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Ugo Lucio Borga – The lie’s consequences
Con “The lie’s consequences” il fotoreporter Ugo Lucio BORGA Photojournalist ci accompagna in un viaggio per immagini attraverso la guerra siriana e irachena, due dei tanti conflitti armati che coinvolgono, oggi, centinaia di milioni di persone in tutto il mondo. Si concentra particolarmente sulla sostanziale sparizione di ogni differenza tra civili e combattenti negli attuali contesti bellici e sulle responsabilità dell’Occidente nella genesi e nella cronicizzazione dei conflitti armati nell’era della guerra globale, partendo dalla pubblicazione del Rapporto Chilcot.
Comunicato stampa
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Ci racconta Borga: “Gli uomini e le donne che ho incontrato nel corso di tanti reportage, nella maggior parte dei casi, ignoravano il potere che stavano effettivamente servendo e credevano sinceramente di uccidere e morire per una causa giusta e necessaria. A volte lo era davvero, o almeno questa è la mia opinione, e solo l’intromissione di agenti esogeni, perlopiù economici, interessati a trarre il massimo profitto dal caos, dalla destrutturazione provocata dal conflitto armato, ha reso il loro coraggio e il loro sacrificio del tutto inutile. stesso modo è necessario riflettere sulla natura del fotogiornalismo di guerra che, in virtù della vicinanza, del coinvolgimento implicito ch’esso richiede, delle azioni ch’esso impone, non può prescindere da un’idea politica dell’esistenza, per quanto personale, dell’autore.
Fotografare la guerra, fotografare gli esseri umani dolenti che ne sono travolti, prevede un’intromissione, una frattura dei codici comportamentali che gli esseri umani istintivamente applicano di fronte al dolore dei loro simili. A differenza della testimonianza scritta, la cui azione può essere posteriore, la fotografia di guerra si realizza nell’attimo stesso in cui uomini, donne, bambini, uccidono, soffrono, urlano, muoiono. Di più, il linguaggio fotografico ci costringe alla disperata ricerca di un odine nel caos, di una simmetria nel sangue, di una diagonale nella disperazione. Non per vezzo, s’intende: solo le immagini potenti possono ambire a rompere il muro di indifferenza che rappresenta il vero nemico da abbattere per un fotogiornalista”
Fotografare la guerra, fotografare gli esseri umani dolenti che ne sono travolti, prevede un’intromissione, una frattura dei codici comportamentali che gli esseri umani istintivamente applicano di fronte al dolore dei loro simili. A differenza della testimonianza scritta, la cui azione può essere posteriore, la fotografia di guerra si realizza nell’attimo stesso in cui uomini, donne, bambini, uccidono, soffrono, urlano, muoiono. Di più, il linguaggio fotografico ci costringe alla disperata ricerca di un odine nel caos, di una simmetria nel sangue, di una diagonale nella disperazione. Non per vezzo, s’intende: solo le immagini potenti possono ambire a rompere il muro di indifferenza che rappresenta il vero nemico da abbattere per un fotogiornalista”
14
novembre 2018
Ugo Lucio Borga – The lie’s consequences
Dal 14 novembre al 02 dicembre 2018
fotografia
Location
FONDAZIONE L’ARSENALE
Iseo, Vicolo Malinconia, 2, (Brescia)
Iseo, Vicolo Malinconia, 2, (Brescia)
Orario di apertura
da martedì a venerdì: 16-18; sabato-domenica: 10 – 12; 16-18 // Chiuso il lunedì
Vernissage
14 Novembre 2018, h 18.30
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