorso di lettura proposto in questa mostra, dedicata a svelare i lineamenti
interni, le stratificazioni e le mutazioni che l’immagine della natura ha assunto nel corso del tempo agli occhi, e
alla mente, dell’artista, dai primi anni Settanta ad oggi.
«Guardare un volto fino a pensarlo come se fosse un paesaggio, raccontandone gli smottamenti, le frane, i
cedimenti, le anse, i solchi, i dossi e le rovine» (Tullio Pericoli, Strade interrotte): assieme ai ritratti, i paesaggi sono
l’argomento di indagine che sta al cuore della vita artistica di Pericoli, entrambi aspetti del medesimo percorso di
ricerca. Come scrive Salvatore Settis nel catalogo della mostra infatti, le vedute sono ritratte dall’artista come
“segmenti rivelatori di un volto”, quello di una terra, le Marche, segnata dalla fatica ma anche dall’incuria
dell’uomo: “i suoi sono paesaggi altamente soggettivizzati, dove la ricerca di nuove convenzioni rappresentative,
di matrice geologica, archeologica o cartografica, si sposa a una marcata intensità emotiva, che attraverso il gesto
del pittore evoca tutta una grammatica del vivere, il modo d’intendere il paesaggio di chi lo andò lentamente
forgiando per secoli”.
Non a caso dunque la sala che apre il percorso della mostra è dedicata alle opere che traggono origine dagli
sconvolgimenti paesaggistici dovuti agli eventi sismici: forme dissestate, movimenti tellurici del segno come del
colore, immagini restituite in tutta la loro drammatica fragilità. Da queste si passa all’esplorazione di nuove
morfologie paesaggistiche, evidente nelle opere del periodo 1998-2009 che, dopo aver rappresentato lo scenario
dei colli marchigiani, vanno progressivamente esplorando i dettagli della natura, i segni e i solchi delle terre. E
ancora, la fase 1976-1983, che pone in evidenza un diverso trattamento del tema paesaggistico attraverso vedute
luminose e lievi rese attraverso la delicatezza degli acquerelli, chine e matite su carta, spazi aerei che l’artista
concepisce come orizzonti immaginari, memorie di alfabeti, tracce di antiche scritture. L’esposizione si chiude
infine con un ritorno alle origini dell’opera artistica di Tullio Pericoli, che si identifica nel ciclo delle “geologie”
(1970-1973), costituito da immagini stratificate, sezioni materiche, strutture sismiche.
La realizzazione dell’evento è resa possibile grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli
Piceno che, da sempre attenta alle tematiche del terzo settore ed allo sviluppo economico del territorio
attraverso l’arte e la cultura, ed avendo particolarmente a cuore il percorso e le opere di Tullio Pericoli, con
determinante volontà ha fatto tutto quanto possibile per dare vita all’iniziativa e sostenerla finanziariamente.
La mostra sarà accompagnata da un catalogo edito dalle Edizioni Quodlibet, con testi di Silvia Ballestra, Claudio
Cerritelli e Salvatore Settis.
Palazzo dei Capitani
Primo Piano
Lato Ovest Piazza del Popolo
Ascoli Piceno (AP)
Orari:
Dal martedì al venerdì 10-13 16-19
Sabato e domenica 10-20 orario continuato
Giorno di chiusura: lunedì
Prezzi:
Biglietto intero 6,00€
Biglietto ridotto 4,00€
Maggiori informazioni al sito: www.formedelpaesaggio.it
stessa attraverso l’opera dell’artista che, fra tutti, più ha reso omaggio alla sua terra. Così, oltre mezzo secolo
dopo la sua prima personale, Tullio Pericoli torna nella prestigiosa sede di Palazzo dei Capitani che si fa luogo di
un evento espositivo unico, che aprirà il 22 marzo 2019 per terminare oltre un anno dopo, nel maggio 2020.
Attraverso una selezione di 165 opere, curata da Claudio Cerritelli in dialogo con l’artista stesso, e guidata, oltre
che dalle caratteristiche ambientali del prestigioso palazzo rinascimentale, dal fine di svelare le mutazioni che
l’immagine della natura ha assunto nel corso del tempo nell’opera dell’artista, Ascoli Piceno ripensa e si
riavvicina dunque al proprio territorio ferito tornando a dare al paesaggio la rilevanza artistica e culturale che
merita.
E proprio a partire dalla frattura, fisica e sentimentale, rappresentata dal recente evento sismico, Tullio Pericoli
ha scelto di costruire un percorso a ritroso nel tempo, che dal presente risale attraverso l’evoluzione della sua
arte, dalle attuali frammentazioni visionarie alle originarie esplorazioni geologiche.
