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Typewriter. Machina scriptoria
La mostra, nell’ambito di Rome Art Week, verrà integrata con opere di tecniche diverse che spaziano dalla pittura al collage, dalla fotografia alle elaborazioni fotografiche.
Comunicato stampa
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Nell'ambito di Rome Art Week verrà presentata una rassegna di antiche macchine da scrivere operate da quindici artisti.
Gli interventi porteranno oggetti ormai desueti a nuova vita generando un mirabile connubio Arte e Tecnologia.
ARTISTI:
Dario BREVI - Tommaso CASCELLA - Bruno CECCOBELLI - CelsAuro CECCOBELLI - Angelo COLAGROSSI - Jakob de CHIRICO - Giorgio GOST - HECTOR & HECTOR - Paul KOSTABI - Massimo LUCCIOLI - Sara MAINO - Massimo SANSAVINI - SHU - SKIM - Serge UBERTI -
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TYPEWRITER 30.10.2019 / 30.01.2020
La mostra "MACHINA.SCRIPTORIA" verrà integrata con opere di tecniche diverse che spaziano dalla pittura al collage, dalla fotografia alle elaborazioni fotografiche.
ARTISTI:
NICO BONOMIOLO - DARIO BREVI - TOMMASO CASCELLA - BRUNO CECCOBELLI - CELSAURO CECCOBELLI - ANGELO COLAGROSSI - JAKOB DE CHIRICO - FULVIO DE PELLEGRIN - PAOLO DOLZAN - PABLO ECHAURREN - WOLFGANG FALLER - GIORGIO GOST - MASSIMO LUCCIOLI - SARA MAINO - MAURO MAGNI - MALIPIERO - ENRICO MANERA - RENATO MENEGHETTI - VERA MERCER - ONE BY ONE PROJECT - LAMBERTO PIGNOTTI - RICCARDO RESTA - MASSIMO SANSAVINI - SHU - SKIM - PAUL KOSTABI - KRM - SERGE UBERTI - LUCA ZAMPETTI -
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Typewriter, arte della meccanica ed oggetto di consumo nel mondo dell'arte.
La sua presenza nella vita quotidiana è tale da essere ritrovata anche nelle opere d'arte, assumendo il ruolo di simbolo della svolta epocale che si è avuta con l'avvento della civiltà industriale al pari dell'automobile. Ma a differenza di quest'ultima, se in un primo momento era soccombente sull'altare della conquistata velocità futurista e futuribile, nel tempo continuerà imperterrita a conquistare spazio sempre più largo.
Dai primi del novecento si registra appunto l'interessamento di molti artisti di nazionalità, campo d'azione e pensiero diversi ma tutti con la typewriter al centro delle opere realizzate.
Ruoli diversi per un oggetto comune che viene schierato a pari importanza tanto in opere figurative quanto in quelle concettuali, sia esse dipinte che scolpite, oppure oggetto di installazioni come di performance ed azioni.
Oggetto ready-made assunto ad icona piuttosto che inserita come mera presenza in un contesto meccanico neo futurista di affascinante obsolescenza.
Una delle primissime presenze la si trova in un'opera di Anton Giulio Bragaglia titolata "Dattilografa" del 1911 che ritrae la SUN con un movimento di mani che battono sui tasti evidenziandone la velocità di battuta.
Qualche anno dopo, il 1916, Marcel Douchamp espone la copertura di una macchina UNDERWOOD al pari di altri oggetti come la ruota di bicicletta e che titolerà "articolo pieghevole del viaggiatore". Nel 1940 Conroy Maddox, artista surrealista inglese, incoronerà la macchina da scrivere poggiandola su un cuscino rosso alla stregua di una corona reale.
Negli anni a venire si registreranno sempre più spesso opere sull'argomento; gli anni sessanta con il boom economico ed il fiorire di movimenti artistici diffusi sia in Europa che in America, si apriranno a nuove visioni ed interpretazioni del fare arte rendendo lo scenario sempre più interessante ed imprevedibile.
Nel 1963 ritroviamo "Soft Typewriter", un'opera di Claes Oldenburg , una scultura realizzata con stoffe e teli rappresentante una specie di pacco a forma di Macchina da scrivere. Questa non fu un'opera unica ma ne realizzò diverse versioni.
Fernandes Arman aveva già realizzato appena un anno prima, il 1962 "Infinity Typewriter" una monumentale opera dove accostava in una cassa di legno in verticale, una ventina di vecchie macchine.
Negli anni '65 e '66 Robert Arneson, artista ceramista Californiano realizzò diverse versioni di "Glazed ceramic", una satirica versione dove al posto dei tasti inserisce le dita della dattilografa.
