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Uberto Lunedei – Oltre il reale
Nelle opere dell’artista si trovano sculture con pezzi di computer, quadri con pezze di pelle e gettate di colore a olio dagli svariati colori come l’oro, il rosso, il giallo
Comunicato stampa
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La Galleria Coppedè presenta Uberto Lunedei in
Oltre il reale
Dal 24 maggio al 6 giugno 2008
Un’arte senza tempo, quella di Uberto Lunedei, in cui presente, passato e futuro si fondono in un tutt’uno che contrappone il moderno con l’ antico, la città e la natura, ciò che pare reale con ciò che va oltre.
Un’arte capace di rendere omaggio a grandi artisti e scrittori- Klein, Braque, Mondrian, Fontana e Kafka, solo per citarne alcuni- richiamandone l’essenza attraverso forme, sfumature di colore ed echi di un mondo culturale ancora vivo ma rivisitato in modo mai prettamente didattico, perché esplorato in tutte le sue potenzialità espressive di ricerca del nuovo.
Ne sono un esempio opere quali “Omaggio a Fontana”, “Omaggio a Braque”, “Omaggio a Klein”, che attraverso la scelta di tecniche particolari, come l’accostamento di materiali diversi, ci fanno riscoprire soggetti cari a questi grandi artisti.
L’opera “Occhi nella notte” è un omaggio a Rotella. In essa Lunedei ha utilizzato colori primari, quali il giallo e il rosso, su una parte di manifesto, cercando di dare rilievo alle figure esistenti, che emergono da uno sfondo nero. Ne consegue un risultato di forte impatto visivo per lo spettatore che prova la duplice sensazione di essere osservatore e, contemporaneamente, di essere osservato.
In “La Porta di Kafka”, rimanda il fruitore a un mondo enigmatico e misterioso. L’opera rappresenta il moderno, attraverso l’utilizzo di un pezzo di computer – modellato e colorato in modo da ricordare, appunto, una porta- e, contemporaneamente ciò che non ha età, poiché esso viene inserito in una nicchia creata in un materiale “senza tempo” come il tufo. Lunedei definisce questo suo genere “Archeologia del 2000”, essendo essa un’archeologia recente, ma sempre archeologia, dal punto di vista del campo tecnologico che cambia, si evolve e si trasforma continuamente.
Inoltre, la scelta di recuperare parti metalliche e di plastica ormai in disuso, come pezzi di computer, è qualcosa che va oltre il valore prettamente estetico dell’opera e assurge verso l’importante valore ecologico: i pezzi non saranno dispersi nell’ambiente.
Che il tema dell’ ecologia sia caro a Lunedei, lo si capisce subito osservando la serie di opere dedicate alla natura in cui egli rappresenta alberi e foreste. In “Santuario dell’albero” Lunedei riproduce scaglie, foglie e frammenti dell’albero, utilizzando un polimero trasparente, quasi a sottolineare l’urgenza del riciclo. In “Foresta incantata” predominano invece i colori rosso bruciato e rame, che ci rimandano al calore e alla bellezza della madre terra.
Se questo ciclo di opere ci invita alla riflessione ma cattura la nostra attenzione attraverso forme, colori dai sapori nostalgici, un’opera come “La città” ci coinvolge, ci si sente come aggrediti da un mondo “caotico” che sembra volere uscire dalla composizione stessa. Altre opere, come “Siparietto”, “Boa bianco”, “Ab ovo”, “La Porta Janua Temporis”, confermano la necessità dell’artista, di ricercare oggetti, forme e pezzi nuovi attraverso l’utilizzo dei più diversi materiali: metallo, pietra, vetro, rame, ottone, quasi sempre accostati a lana, pelle, carta, in una continua ricerca di contrapposizione ma anche di equilibrio. Ne consegue l’importanza dell’ utilizzo di svariate tecniche espressive che spaziano dalle più classiche –i colori a olio- alle moderne tecniche miste in cui a basi cementizie vengono mescolate resine, dipinti su pelli, smalti.
In questo modo lo spettatore prova un coinvolgimento per sinestesia attraverso la quale la sua sfera sensoriale vive contemporaneamente lo stimolo visivo e quello tattile dell’opera d’arte.
