Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Tutto Kaltz
personale di pittura
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Direttamente dal Senegal per la gioia degli occhi e del cuore. Serve conoscere e approfondire la storia di questo giovane artista per capirne il valore attuale e le grandi potenzialità future.
Kalidou nasce a Kaolack nel 1971 in una numerosa famiglia composta dal padre poliziotto e dopo la pensione magazziniere, la madre casalinga che si applica all'educazione di quattro femmine e cinque maschi. L'allegra e solida famiglia risiede nella capitale Dakar, dove il nostro Kalidou compie gli studi fino alle superiori e inizia a fare i lavori più semplici. La passione per l'arte si manifesta fin dai primi anni di scuola, dove il disegno a mano libera si alterna con i lavori colorati a pastello e a matita. Galeotto è il maestro di 'Osservazione' che stimola l'allievo a riprendere elementi e particolari del reale. Complici latenti della futura passione pittorica i fumetti di Tex Willer, Black, Zorro, Zagor, Zambla, Mister No, che Kalidou trova sui banchi dei mercati di Dakar assieme agli amici. Da solo poi in casa ne riproduce continuamente i personaggi e ne imita i gesti nella spensieratezza di quegli anni. Le belle e variopinte feste di quartiere (SET SETAL**) sono veri e propri eventi di socializzazione che si svolgono prima e dopo le partite di calcio nei mesi di luglio e agosto. Prima della partita i giovani si riuniscono nelle piazze, ripuliscono il quartiere, sistemano la piazza e la arredano con sculture e murales. Alla sera, dopo la partita, si scatenano per rinnovare amicizia e unità con la musica e la danza. Kalidou è protagonista con i propri murales e disegni di cui costella le pareti degli edifici di Dakar. Si consolida il soprannome che i coetanei gli avevano affibbiato fin da piccolo, Artiste ! Con le mani e con i piedi ... infatti Kalidou è anche un bravo calciatore e le sue magie incantano avversari e spettatori. Ma l'arte, quella pittorica, lo richiama a sé continuamente ed anche i negozianti lo chiamano di continuo per illustrare le vetrine degli esercizi. Ma la vita, quella dura e vera, lo costringe a provare e trovare altre strade fuori del Senegal. Kalidou sogna di lavorare e realizzarsi all'estero per tornare un giorno e stabilire nuova famiglia come i propri genitori e i propri antenati. Dal '96 al '99 lavora ad Abidjan in Costa d'Avorio. Qui il lavoro è ben retribuito e le attività commerciali sono redditizie. Per passare in Europa, poi, il visto costa di meno e così arriva il giorno del 'grande passo': Amburgo, Germania, Europa, dove rimarrà fino al 2001 e lavorerà come cameriere. Ma questo non basta. Kalidou è affamato di cultura e di arte: mi racconta di aver praticato biblioteche, centri espositivi, musei per ogni centro dove ha risieduto. L'arrivo a Venezia, nel 2001, lo mette a confronto con il classico ruolo del Vu cumprà, finché non si trasferisce sulla Costa degli Etruschi a Donoratico nell'agosto dell'anno successivo. Ancora una volta si accontenta di raccogliere spinaci e pomodori per campare e ritorna al servizio ristorativo nel 2003 a Vada, località marina sempre nella provincia di Livorno. Il 2004 è l'anno della svolta. Kalidou incontra in un'associazione giovanile di Livorno l'artista Raffaela Maria Sateriale che ne comprende il talento e lo avvia sulla strada della pittura su cavalletto. La scommessa della Sateriale non è vana, dato che nell'estate successiva Kaltz – il nostro si firma con il cognome di un famoso calciatore della nazionale tedesca in omaggio al primo periodo 'europeo' trascorso in Germania – è in grado di partecipare con quattro opere alla mostra 'MULTIETNICA', ideata ed organizzata da CAESAR Onlus presso il Centro Espositivo Comunale di Cecina. Mentre la pizzeria assorbe la maggior parte del tempo, Kalidou continua imperterrito a dipingere e non tiene conto di enormi sacrifici e privazioni. L'inquietudine torna a ringhiare dentro l'animo del giovane pittore, che nel 2005 partecipa con un'intera sezione pittorica a MULTIETNICA e alla fine dell'anno espone a Livorno presso gli spazi pubblici della Galleria di