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Tv Boy – Love will tear us apart
Stili, citazioni e influenze si riversano sulla tela come frammenti di un passato dall’estetica street pop e dal retrogusto neo-punk
Comunicato stampa
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Ispirandosi al celebre titolo di una canzone dei Joy Division, Tvboy ci accompagna con questa mostra in una favola moderna dove l’innocenza del suo personaggio convive con le asperità di un complesso mondo pieno di ostilità e pericoli. Ogni pittura e disegno porta con sé il suo piccolo universo di riferimenti culturali e metafore: il tempo, l’amicizia, l’amore, il viaggio, la morte. Temi universali che Tvboy affronta a partire da una prospettiva sottile e ironica, dando al suo bambino d’aspetto introverso, carattere e attitudine. Influenzato dall’estetica “low” del comic occidentale di autori quali Watterson e Schultz, Tvboy ha sviluppato un canone di figurazione personale che ci rimanda ad autori contemporanei quali Fernando Botero o gli artisti giapponesi di Kaikai Kiki e la Factory di Murakami.
Figlio del post modernismo e del mash up cross-mediatico, le opere di Tvboy sono una carnevalizzazione bacthiniana del contemporaneo dove stili, citazioni e influenze si riversano sulla tela come frammenti di un passato dall’estetica street pop e dal retrogusto neo-punk. Partendo dalla strada come proprio mezzo d’ espressione Salvatore Benintende, alias Tvboy, ha fatto della propria arte una sperimentazione continua di linguaggi comunicativi e artistici dove i mass media diventano allo stesso tempo ispirazione e negazione della propria ricerca. “Spegni la televisione e sii protagonista della tua vita”. Con questo messaggio, semplice e universalmente comprensibile, l’artista ha dato vita al suo alterego creativo, un bambino di pochi anni che con genuina sensibilità osserva un presente frantumato in flussi meticci e mescolanze di stili. Tanto in strada quanto in studio, Tvboy cammina su un filo rosso in bilico tra l'innocenza delicata di un eterno peter pan e la corruzione caotica del mondo che lo circonda aggrappato ad una fragile dicotomia tra bene e male che l'artista riversa sulle sue opere con abili giochi di rimescolanze e bilanciamenti. La sua arte è una meta-narrazione della contemporaneità fatta di rimandi e citazioni di un passato che rivive in un gioco a due dove lo spettatore viene invitato a partecipare al dialogo dell’Arte. Tvboy riflette con ironia sulle figure che hanno caratterizzato il suo tempo, alludendo ad un’incertezza, tipica di questo secolo, in cui “tutto è possibile e niente è vero”. La sua essenza di artista sta proprio nella sensibilità con cui osserva la realtà che lo circonda. Una sensibilità genuina, quasi adolescenziale, che, come per il fanciulletto di Pascoli, lo porta a stupirsi dell’Altro che diviene, nelle sue tele, strumento dialettico per la sua Arte. All’ironia del postmodernismo e alla capacità di mixare stili e strumenti tipica del mash up mediatico, l’artista aggiunge tutta la vis espressiva della street art, movimento che ha adottato fin dal suo nascere. Attraverso le vesti di Tvboy, personaggio perso a metà strada tra la tenerezza del bambino e l’irruenza del rocker, l'artista lascia il proprio segno in giro per tutta Europa, dalle vie di Milano dove è facile vedere suoi lavori, spesso affiancati a quelli di altri street artist, alle periferie di Barcellona che l’artista ha scelto come suo atelier creativo. La sua diviene così un’arte pubblica fruibile da tutti, che sorprende e irretisce. Affabula e stupisce. Riuscendo a resistere, grazie alla sua unicità, persino al terrorismo anti-graffito che, in questo periodo, domina Milano dove, senza criterio, tutti i muri della città stanno tornando grigi come la sua aria. Il modo migliore per conoscere l’arte di Tvboy è camminare per le vie delle città che lo hanno ospitato e cui l’artista ha regalato angoli di colori. Dal graffito con il poeta di strada ivan in Via Cassala a Milano alla slavina di sticker con cui Tvboy ha customizzato le città di tutta Europa. Tanto in galleria quanto in strada Salvatore Benintende riversa la propria arte, immaginando mondi onirici e sognando storie immaginifiche mentre scivola, con squisito equilibrio, tra arte e design, tra illustrazione e comunicazione invitando tutti a prender parte alla sua rivoluzione senza armi. Come out and play!