Arrivati alla soglia degli anni settanta troviamo una importante ed emblematica opera di Daniel Spoerri, che la realizzò mettendo in cottura in un forno una macchina da scrivere riempita di impasto per il pane in piena lievitazione.
In quegli anni anche interpretazioni più sottili si registreranno attraverso il collage, la scrittura utilizzata dagli interpreti delle varie correnti della parola visiva in forma anche satiro-fumettistica.
Si diceva che la nostra protagonista è entrata in molti campi d'azione ed anche il mondo della fotografia ha usato ed abusato di essa. Già nel '39 troviamo una serie di scatti di Peter Stackpole che immortalava dei corvi che espletavano per quanto possibile, delle azioni umane, tra le altre battevano con il becco su una portatile.
Anche soggetti erotici si svilupparono attorno alla sua sagoma. Eric David Lough realizza molti scatti con questo connubio erotismo/macchina dedicando alla sensuale immagine intere mostre.
Il corpo macchina non cessa di perdere vitalità anche desueto, obsoleto, rottamato, anche l'immagine trash del reperto ha nei fotografi una spalla per continuare ad essere protagonista oltre la loro vita funzionale.
Molte sono le sculture, le installazioni e le azioni che l'hanno come protagonista. Di opere realizzate dal francese Arman si è detto, ed aggiungo le macchine brûlée di un altro artista Francese protagonista e cofondatore del gruppo Zero di Düsseldorf recentemente scomparso: Bernard Aubertin. Anche il tedesco Kiefer la rende protagonista nel suo mondo di piombo, terra, sassi, legno. Altri artisti di continenti diversi traggono linfa vitale dalla sua struttura. Il Coreano Paik troverà il modo di allocare delle macchine da scrivere e delle più moderne tastiere assemblate assieme ai suoi immancabili televisori e tubi catodici nell'opera "Lucy" del 1992, ed ancora il Giapponese Keiko, e molti altri ancora impossibili da elencare.
Nelle installazioni il ruolo non è tanto dell'oggetto quanto delle infinite possibilità del visibile e dell'interpretabile. La perdita di identità dell'oggetto e di tutte le parti in opera costituiscono un unicum con l'azione che le elabora.
Anche entrando nel terzo millennio si continuano a ritrovare opere interessanti ma che lentamente si stanno allontanando dalla visione di quel che era, mutandosi in opere sempre più vicine al mondo dell'informatica.
Gli interventi porteranno oggetti ormai desueti a nuova vita generando un mirabile connubio Arte e Tecnologia.
ARTISTI:
Dario BREVI - Tommaso CASCELLA - Bruno CECCOBELLI - CelsAuro CECCOBELLI - Angelo COLAGROSSI - Jakob de CHIRICO - Giorgio GOST - HECTOR & HECTOR - Paul KOSTABI - Massimo LUCCIOLI - Sara MAINO - Massimo SANSAVINI - SHU - SKIM - Serge UBERTI -
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TYPEWRITER 30.10.2019 / 30.01.2020
La mostra "MACHINA.SCRIPTORIA" verrà integrata con opere di tecniche diverse che spaziano dalla pittura al collage, dalla fotografia alle elaborazioni fotografiche.
ARTISTI:
NICO BONOMIOLO - DARIO BREVI - TOMMASO CASCELLA - BRUNO CECCOBELLI - CELSAURO CECCOBELLI - ANGELO COLAGROSSI - JAKOB DE CHIRICO - FULVIO DE PELLEGRIN - PAOLO DOLZAN - PABLO ECHAURREN - WOLFGANG FALLER - GIORGIO GOST - MASSIMO LUCCIOLI - SARA MAINO - MAURO MAGNI - MALIPIERO - ENRICO MANERA - RENATO MENEGHETTI - VERA MERCER - ONE BY ONE PROJECT - LAMBERTO PIGNOTTI - RICCARDO RESTA - MASSIMO SANSAVINI - SHU - SKIM - PAUL KOSTABI - KRM - SERGE UBERTI - LUCA ZAMPETTI -
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Typewriter, arte della meccanica ed oggetto di consumo nel mondo dell'arte.
La sua presenza nella vita quotidiana è tale da essere ritrovata anche nelle opere d'arte, assumendo il ruolo di simbolo della svolta epocale che si è avuta con l'avvento della civiltà industriale al pari dell'automobile. Ma a differenza di quest'ultima, se in un primo momento era soccombente sull'altare della conquistata velocità futurista e futuribile, nel tempo continuerà imperterrita a conquistare spazio sempre più largo.
Dai primi del novecento si registra appunto l'interessamento di molti artisti di nazionalità, campo d'azione e pensiero diversi ma tutti con la typewriter al centro delle opere realizzate.