Palazzo Elisabetta. Dal Senegal non arrivano buone notizie e dopo la scomparsa della madre nel 2004, Kalidou vi ritorna nel 2006 per dare l'ultimo saluto al padre. Lo sconforto attanaglia i sentimenti del giovane che cade nella depressione, con improvvisi scatti di misticismo. Del resto il lavoro lo costringe all'ennesimo trasferimento, stavolta a Piombino, mentre un brutto infortunio al piede lo affligge e gli fa pensare ad un ritorno definitivo in patria. Un'altra esposizione a Piombino, finalmente il lavoro in fabbrica, ma l'artista non è soddisfatto, vuole crescere e si sottopone ad una lancinante lotta interiore. La depressione incombe e non sono pochi i momenti di abbandono... Ma la passione straripa furiosa ancora una volta e Kalidou-Kaltz decide: voglio essere l'ARTISTE fino in fondo. Dal furibondo lavoro che ne scaturisce vengono prodotti delle opere impressionanti per movimento e scelta coloristica, in una composizione spontanea e verace. L'anticonformismo innato del pittore si materializza nei supporti inusuali – spesso di recupero -, nei colori abbondanti e sgocciolanti, nelle pennellate anguiformi e dinamiche. Ai 'macro' di personaggi appartenenti al mondo familiare si accompagnano le gustose 'scenette' tratte dai valori tradizionali e dalla vita quotidiana della terra d'Africa. Divertenti i grandi ritratti e le sinuose figure femminili che animano le denunce sociali e politiche anti globalizzazione e pro solidarietà universale.
Ho incontrato assai di recente Kalidou-Kaltz e sono rimasto attonito davanti ad alcuni dipinti che non esito a definire capolavori per la forte impressione e per il godimento che ne ho ricavato. Non riesco a trattenere lo stupore per gli enormi progressi che riscontro ogni qual volta entro nell'umile casa-laboratorio e l'affabile ospite mi 'sciorina' le sue ultime creazioni. Ecco perché ho deciso con piacere di dedicargli questa introduzione. Sono certo, infatti, che questo sia soltanto il punto di partenza di un percorso ricco di belle emozioni per noi e senza dubbio di soddisfazioni per l'amico Kalidou.
Kalidou nasce a Kaolack nel 1971 in una numerosa famiglia composta dal padre poliziotto e dopo la pensione magazziniere, la madre casalinga che si applica all'educazione di quattro femmine e cinque maschi. L'allegra e solida famiglia risiede nella capitale Dakar, dove il nostro Kalidou compie gli studi fino alle superiori e inizia a fare i lavori più semplici. La passione per l'arte si manifesta fin dai primi anni di scuola, dove il disegno a mano libera si alterna con i lavori colorati a pastello e a matita. Galeotto è il maestro di 'Osservazione' che stimola l'allievo a riprendere elementi e particolari del reale. Complici latenti della futura passione pittorica i fumetti di Tex Willer, Black, Zorro, Zagor, Zambla, Mister No, che Kalidou trova sui banchi dei mercati di Dakar assieme agli amici. Da solo poi in casa ne riproduce continuamente i personaggi e ne imita i gesti nella spensieratezza di quegli anni. Le belle e variopinte feste di quartiere (SET SETAL**) sono veri e propri eventi di socializzazione che si svolgono prima e dopo le partite di calcio nei mesi di luglio e agosto. Prima della partita i giovani si riuniscono nelle piazze, ripuliscono il quartiere, sistemano la piazza e la arredano con sculture e murales. Alla sera, dopo la partita, si scatenano per rinnovare amicizia e unità con la musica e la danza. Kalidou è protagonista con i propri murales e disegni di cui costella le pareti degli edifici di Dakar. Si consolida il soprannome che i coetanei gli avevano affibbiato fin da piccolo, Artiste ! Con le mani e con i piedi ... infatti Kalidou è anche un bravo calciatore e le sue magie incantano avversari e spettatori. Ma l'arte, quella pittorica, lo richiama a sé continuamente ed anche i negozianti lo chiamano di continuo per illustrare le vetrine degli esercizi. Ma la vita, quella dura e vera, lo costringe a provare e trovare altre strade fuori del Senegal. Kalidou sogna di lavorare e realizzarsi all'estero per tornare un giorno e stabilire nuova famiglia come i propri genitori e i propri antenati. Dal '96 al '99 lavora ad Abidjan in Costa