Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Ubaldo Bartolini
Saranno esposti 70 quadri di vario formato, molti dei quali per la prima volta
Comunicato stampa
Segnala l'evento
L’8 aprile 2006, alle ore 18 presso le sale del Museo Michetti (MUMI) di Francavilla al Mare (Chieti) si inaugurerà l’importante mostra ”Ubaldo Bartolini” a cura di Maurizio Calvesi e Francesco Nuvolari. L’esposizione, realizzata grazie all’Assessorato alla Cultura del Comune di Francavilla al Mare, rimarrà aperta fino al 31 maggio 2006. Saranno esposti 70 quadri di vario formato, molti dei quali per la prima volta. Per l’occasione è stato pubblicato dalla casa editrice Effe G Enne un importante e raffinato volume a cura di Maurizio Calvesi e Francesco Nuvolari di 144 pagine all’interno del quale si trovano, oltre alle opere esposte, tutte le più significative realizzazioni dell’artista Bartolini, ritenuto il più importante pittore pae
saggista italiano contemporaneo. Nel 1980 Bartolini aderisce al gruppo “Magico Primario”, teorizzato da Flavio Caroli, teso a riscoprire l’arte figurativa del ventesimo secolo. Nel 1982 l’artista marchigiano aderisce al gruppo "Pittura Colta" di Italo Mussa e con Carlo Maria Mariani, Alberto Abate, Omar Galliani e Stefano Di Stasio partecipa al movimento “Anacronista” di Maurizio Calvesi.
Con il “ritorno alla pittura” degli anni Ottanta il paesaggio, in quanto soggetto tipico della pittura, diventa il protagonista principale delle opere di Bartolini. Da quegli anni ad oggi l’artista marchigiano ha rappresentato infinite variazioni di un paesaggio che, pur verosimile, è comunque sempre una pura invenzione, e dove le melanconiche figure, sempre piccole, sembrano perdersi. Scopriamo allora che l’artista non dipinge solo quello che vede o ricorda della natura, ma dipinge l’essenza stessa della natura che ha dentro di sé. Nella contrapposizione tra la piccola effigie umana e lo sconfinato paesaggio si raffigura la dialettica degli estremi. Inquietante manifesto della solitudine della condizione umana, che ha perduto l’antica e rassic
urante consapevolezza antropocentrica, e che ora si sente, invece, abbandonata al suo destino. Un uomo non più dominatore, ma spettatore marginale di una natura che ritorna ad essere l’unica indiscussa protagonista della sua storia e vita.
Il corpus delle sue opere, oggi, pare aver attraversato secoli di storia: dall’idealismo classico, opere che ricordano Gaspard Dughet, Claude Lorrain, e Nicolas Poussin, al Romanticismo di Caspar David Friedrich e di Arnold Böcklin e, per finire, all’Espressionismo. L’occhio indagatore dell’artista, però, non sembra fermarsi e accontentarsi, e osservando le sue ultime opere di nuovo ci sorprende.
saggista italiano contemporaneo. Nel 1980 Bartolini aderisce al gruppo “Magico Primario”, teorizzato da Flavio Caroli, teso a riscoprire l’arte figurativa del ventesimo secolo. Nel 1982 l’artista marchigiano aderisce al gruppo "Pittura Colta" di Italo Mussa e con Carlo Maria Mariani, Alberto Abate, Omar Galliani e Stefano Di Stasio partecipa al movimento “Anacronista” di Maurizio Calvesi.
Con il “ritorno alla pittura” degli anni Ottanta il paesaggio, in quanto soggetto tipico della pittura, diventa il protagonista principale delle opere di Bartolini. Da quegli anni ad oggi l’artista marchigiano ha rappresentato infinite variazioni di un paesaggio che, pur verosimile, è comunque sempre una pura invenzione, e dove le melanconiche figure, sempre piccole, sembrano perdersi. Scopriamo allora che l’artista non dipinge solo quello che vede o ricorda della natura, ma dipinge l’essenza stessa della natura che ha dentro di sé. Nella contrapposizione tra la piccola effigie umana e lo sconfinato paesaggio si raffigura la dialettica degli estremi. Inquietante manifesto della solitudine della condizione umana, che ha perduto l’antica e rassic
urante consapevolezza antropocentrica, e che ora si sente, invece, abbandonata al suo destino. Un uomo non più dominatore, ma spettatore marginale di una natura che ritorna ad essere l’unica indiscussa protagonista della sua storia e vita.
Il corpus delle sue opere, oggi, pare aver attraversato secoli di storia: dall’idealismo classico, opere che ricordano Gaspard Dughet, Claude Lorrain, e Nicolas Poussin, al Romanticismo di Caspar David Friedrich e di Arnold Böcklin e, per finire, all’Espressionismo. L’occhio indagatore dell’artista, però, non sembra fermarsi e accontentarsi, e osservando le sue ultime opere di nuovo ci sorprende.
08
aprile 2006
Ubaldo Bartolini
Dall'otto aprile al 31 maggio 2006
arte contemporanea
Location
MUMI – MUSEO MICHETTI
Francavilla Al Mare, Piazza San Domenico, 1, (Chieti)
Francavilla Al Mare, Piazza San Domenico, 1, (Chieti)
Orario di apertura
dal martedì al venerdi 10-13 e 16-19; sabato e domenica 16-19
Vernissage
8 Aprile 2006, ore 18
Autore
Curatore