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Ugo Attardi
Nella mostra saranno raccolti 27 dipinti tra i più rappresentativi dell’intero excursus pittorico di Ugo Attardi, compresi in un arco di tempo sospeso tra le esperienze giovanili “postcubiste” del gruppo “Forma 1” della metà degli anni Quaranta e i più recenti quadri a olio del 2003 in cui vi è raffigurato Papa Giovanni Paolo II, per il quale l’artista ebbe un coinvolgimento se non spirituale certamente lirico.
Comunicato stampa
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Sono trascorsi poco più di due anni dalla scomparsa di uno dei più poliedrici artisti italiani della seconda metà del Novecento, Ugo Attardi, ma i ricordi che legano alla sua arte espressiva e alla sua straordinaria capacità di diffondere e valorizzare in tutto il mondo il genio e la creatività propri del nostro Paese, sono ancora intatti e vivi nella memoria. Per questo motivo nel 2006, qualche mese prima della sua scomparsa, l’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi lo aveva nominato Grande Ufficiale della Repubblica italiana.
In occasione della XXXV edizione della Giostra dell’Arme, due settimane durante le quali San Gemini, splendido borgo medievale situato nella Provincia di Terni, sulle pietre sconnesse della via Flaminia, festeggia ogni anno il proprio Santo patrono con una serie di eventi e manifestazioni, la splendida Sala dei Priori di Palazzo Vecchio ospiterà da sabato 27 settembre a domenica 12 ottobre, una mostra antologica del maestro Attardi, a cura e con saggio critico di Alessandro Masi.
L’esposizione, posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e realizzata, con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dall’Ente Giostra dell’Arme in collaborazione con gli Archivi Storici Ugo Attardi di Carlo Ciccarelli e con la Regione Umbria, sarà inaugurata sabato 27 settembre alle ore 19, proprio nella Sala dei Priori di Palazzo Vecchio a San Gemini.
Nella mostra saranno raccolti 27 dipinti tra i più rappresentativi dell’intero excursus pittorico di Ugo Attardi, compresi in un arco di tempo sospeso tra le esperienze giovanili “postcubiste” del gruppo “Forma 1” della metà degli anni Quaranta e i più recenti quadri a olio del 2003 in cui vi è raffigurato Papa Giovanni Paolo II, per il quale l’artista ebbe un coinvolgimento se non spirituale certamente lirico. Saranno esposti anche gli stupendi “paesaggi romani”, testimonianza del profondo amore che Attardi nutriva per Roma, la sua città adottiva, e qualche dipinto degli anni Settanta. Si tratta di un’esposizione antologica tra le più complete, in grado di toccare con mano il nuovo rapporto col reale e con la ricerca figurativa epica, visionaria e inquieta.
Pittore e scultore di fama internazionale, nato nel 1923 a Sori (GE), Attardi si racconta attraverso opere ricche di un personale espressionismo esistenziale fondato su una drammatica compresenza delle differenze: bellezza e deformità, tenerezza e violenza, esperienza corporea e dimensione onirica. I suoi monumenti sono collocati nelle principali capitali europee e mondiali, tra cui Roma (Il Vascello della Rivoluzione), Buenos Aires (Nelle Americhe) e New York (Ulisse). Il “suo” Enea è stato donato al popolo maltese e collocato all’ingresso del porto della Valletta quale segno di amicizia fra Italia e Malta, e il “suo” Cristo è entrato a far parte dei Musei Vaticani.
**************
Scrivere di Ugo Attardi è sempre un evento e nel contempo un’emozione, sia per l’importanza che egli riveste nella storia artistica italiana, sia per l’amicizia profonda che mi ha legato all’uomo e all’intellettuale, raffinato conversatore e appassionato viaggiatore, con il quale ho condiviso più di una esperienza all’estero per completare i suoi progetti monumentali.
Ugo Attardi è stato anche un uomo di lettere, con una profonda conoscenza dei testi, che spaziava dagli universali di Dante della “Commedia” al genio di Cervantes del “Don Chisciotte”, dalla solitudine urbana narrata da Pasolini al più assolato e fascinoso
racconto dell’amico Vincenzo Consolo. Coltivava un amore sacro, direi quasi maniacale, per la scrittura, perfettamente contraccambiato, stando almeno a ciò che si legge tra le carte che ci ha lasciato. La scrittura è stata per Attardi un alibi e nello stesso tempo un
completamento della sua opera grafica, del suo disegno, della pittura e direi della stessa scultura.