Ruoli diversi per un oggetto comune che viene schierato a pari importanza tanto in opere figurative quanto in quelle concettuali, sia esse dipinte che scolpite, oppure oggetto di installazioni come di performance ed azioni.
Oggetto ready-made assunto ad icona piuttosto che inserita come mera presenza in un contesto meccanico neo futurista di affascinante obsolescenza.
Una delle primissime presenze la si trova in un'opera di Anton Giulio Bragaglia titolata "Dattilografa" del 1911 che ritrae la SUN con un movimento di mani che battono sui tasti evidenziandone la velocità di battuta.
Qualche anno dopo, il 1916, Marcel Douchamp espone la copertura di una macchina UNDERWOOD al pari di altri oggetti come la ruota di bicicletta e che titolerà "articolo pieghevole del viaggiatore". Nel 1940 Conroy Maddox, artista surrealista inglese, incoronerà la macchina da scrivere poggiandola su un cuscino rosso alla stregua di una corona reale.
Negli anni a venire si registreranno sempre più spesso opere sull'argomento; gli anni sessanta con il boom economico ed il fiorire di movimenti artistici diffusi sia in Europa che in America, si apriranno a nuove visioni ed interpretazioni del fare arte rendendo lo scenario sempre più interessante ed imprevedibile.
Nel 1963 ritroviamo "Soft Typewriter", un'opera di Claes Oldenburg , una scultura realizzata con stoffe e teli rappresentante una specie di pacco a forma di Macchina da scrivere. Questa non fu un'opera unica ma ne realizzò diverse versioni.
Fernandes Arman aveva già realizzato appena un anno prima, il 1962 "Infinity Typewriter" una monumentale opera dove accostava in una cassa di legno in verticale, una ventina di vecchie macchine.
Negli anni '65 e '66 Robert Arneson, artista ceramista Californiano realizzò diverse versioni di "Glazed ceramic", una satirica versione dove al posto dei tasti inserisce le dita della dattilografa.
Arrivati alla soglia degli anni settanta troviamo una importante ed emblematica opera di Daniel Spoerri, che la realizzò mettendo in cottura in un forno una macchina da scrivere riempita di impasto per il pane in piena lievitazione.
In quegli anni anche interpretazioni più sottili si registreranno attraverso il collage, la scrittura utilizzata dagli interpreti delle varie correnti della parola visiva in forma anche satiro-fumettistica.
Si diceva che la nostra protagonista è entrata in molti campi d'azione ed anche il mondo della fotografia ha usato ed abusato di essa. Già nel '39 troviamo una serie di scatti di Peter Stackpole che immortalava dei corvi che espletavano per quanto possibile, delle azioni umane, tra le altre battevano con il becco su una portatile.
Anche soggetti erotici si svilupparono attorno alla sua sagoma. Eric David Lough realizza molti scatti con questo connubio erotismo/macchina dedicando alla sensuale immagine intere mostre.
Il corpo macchina non cessa di perdere vitalità anche desueto, obsoleto, rottamato, anche l'immagine trash del reperto ha nei fotografi una spalla per continuare ad essere protagonista oltre la loro vita funzionale.
Molte sono le sculture, le installazioni e le azioni che l'hanno come protagonista. Di opere realizzate dal francese Arman si è detto, ed aggiungo le macchine brûlée di un altro artista Francese protagonista e cofondatore del gruppo Zero di Düsseldorf recentemente scomparso: Bernard Aubertin. Anche il tedesco Kiefer la rende protagonista nel suo mondo di piombo, terra, sassi, legno. Altri artisti di continenti diversi traggono linfa vitale dalla sua struttura. Il Coreano Paik troverà il modo di allocare delle macchine da scrivere e delle più moderne tastiere assemblate assieme ai suoi immancabili televisori e tubi catodici nell'opera "Lucy" del 1992, ed ancora il Giapponese Keiko, e molti altri ancora impossibili da elencare.
Nelle installazioni il ruolo non è tanto dell'oggetto quanto delle infinite possibilità del visibile e dell'interpretabile. La perdita di identità dell'oggetto e di tutte le parti in opera costituiscono un unicum con l'azione che le elabora.
Anche entrando nel terzo millennio si continuano a ritrovare opere interessanti ma che lentamente si stanno allontanando dalla visione di quel che era, mutandosi in opere sempre più vicine al mondo dell'informatica.
30
ottobre 2019
Typewriter. Machina scriptoria
Dal 30 ottobre 2019 al 30 gennaio 2020
arte contemporanea
Location
GALLERIA PANCALDI ARTECONTEMPORANEA
Roma, Via Antonio Serra, 78, (Roma)
Roma, Via Antonio Serra, 78, (Roma)
Orario di apertura
ma - me - ve 15,30/19,30 - gio e sa per app.to
Autore
Curatore
Bah!