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Ubaldo Bartolini – La sera…particolarmente
Gli spazi del Tomav ospitano una dozzina di opere su tela,dagli anni 80 alle piu’ recenti,dell’artista marchigiano Ubaldo Bartolini.
Comunicato stampa
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La mia sera
Molti quadri di Ubaldo Bartolini sono dedicati ai paesaggi della sera, si soffermano sulla calma avvolgente del tramonto o sui bagliori cristallini della luna. Quella che viene in mente è la poesia di Giovanni Pascoli, “La mia sera”, l’emozione per la fine di una giornata tempestosa, un approdo che apre al miracolo. Le vedute sono incantevoli perché pausate dalle maglie del silenzio, sono spazi leggeri come “cirri di porpora e d’oro”. Spesso a risaltare è il procedere a piedi di figure in lontananza, tragitti che sembrano riprendere racconti antichi. Sono istanti di vita che si appoggiano quasi per caso. Le storie, però, appaiono inafferrabili come le tonalità della sera che fondono, in una specie di magma riposante, le rocce, i boschi, le acque. Bartolini descrive i riverberi intimi della natura dove i contorni sfumano insieme ai residui di colori abbaglianti. Ciò che è impossibile percepire è qualsiasi tipo di tono stridente perché con la sera s’infoltisce il silenzio, il riposo, oppure, per riprendere ancora Pascoli, la “pace”. Ogni dipinto sembra un giuramento di fedeltà ai ricordi, un bacino di tregua che sboccia come risucchio di cose inutili e di ossessioni. Persino l’aria abbassa i contrasti tra le luci e le ombre, modellando una prospettiva che non ferma lo sguardo, ma invita al viaggio. I rumori laceranti si soffocano nella colata dei toni vitrei della natura e danno tempo, a chi osserva, d’immaginare la propria sera.
Molti quadri di Ubaldo Bartolini sono dedicati ai paesaggi della sera, si soffermano sulla calma avvolgente del tramonto o sui bagliori cristallini della luna. Quella che viene in mente è la poesia di Giovanni Pascoli, “La mia sera”, l’emozione per la fine di una giornata tempestosa, un approdo che apre al miracolo. Le vedute sono incantevoli perché pausate dalle maglie del silenzio, sono spazi leggeri come “cirri di porpora e d’oro”. Spesso a risaltare è il procedere a piedi di figure in lontananza, tragitti che sembrano riprendere racconti antichi. Sono istanti di vita che si appoggiano quasi per caso. Le storie, però, appaiono inafferrabili come le tonalità della sera che fondono, in una specie di magma riposante, le rocce, i boschi, le acque. Bartolini descrive i riverberi intimi della natura dove i contorni sfumano insieme ai residui di colori abbaglianti. Ciò che è impossibile percepire è qualsiasi tipo di tono stridente perché con la sera s’infoltisce il silenzio, il riposo, oppure, per riprendere ancora Pascoli, la “pace”. Ogni dipinto sembra un giuramento di fedeltà ai ricordi, un bacino di tregua che sboccia come risucchio di cose inutili e di ossessioni. Persino l’aria abbassa i contrasti tra le luci e le ombre, modellando una prospettiva che non ferma lo sguardo, ma invita al viaggio. I rumori laceranti si soffocano nella colata dei toni vitrei della natura e danno tempo, a chi osserva, d’immaginare la propria sera.
02
agosto 2015
Ubaldo Bartolini – La sera…particolarmente
Dal 02 agosto al 06 settembre 2015
arte contemporanea
Location
TOMAV – TORRE DI MORESCO CENTRO ARTI VISIVE
Moresco, Piazza Castello, (Fermo)
Moresco, Piazza Castello, (Fermo)
Orario di apertura
venerdì e domenica ore 18 - 20
sabato ore 18 - 20; 21.30 - 23
Vernissage
2 Agosto 2015, ore 18.30
Autore
Curatore