d'Avorio. Qui il lavoro è ben retribuito e le attività commerciali sono redditizie. Per passare in Europa, poi, il visto costa di meno e così arriva il giorno del 'grande passo': Amburgo, Germania, Europa, dove rimarrà fino al 2001 e lavorerà come cameriere. Ma questo non basta. Kalidou è affamato di cultura e di arte: mi racconta di aver praticato biblioteche, centri espositivi, musei per ogni centro dove ha risieduto. L'arrivo a Venezia, nel 2001, lo mette a confronto con il classico ruolo del Vu cumprà, finché non si trasferisce sulla Costa degli Etruschi a Donoratico nell'agosto dell'anno successivo. Ancora una volta si accontenta di raccogliere spinaci e pomodori per campare e ritorna al servizio ristorativo nel 2003 a Vada, località marina sempre nella provincia di Livorno. Il 2004 è l'anno della svolta. Kalidou incontra in un'associazione giovanile di Livorno l'artista Raffaela Maria Sateriale che ne comprende il talento e lo avvia sulla strada della pittura su cavalletto. La scommessa della Sateriale non è vana, dato che nell'estate successiva Kaltz – il nostro si firma con il cognome di un famoso calciatore della nazionale tedesca in omaggio al primo periodo 'europeo' trascorso in Germania – è in grado di partecipare con quattro opere alla mostra 'MULTIETNICA', ideata ed organizzata da CAESAR Onlus presso il Centro Espositivo Comunale di Cecina. Mentre la pizzeria assorbe la maggior parte del tempo, Kalidou continua imperterrito a dipingere e non tiene conto di enormi sacrifici e privazioni. L'inquietudine torna a ringhiare dentro l'animo del giovane pittore, che nel 2005 partecipa con un'intera sezione pittorica a MULTIETNICA e alla fine dell'anno espone a Livorno presso gli spazi pubblici della Galleria di Palazzo Elisabetta. Dal Senegal non arrivano buone notizie e dopo la scomparsa della madre nel 2004, Kalidou vi ritorna nel 2006 per dare l'ultimo saluto al padre. Lo sconforto attanaglia i sentimenti del giovane che cade nella depressione, con improvvisi scatti di misticismo. Del resto il lavoro lo costringe all'ennesimo trasferimento, stavolta a Piombino, mentre un brutto infortunio al piede lo affligge e gli fa pensare ad un ritorno definitivo in patria. Un'altra esposizione a Piombino, finalmente il lavoro in fabbrica, ma l'artista non è soddisfatto, vuole crescere e si sottopone ad una lancinante lotta interiore. La depressione incombe e non sono pochi i momenti di abbandono... Ma la passione straripa furiosa ancora una volta e Kalidou-Kaltz decide: voglio essere l'ARTISTE fino in fondo. Dal furibondo lavoro che ne scaturisce vengono prodotti delle opere impressionanti per movimento e scelta coloristica, in una composizione spontanea e verace. L'anticonformismo innato del pittore si materializza nei supporti inusuali – spesso di recupero -, nei colori abbondanti e sgocciolanti, nelle pennellate anguiformi e dinamiche. Ai 'macro' di personaggi appartenenti al mondo familiare si accompagnano le gustose 'scenette' tratte dai valori tradizionali e dalla vita quotidiana della terra d'Africa. Divertenti i grandi ritratti e le sinuose figure femminili che animano le denunce sociali e politiche anti globalizzazione e pro solidarietà universale.
Ho incontrato assai di recente Kalidou-Kaltz e sono rimasto attonito davanti ad alcuni dipinti che non esito a definire capolavori per la forte impressione e per il godimento che ne ho ricavato. Non riesco a trattenere lo stupore per gli enormi progressi che riscontro ogni qual volta entro nell'umile casa-laboratorio e l'affabile ospite mi 'sciorina' le sue ultime creazioni. Ecco perché ho deciso con piacere di dedicargli questa introduzione. Sono certo, infatti, che questo sia soltanto il punto di partenza di un percorso ricco di belle emozioni per noi e senza dubbio di soddisfazioni per l'amico Kalidou.
06
ottobre 2007
Tutto Kaltz
Dal 06 ottobre al 18 novembre 2007
arte contemporanea
Location
ECOMUSEO DELL’ALABASTRO
Castellina Marittima, Via Fratelli Rosselli, (Pisa)
Castellina Marittima, Via Fratelli Rosselli, (Pisa)
Orario di apertura
sabato e domenica 15.30-19.00
Vernissage
6 Ottobre 2007, ore 17.00
Sito web
www.caesaronlus.it
Autore
Curatore