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Ugo Nespolo – A carte scoperte
Una mostra dedicata interamente all’ultimo ciclo pittorico dell’affermato artista torinese. Il progetto si sviluppa attraverso un percorso di circa 20 opere su carta pregiata.
Comunicato stampa
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Protagonista poliedrico del panorama artistico contemporaneo, Ugo Nespolo è infaticabile testimone di come ricerca, sperimentazione, desiderio di rinnovamento possano rappresentare l'essenza di ogni artista. Egli rappresenta oggi l'immagine di un intellettuale a trecentosessanta gradi che, se fa della pittura e dell'arte figurativa il centro del suo universo, non isola queste forme espressive rispetto ad altre, lavorando sui piani multipli del linguaggio artistico.
Egli è solito infrangere le barriere comunicative tradizionali a partire dalla sperimentazione di tecniche diverse e dalla indagine di materiali inconsueti all'interno di un suo personale percorso progettuale che lo porta dalla pittura alla scultura senza soluzioni di continuità.
Portando avanti una sua originale linea di studio, come ha scritto Giuseppe Zaccaria "Nespolo ha adottato la tecnica della citazione e dei procedimenti combinatori con risultati di sorprendente spregiudicatezza e straordinario potere evocativo. Accanto al cinema si avvertono i suggerimenti culturali e letterari più disparati, fino agli spunti tratti dalla pubblicità e dai fumetti, in una continua ricerca dell'inedito nell'edito".
L'uso della citazione ha il suo corrispettivo, sul piano della tecnica compositiva, in uno dei procedimenti esecutivi privilegiati da Nespolo, che contraddistingue fortemente la sua maniera e che rappresenta la sua sigla espressiva: la costruzione del quadro come un puzzle, in cui le campiture cromatiche delle tessere che l'artista fa implodere o esplodere vengono a connettersi fra di loro componendo in un sottile equilibrio molteplicità e unità, movimento e sospensione, frammentazione e riunificazione, varietà del disegno e nettezza del segno. Un'esecuzione segnata da una cromaticità squillante, dalla timbricità fauve e da segni volutamente forti che ancor più accentuano il messaggio che l'artista vuole trasmettere all'osservatore.
All'origine c'è sempre l'idea di un mondo animato da immagini e rivestito di colori che interpretano esteticamente l'incontro tra figure del canone visuale tradizionale e originali peculiarità delle immagini immateriali elaborate dalle nuove tecnologie. Nespolo scavalca di continuo il confine tra ricerca visuale ed espansioni decorative. Resta la persistenza e la necessità di valori estetici e la cura del ben fatto. La convincente felicità della pittura di Nespolo attraversa i formati, i decori, le veloci figure, le traslucenti immagini dei media elettronici inserendoli dentro una salda e ormai consolidata sintesi ridefinitoria. Il dettaglio diventa universalità e viceversa. Egli trova il modo di integrare il piacere di forgiare l'oggetto, il suo colore brillante, la gradevolezza del segno, la spontaneità dell'intarsio per alludere ad una utopica duplicazione dell'immaginario quotidiano. L'equazione cara ai maestri del futurismo "l'arte invade la vita", che l'autore ama ricordare, ritrova senso e ironico splendore nella sua opera. La sua ironia non è tuttavia negazione delle cose, bensì partecipazione
Come scrive Marisa Vescovo "Nespolo sa che il nostro tempo intreccia con i vari modi del sentire un rapporto diverso da quello che ha caratterizzato altri periodi storici. Non è cambiato solo l'oggetto, ma il modo, la qualità, la forma della nostra sensibilità. Gli oggetti e gli eventi si presentano come qualcosa di già rivelato, con emozioni ormai determinate.
Il linguaggio che Nespolo si è costruito è tale da consentirgli di far vivere insieme passione e ironia, impeto e rigore, spontaneità ed esattezza, procedimenti tradizionali e soluzioni di tipo industriale. Si verifica un gioco fitto di intrusioni e contaminazioni, di recuperi culturali e innovazioni in cui agiscono simultaneamente stilemi contrapposti e differenti maniere. Ciò che tiene insieme questi elementi diversi è la particolare visione di Nespolo, il suo stesso modo di concepire e considerare il flusso della realtà".
L'eclettica fecondità compositiva del maestro torinese che lo spinge a tentare continuamente nuove soluzioni esplicative, nuove forme e intenzioni creative, rappresenta in realtà una costante verifica delle capacità percettive di coloro che, fruitori d'arte troppo spesso passivi e spinti da un irresistibile senso di urgenza, sono incapaci di soffermarsi e riflettere sul problema dell'estetica e della bellezza.