(Alessandro Masi)
In occasione della XXXV edizione della Giostra dell’Arme, due settimane durante le quali San Gemini, splendido borgo medievale situato nella Provincia di Terni, sulle pietre sconnesse della via Flaminia, festeggia ogni anno il proprio Santo patrono con una serie di eventi e manifestazioni, la splendida Sala dei Priori di Palazzo Vecchio ospiterà da sabato 27 settembre a domenica 12 ottobre, una mostra antologica del maestro Attardi, a cura e con saggio critico di Alessandro Masi.
L’esposizione, posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e realizzata, con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dall’Ente Giostra dell’Arme in collaborazione con gli Archivi Storici Ugo Attardi di Carlo Ciccarelli e con la Regione Umbria, sarà inaugurata sabato 27 settembre alle ore 19, proprio nella Sala dei Priori di Palazzo Vecchio a San Gemini.
Nella mostra saranno raccolti 27 dipinti tra i più rappresentativi dell’intero excursus pittorico di Ugo Attardi, compresi in un arco di tempo sospeso tra le esperienze giovanili “postcubiste” del gruppo “Forma 1” della metà degli anni Quaranta e i più recenti quadri a olio del 2003 in cui vi è raffigurato Papa Giovanni Paolo II, per il quale l’artista ebbe un coinvolgimento se non spirituale certamente lirico. Saranno esposti anche gli stupendi “paesaggi romani”, testimonianza del profondo amore che Attardi nutriva per Roma, la sua città adottiva, e qualche dipinto degli anni Settanta. Si tratta di un’esposizione antologica tra le più complete, in grado di toccare con mano il nuovo rapporto col reale e con la ricerca figurativa epica, visionaria e inquieta.
Pittore e scultore di fama internazionale, nato nel 1923 a Sori (GE), Attardi si racconta attraverso opere ricche di un personale espressionismo esistenziale fondato su una drammatica compresenza delle differenze: bellezza e deformità, tenerezza e violenza, esperienza corporea e dimensione onirica. I suoi monumenti sono collocati nelle principali capitali europee e mondiali, tra cui Roma (Il Vascello della Rivoluzione), Buenos Aires (Nelle Americhe) e New York (Ulisse). Il “suo” Enea è stato donato al popolo maltese e collocato all’ingresso del porto della Valletta quale segno di amicizia fra Italia e Malta, e il “suo” Cristo è entrato a far parte dei Musei Vaticani.
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Scrivere di Ugo Attardi è sempre un evento e nel contempo un’emozione, sia per l’importanza che egli riveste nella storia artistica italiana, sia per l’amicizia profonda che mi ha legato all’uomo e all’intellettuale, raffinato conversatore e appassionato viaggiatore, con il quale ho condiviso più di una esperienza all’estero per completare i suoi progetti monumentali.
Ugo Attardi è stato anche un uomo di lettere, con una profonda conoscenza dei testi, che spaziava dagli universali di Dante della “Commedia” al genio di Cervantes del “Don Chisciotte”, dalla solitudine urbana narrata da Pasolini al più assolato e fascinoso
racconto dell’amico Vincenzo Consolo. Coltivava un amore sacro, direi quasi maniacale, per la scrittura, perfettamente contraccambiato, stando almeno a ciò che si legge tra le carte che ci ha lasciato. La scrittura è stata per Attardi un alibi e nello stesso tempo un
completamento della sua opera grafica, del suo disegno, della pittura e direi della stessa scultura.
(Alessandro Masi)
27
settembre 2008
Ugo Attardi
Dal 27 settembre al 12 ottobre 2008
arte contemporanea
Location
PALAZZO VECCHIO
San Gemini, Piazza San Francesco, (Terni)
San Gemini, Piazza San Francesco, (Terni)
Orario di apertura
feriali ore 17-24 / sabato e domenica 10-13 e 16-24
Vernissage
27 Settembre 2008, ore 19
Autore