Se diversificate sono infatti le forme del paesaggio che Tullio Pericoli ha esplorato nel corso della sua ricerca
pittorica, altrettanto diramato è il percorso di lettura proposto in questa mostra, dedicata a svelare i lineamenti
interni, le stratificazioni e le mutazioni che l’immagine della natura ha assunto nel corso del tempo agli occhi, e
alla mente, dell’artista, dai primi anni Settanta ad oggi.
«Guardare un volto fino a pensarlo come se fosse un paesaggio, raccontandone gli smottamenti, le frane, i
cedimenti, le anse, i solchi, i dossi e le rovine» (Tullio Pericoli, Strade interrotte): assieme ai ritratti, i paesaggi sono
l’argomento di indagine che sta al cuore della vita artistica di Pericoli, entrambi aspetti del medesimo percorso di
ricerca. Come scrive Salvatore Settis nel catalogo della mostra infatti, le vedute sono ritratte dall’artista come
“segmenti rivelatori di un volto”, quello di una terra, le Marche, segnata dalla fatica ma anche dall’incuria
dell’uomo: “i suoi sono paesaggi altamente soggettivizzati, dove la ricerca di nuove convenzioni rappresentative,
di matrice geologica, archeologica o cartografica, si sposa a una marcata intensità emotiva, che attraverso il gesto
del pittore evoca tutta una grammatica del vivere, il modo d’intendere il paesaggio di chi lo andò lentamente
forgiando per secoli”.
Non a caso dunque la sala che apre il percorso della mostra è dedicata alle opere che traggono origine dagli
sconvolgimenti paesaggistici dovuti agli eventi sismici: forme dissestate, movimenti tellurici del segno come del
colore, immagini restituite in tutta la loro drammatica fragilità. Da queste si passa all’esplorazione di nuove
morfologie paesaggistiche, evidente nelle opere del periodo 1998-2009 che, dopo aver rappresentato lo scenario
dei colli marchigiani, vanno progressivamente esplorando i dettagli della natura, i segni e i solchi delle terre. E
ancora, la fase 1976-1983, che pone in evidenza un diverso trattamento del tema paesaggistico attraverso vedute
luminose e lievi rese attraverso la delicatezza degli acquerelli, chine e matite su carta, spazi aerei che l’artista
concepisce come orizzonti immaginari, memorie di alfabeti, tracce di antiche scritture. L’esposizione si chiude
infine con un ritorno alle origini dell’opera artistica di Tullio Pericoli, che si identifica nel ciclo delle “geologie”
(1970-1973), costituito da immagini stratificate, sezioni materiche, strutture sismiche.
La realizzazione dell’evento è resa possibile grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli
Piceno che, da sempre attenta alle tematiche del terzo settore ed allo sviluppo economico del territorio
attraverso l’arte e la cultura, ed avendo particolarmente a cuore il percorso e le opere di Tullio Pericoli, con
determinante volontà ha fatto tutto quanto possibile per dare vita all’iniziativa e sostenerla finanziariamente.
La mostra sarà accompagnata da un catalogo edito dalle Edizioni Quodlibet, con testi di Silvia Ballestra, Claudio
Cerritelli e Salvatore Settis.
Palazzo dei Capitani
Primo Piano
Lato Ovest Piazza del Popolo
Ascoli Piceno (AP)
Orari:
Dal martedì al venerdì 10-13 16-19
Sabato e domenica 10-20 orario continuato
Giorno di chiusura: lunedì
Prezzi:
Biglietto intero 6,00€
Biglietto ridotto 4,00€
Maggiori informazioni al sito: www.formedelpaesaggio.it
21
marzo 2019
Tullio Pericoli – Forme del Paesaggio. 1970-2018
Dal 21 marzo al 03 maggio 2019
arte contemporanea
Location
PALAZZO DEI CAPITANI
Ascoli Piceno, Piazza Del Popolo, (Ascoli Piceno)
Ascoli Piceno, Piazza Del Popolo, (Ascoli Piceno)
Biglietti
Biglietto intero 6,00€
Biglietto ridotto 4,00€
Orario di apertura
Dal martedì al venerdì 10-13 16-19
Sabato e domenica 10-20 orario continuato
Giorno di chiusura: lunedì
Vernissage
21 Marzo 2019, ore 18
Ufficio stampa
MARA VITALI
Autore
Curatore