Claudia Delucca
Oltre il reale
Dal 24 maggio al 6 giugno 2008
Un’arte senza tempo, quella di Uberto Lunedei, in cui presente, passato e futuro si fondono in un tutt’uno che contrappone il moderno con l’ antico, la città e la natura, ciò che pare reale con ciò che va oltre.
Un’arte capace di rendere omaggio a grandi artisti e scrittori- Klein, Braque, Mondrian, Fontana e Kafka, solo per citarne alcuni- richiamandone l’essenza attraverso forme, sfumature di colore ed echi di un mondo culturale ancora vivo ma rivisitato in modo mai prettamente didattico, perché esplorato in tutte le sue potenzialità espressive di ricerca del nuovo.
Ne sono un esempio opere quali “Omaggio a Fontana”, “Omaggio a Braque”, “Omaggio a Klein”, che attraverso la scelta di tecniche particolari, come l’accostamento di materiali diversi, ci fanno riscoprire soggetti cari a questi grandi artisti.
L’opera “Occhi nella notte” è un omaggio a Rotella. In essa Lunedei ha utilizzato colori primari, quali il giallo e il rosso, su una parte di manifesto, cercando di dare rilievo alle figure esistenti, che emergono da uno sfondo nero. Ne consegue un risultato di forte impatto visivo per lo spettatore che prova la duplice sensazione di essere osservatore e, contemporaneamente, di essere osservato.
In “La Porta di Kafka”, rimanda il fruitore a un mondo enigmatico e misterioso. L’opera rappresenta il moderno, attraverso l’utilizzo di un pezzo di computer – modellato e colorato in modo da ricordare, appunto, una porta- e, contemporaneamente ciò che non ha età, poiché esso viene inserito in una nicchia creata in un materiale “senza tempo” come il tufo. Lunedei definisce questo suo genere “Archeologia del 2000”, essendo essa un’archeologia recente, ma sempre archeologia, dal punto di vista del campo tecnologico che cambia, si evolve e si trasforma continuamente.
Inoltre, la scelta di recuperare parti metalliche e di plastica ormai in disuso, come pezzi di computer, è qualcosa che va oltre il valore prettamente estetico dell’opera e assurge verso l’importante valore ecologico: i pezzi non saranno dispersi nell’ambiente.
Che il tema dell’ ecologia sia caro a Lunedei, lo si capisce subito osservando la serie di opere dedicate alla natura in cui egli rappresenta alberi e foreste. In “Santuario dell’albero” Lunedei riproduce scaglie, foglie e frammenti dell’albero, utilizzando un polimero trasparente, quasi a sottolineare l’urgenza del riciclo. In “Foresta incantata” predominano invece i colori rosso bruciato e rame, che ci rimandano al calore e alla bellezza della madre terra.
Se questo ciclo di opere ci invita alla riflessione ma cattura la nostra attenzione attraverso forme, colori dai sapori nostalgici, un’opera come “La città” ci coinvolge, ci si sente come aggrediti da un mondo “caotico” che sembra volere uscire dalla composizione stessa. Altre opere, come “Siparietto”, “Boa bianco”, “Ab ovo”, “La Porta Janua Temporis”, confermano la necessità dell’artista, di ricercare oggetti, forme e pezzi nuovi attraverso l’utilizzo dei più diversi materiali: metallo, pietra, vetro, rame, ottone, quasi sempre accostati a lana, pelle, carta, in una continua ricerca di contrapposizione ma anche di equilibrio. Ne consegue l’importanza dell’ utilizzo di svariate tecniche espressive che spaziano dalle più classiche –i colori a olio- alle moderne tecniche miste in cui a basi cementizie vengono mescolate resine, dipinti su pelli, smalti.
In questo modo lo spettatore prova un coinvolgimento per sinestesia attraverso la quale la sua sfera sensoriale vive contemporaneamente lo stimolo visivo e quello tattile dell’opera d’arte.
Claudia Delucca
24
maggio 2008
Uberto Lunedei – Oltre il reale
Dal 24 maggio al 06 giugno 2008
arte contemporanea
Location
GALLERIA D’ARTE COPPEDE’
Rimini, Via Cairoli, 109, (Rimini)
Rimini, Via Cairoli, 109, (Rimini)
Orario di apertura
Tutti i giorni dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.30. Chiuso la domenica e il lunedì mattina
Vernissage
24 Maggio 2008, ore 17.30
Autore