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Ugo Levita – Bramante, l’aquila con la tovaglia e altri miti
La mostra, visitabile fino al 25 giugno, è un omaggio che Levita dedica alla città in cui vive da un decennio e prende spunto dal mito che racconta la fondazione leggendaria della città
Comunicato stampa
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Sarà inaugurata giovedì 1 giugno alle ore 18.30 nei suggestivi spazi trecenteschi della Sala delle Pietre di Todi la mostra del pittore Ugo Levita “Bramante, l’Aquila con la Tovaglia e altri miti”. L’esposizione, organizzata dall’Amministrazione comunale in collaborazione con la ProTodi, e con il patrocinio della Regione Umbria, vede per la prima volta una personale del pittore partenopeo, tuderte d’adozione.
La mostra, visitabile fino al 25 giugno, è un omaggio che Levita dedica alla città in cui vive da un decennio e prende spunto dal mito che racconta la fondazione leggendaria della città, come egli stesso spiega: “Affrontando il tema della leggendaria genesi della città di Todi, cioè l'Aquila con la Tovaglia, è stata una diretta conseguenza cimentarsi con la figura altrettanto mitica, a maggior ragione per i tuderti, di Donato Bramante. Il mio è stato un pretesto per compiere un viaggio, un percorso sia nella mia immaginazione di visionario, sia nel tempo in cui storia e leggenda avevano confini poco determinati, e il tempo del mito non possedeva ancora i giorni. In questi quattro dipinti che compongono il polittico, non è casuale che l’acqua sia l’elemento principale della rappresentazione, in uno di essi è donna la personificazione del fiume, come metafora dell’esistenza, del divenire, quindi, come conseguenza: è donna la città. Un'opera d'arte nasce come nasce una città, da un'idea che nel suo divenire prende forma, racconto e diventa storia. Non c’è alcun dubbio che la letteratura abbia contribuito alla mia formazione di 'sognatore', e non è affatto casuale, tra le mie citazioni, quella del romanzo di Italo Calvino 'Le città invisibili', nel quale cento città dell’oriente visitate e descritte da Marco Polo al Kublai Khan, hanno tutte nomi di donne. Quando è solo un’idea, la città è invisibile, forse il segreto e lo scopo dell’arte è proprio quello di cercare, mediante la téchne, di rendere visibile l’invisibile”.
L’artista spiega inoltre che ogni opera d’arte può essere considerata un mito, e quindi per “…e altri Miti” vanno intese le altre opere dell’esposizione, che sono presentate con un testo in catalogo del critico d’arte Vittorio Sgarbi dal titolo: “Levita, l’inconscio come figurazione infinita”. Le ultime due mostre personali di Levita sono state curate da Francesca Sacchi Tommasi e Ferdinando Creta, prima ad ARCOS – Museo d’Arte Contemporanea del Sannio – e poi a Firenze presso la galleria ETRA Studio d’arte Tommasi, dove Sgarbi ha presentato la mostra, registrando per l’occasione un video.
Bramante, l’Aquila con la Tovaglia e altri Miti
Il Mito fondativo della città di Todi nei dipinti di Ugo Levita
….altri Miti: Levita, l’inconscio come figurazione infinita.
Testo in catalogo di Vittorio Sgarbi
La mostra, visitabile fino al 25 giugno, è un omaggio che Levita dedica alla città in cui vive da un decennio e prende spunto dal mito che racconta la fondazione leggendaria della città, come egli stesso spiega: “Affrontando il tema della leggendaria genesi della città di Todi, cioè l'Aquila con la Tovaglia, è stata una diretta conseguenza cimentarsi con la figura altrettanto mitica, a maggior ragione per i tuderti, di Donato Bramante. Il mio è stato un pretesto per compiere un viaggio, un percorso sia nella mia immaginazione di visionario, sia nel tempo in cui storia e leggenda avevano confini poco determinati, e il tempo del mito non possedeva ancora i giorni. In questi quattro dipinti che compongono il polittico, non è casuale che l’acqua sia l’elemento principale della rappresentazione, in uno di essi è donna la personificazione del fiume, come metafora dell’esistenza, del divenire, quindi, come conseguenza: è donna la città. Un'opera d'arte nasce come nasce una città, da un'idea che nel suo divenire prende forma, racconto e diventa storia. Non c’è alcun dubbio che la letteratura abbia contribuito alla mia formazione di 'sognatore', e non è affatto casuale, tra le mie citazioni, quella del romanzo di Italo Calvino 'Le città invisibili', nel quale cento città dell’oriente visitate e descritte da Marco Polo al Kublai Khan, hanno tutte nomi di donne. Quando è solo un’idea, la città è invisibile, forse il segreto e lo scopo dell’arte è proprio quello di cercare, mediante la téchne, di rendere visibile l’invisibile”.
L’artista spiega inoltre che ogni opera d’arte può essere considerata un mito, e quindi per “…e altri Miti” vanno intese le altre opere dell’esposizione, che sono presentate con un testo in catalogo del critico d’arte Vittorio Sgarbi dal titolo: “Levita, l’inconscio come figurazione infinita”. Le ultime due mostre personali di Levita sono state curate da Francesca Sacchi Tommasi e Ferdinando Creta, prima ad ARCOS – Museo d’Arte Contemporanea del Sannio – e poi a Firenze presso la galleria ETRA Studio d’arte Tommasi, dove Sgarbi ha presentato la mostra, registrando per l’occasione un video.
Bramante, l’Aquila con la Tovaglia e altri Miti
Il Mito fondativo della città di Todi nei dipinti di Ugo Levita
….altri Miti: Levita, l’inconscio come figurazione infinita.
Testo in catalogo di Vittorio Sgarbi
01
giugno 2017
Ugo Levita – Bramante, l’aquila con la tovaglia e altri miti
Dal primo al 25 giugno 2017
arte contemporanea
Location
PALAZZO DEL POPOLO
Todi, Piazza Del Popolo, 29/30, (Perugia)
Todi, Piazza Del Popolo, 29/30, (Perugia)
Orario di apertura
10.30/12.30 – 16.00/19.30
Vernissage
1 Giugno 2017, h 18.30
Autore
Curatore