Egli è solito infrangere le barriere comunicative tradizionali a partire dalla sperimentazione di tecniche diverse e dalla indagine di materiali inconsueti all'interno di un suo personale percorso progettuale che lo porta dalla pittura alla scultura senza soluzioni di continuità.
Portando avanti una sua originale linea di studio, come ha scritto Giuseppe Zaccaria "Nespolo ha adottato la tecnica della citazione e dei procedimenti combinatori con risultati di sorprendente spregiudicatezza e straordinario potere evocativo. Accanto al cinema si avvertono i suggerimenti culturali e letterari più disparati, fino agli spunti tratti dalla pubblicità e dai fumetti, in una continua ricerca dell'inedito nell'edito".
L'uso della citazione ha il suo corrispettivo, sul piano della tecnica compositiva, in uno dei procedimenti esecutivi privilegiati da Nespolo, che contraddistingue fortemente la sua maniera e che rappresenta la sua sigla espressiva: la costruzione del quadro come un puzzle, in cui le campiture cromatiche delle tessere che l'artista fa implodere o esplodere vengono a connettersi fra di loro componendo in un sottile equilibrio molteplicità e unità, movimento e sospensione, frammentazione e riunificazione, varietà del disegno e nettezza del segno. Un'esecuzione segnata da una cromaticità squillante, dalla timbricità fauve e da segni volutamente forti che ancor più accentuano il messaggio che l'artista vuole trasmettere all'osservatore.
All'origine c'è sempre l'idea di un mondo animato da immagini e rivestito di colori che interpretano esteticamente l'incontro tra figure del canone visuale tradizionale e originali peculiarità delle immagini immateriali elaborate dalle nuove tecnologie. Nespolo scavalca di continuo il confine tra ricerca visuale ed espansioni decorative. Resta la persistenza e la necessità di valori estetici e la cura del ben fatto. La convincente felicità della pittura di Nespolo attraversa i formati, i decori, le veloci figure, le traslucenti immagini dei media elettronici inserendoli dentro una salda e ormai consolidata sintesi ridefinitoria. Il dettaglio diventa universalità e viceversa. Egli trova il modo di integrare il piacere di forgiare l'oggetto, il suo colore brillante, la gradevolezza del segno, la spontaneità dell'intarsio per alludere ad una utopica duplicazione dell'immaginario quotidiano. L'equazione cara ai maestri del futurismo "l'arte invade la vita", che l'autore ama ricordare, ritrova senso e ironico splendore nella sua opera. La sua ironia non è tuttavia negazione delle cose, bensì partecipazione
Come scrive Marisa Vescovo "Nespolo sa che il nostro tempo intreccia con i vari modi del sentire un rapporto diverso da quello che ha caratterizzato altri periodi storici. Non è cambiato solo l'oggetto, ma il modo, la qualità, la forma della nostra sensibilità. Gli oggetti e gli eventi si presentano come qualcosa di già rivelato, con emozioni ormai determinate.
Il linguaggio che Nespolo si è costruito è tale da consentirgli di far vivere insieme passione e ironia, impeto e rigore, spontaneità ed esattezza, procedimenti tradizionali e soluzioni di tipo industriale. Si verifica un gioco fitto di intrusioni e contaminazioni, di recuperi culturali e innovazioni in cui agiscono simultaneamente stilemi contrapposti e differenti maniere. Ciò che tiene insieme questi elementi diversi è la particolare visione di Nespolo, il suo stesso modo di concepire e considerare il flusso della realtà".
L'eclettica fecondità compositiva del maestro torinese che lo spinge a tentare continuamente nuove soluzioni esplicative, nuove forme e intenzioni creative, rappresenta in realtà una costante verifica delle capacità percettive di coloro che, fruitori d'arte troppo spesso passivi e spinti da un irresistibile senso di urgenza, sono incapaci di soffermarsi e riflettere sul problema dell'estetica e della bellezza.
20
dicembre 2003
Ugo Nespolo – A carte scoperte
Dal 20 dicembre 2003 al 14 febbraio 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA VINTAGE
Spotorno, Piazza Dante, 10, (Savona)
Spotorno, Piazza Dante, 10, (Savona)
Orario di apertura
tutti i giorni, 10:00-12:30; 16:00-19:00
Vernissage
20 Dicembre 2003, ore 18.30