Figlio del post modernismo e del mash up cross-mediatico, le opere di Tvboy sono una carnevalizzazione bacthiniana del contemporaneo dove stili, citazioni e influenze si riversano sulla tela come frammenti di un passato dall’estetica street pop e dal retrogusto neo-punk. Partendo dalla strada come proprio mezzo d’ espressione Salvatore Benintende, alias Tvboy, ha fatto della propria arte una sperimentazione continua di linguaggi comunicativi e artistici dove i mass media diventano allo stesso tempo ispirazione e negazione della propria ricerca. “Spegni la televisione e sii protagonista della tua vita”. Con questo messaggio, semplice e universalmente comprensibile, l’artista ha dato vita al suo alterego creativo, un bambino di pochi anni che con genuina sensibilità osserva un presente frantumato in flussi meticci e mescolanze di stili. Tanto in strada quanto in studio, Tvboy cammina su un filo rosso in bilico tra l'innocenza delicata di un eterno peter pan e la corruzione caotica del mondo che lo circonda aggrappato ad una fragile dicotomia tra bene e male che l'artista riversa sulle sue opere con abili giochi di rimescolanze e bilanciamenti. La sua arte è una meta-narrazione della contemporaneità fatta di rimandi e citazioni di un passato che rivive in un gioco a due dove lo spettatore viene invitato a partecipare al dialogo dell’Arte. Tvboy riflette con ironia sulle figure che hanno caratterizzato il suo tempo, alludendo ad un’incertezza, tipica di questo secolo, in cui “tutto è possibile e niente è vero”. La sua essenza di artista sta proprio nella sensibilità con cui osserva la realtà che lo circonda. Una sensibilità genuina, quasi adolescenziale, che, come per il fanciulletto di Pascoli, lo porta a stupirsi dell’Altro che diviene, nelle sue tele, strumento dialettico per la sua Arte. All’ironia del postmodernismo e alla capacità di mixare stili e strumenti tipica del mash up mediatico, l’artista aggiunge tutta la vis espressiva della street art, movimento che ha adottato fin dal suo nascere. Attraverso le vesti di Tvboy, personaggio perso a metà strada tra la tenerezza del bambino e l’irruenza del rocker, l'artista lascia il proprio segno in giro per tutta Europa, dalle vie di Milano dove è facile vedere suoi lavori, spesso affiancati a quelli di altri street artist, alle periferie di Barcellona che l’artista ha scelto come suo atelier creativo. La sua diviene così un’arte pubblica fruibile da tutti, che sorprende e irretisce. Affabula e stupisce. Riuscendo a resistere, grazie alla sua unicità, persino al terrorismo anti-graffito che, in questo periodo, domina Milano dove, senza criterio, tutti i muri della città stanno tornando grigi come la sua aria. Il modo migliore per conoscere l’arte di Tvboy è camminare per le vie delle città che lo hanno ospitato e cui l’artista ha regalato angoli di colori. Dal graffito con il poeta di strada ivan in Via Cassala a Milano alla slavina di sticker con cui Tvboy ha customizzato le città di tutta Europa. Tanto in galleria quanto in strada Salvatore Benintende riversa la propria arte, immaginando mondi onirici e sognando storie immaginifiche mentre scivola, con squisito equilibrio, tra arte e design, tra illustrazione e comunicazione invitando tutti a prender parte alla sua rivoluzione senza armi. Come out and play!
14
gennaio 2008
Tv Boy – Love will tear us apart
Dal 14 al 31 gennaio 2008
arte contemporanea
Location
SPAZIOINMOSTRA
Milano, Via Luigi Cagnola, 26, (Milano)
Milano, Via Luigi Cagnola, 26, (Milano)
Orario di apertura
lunedì-giovedì 15.30-19.30; venerdì –sabato 12-16, fuori orario su appuntamento
Vernissage
14 Gennaio 2008, ore 19
Autore
Curatore