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Ulisse e le sirene. Otto Greiner e l’arte dello stilo
La mostra è curata da Emanuele Bardazzi, autore di una recente monografia sull’artista edita da Officine Vereia in collaborazione con la Galleria Aleandri Arte Moderna di Roma, che rivisita l’artista a distanza di ottantacinque anni dall’ultimo studio critico e biografico.
Comunicato stampa
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La mostra rende omaggio all’artista tedesco Otto Greiner, di cui presentiamo una scelta di significative opere grafiche tra le quali Ulisse e le sirene, Ercole al bivio, il foglio La creazione dell’uomo dedicato a Max Klinger per il ciclo Vom Weib e Gea. Esposta anche una rarità calcografica ad acquaforte con studi di teste che porta la firma congiunta di tre artisti amici: Otto Greiner, Max Klinger e Sascha Schneider.
Accanto alle incisioni sono presentati numerosi disegni, tra cui un raro studio preparatorio per la dedica a Klinger.
A fianco di Otto Greiner viene esposto un florilegio di importanti opere grafiche di artisti amici, sodali e similari: a partire da Max Klinger, Franz Von Stuck, i tedeschi-romani Sigmund Lipinsky (col ciclo completo dell’Odissea), Adolf Hirémy-Hirschl e Max Roeder, per arrivare a Hans Thoma, Richard Müller, Georg Lührig, Joseph Uhl, Ernst Moritz Geyger, Rudolf Jettmar, Hans Unger, Louis Moe, Albert Welti e non ultimo Duilio Cambellotti col disegno Acca Larentia visibilmente ispirato a Gea.
Questa compagine d’epoca è arricchita dall’estro contemporaneo di Livio Scarpella che ha eseguito per l’occasione una scultura ispirata a Otto Greiner.
Otto Greiner, come Max Klinger e altri protagonisti dell’arte grafica mitteleuropea tra ‘800 e ‘900, è un artista da tempo oggetto di attenzione nelle scelte della Galleria dell’Incisione. Nato a Lipsia nel 1869, fu un personaggio di forte talento che scelse l’Italia come meta della sua vita di artista e fu un Deutsch-Römer di stile classico e moderno al contempo sul quale l’esempio di Klinger fu particolarmente determinante. L’artista andò ad occupare nel 1898 lo studio che l’amico conterraneo gli lasciò in via Claudia a Roma e si dedicò principalmente al disegno di nudo e alla tecnica litografica in stampe di soggetto simbolico e raffiguranti ritratti di amici. Pur mantenendo rapporti con la Germania e la cerchia di estimatori che lo sostennero e portarono all’acquisizione del suo dipinto più importante, Ulisse e le sirene, da parte del Museo di Belle arti di Lipsia, operò per quasi diciotto anni appartato dall’ufficialità a Roma dove fu molto ammirato dagli artisti che iniziavano la loro carriera nella capitale come Umberto Boccioni, Duilio Cambellotti e Gino Severini. Si prodigò anche per giovani pittori di inclinazioni germanofile come Roberto Basilici e Renato Tomassi, fu un maestro per il giovane Georg Kolbe e uno stimolo per Sigmund Lipinsky, anch’egli dell’ultima generazione dei tedeschi-romani. La morte prematura lo colse improvvisamente a Monaco nel 1916 dove era stato costretto a rimpatriare insieme alla moglie romana Nannina quando l’Italia entrò in guerra.
Accanto alle incisioni sono presentati numerosi disegni, tra cui un raro studio preparatorio per la dedica a Klinger.
A fianco di Otto Greiner viene esposto un florilegio di importanti opere grafiche di artisti amici, sodali e similari: a partire da Max Klinger, Franz Von Stuck, i tedeschi-romani Sigmund Lipinsky (col ciclo completo dell’Odissea), Adolf Hirémy-Hirschl e Max Roeder, per arrivare a Hans Thoma, Richard Müller, Georg Lührig, Joseph Uhl, Ernst Moritz Geyger, Rudolf Jettmar, Hans Unger, Louis Moe, Albert Welti e non ultimo Duilio Cambellotti col disegno Acca Larentia visibilmente ispirato a Gea.
Questa compagine d’epoca è arricchita dall’estro contemporaneo di Livio Scarpella che ha eseguito per l’occasione una scultura ispirata a Otto Greiner.
Otto Greiner, come Max Klinger e altri protagonisti dell’arte grafica mitteleuropea tra ‘800 e ‘900, è un artista da tempo oggetto di attenzione nelle scelte della Galleria dell’Incisione. Nato a Lipsia nel 1869, fu un personaggio di forte talento che scelse l’Italia come meta della sua vita di artista e fu un Deutsch-Römer di stile classico e moderno al contempo sul quale l’esempio di Klinger fu particolarmente determinante. L’artista andò ad occupare nel 1898 lo studio che l’amico conterraneo gli lasciò in via Claudia a Roma e si dedicò principalmente al disegno di nudo e alla tecnica litografica in stampe di soggetto simbolico e raffiguranti ritratti di amici. Pur mantenendo rapporti con la Germania e la cerchia di estimatori che lo sostennero e portarono all’acquisizione del suo dipinto più importante, Ulisse e le sirene, da parte del Museo di Belle arti di Lipsia, operò per quasi diciotto anni appartato dall’ufficialità a Roma dove fu molto ammirato dagli artisti che iniziavano la loro carriera nella capitale come Umberto Boccioni, Duilio Cambellotti e Gino Severini. Si prodigò anche per giovani pittori di inclinazioni germanofile come Roberto Basilici e Renato Tomassi, fu un maestro per il giovane Georg Kolbe e uno stimolo per Sigmund Lipinsky, anch’egli dell’ultima generazione dei tedeschi-romani. La morte prematura lo colse improvvisamente a Monaco nel 1916 dove era stato costretto a rimpatriare insieme alla moglie romana Nannina quando l’Italia entrò in guerra.
08
febbraio 2011
Ulisse e le sirene. Otto Greiner e l’arte dello stilo
Dall'otto febbraio all'otto marzo 2011
disegno e grafica
Location
GALLERIA DELL’INCISIONE
Brescia, Via Bezzecca, 4, (Brescia)
Brescia, Via Bezzecca, 4, (Brescia)
Orario di apertura
Da martedì a domenica ore 17-20
Vernissage
8 Febbraio 2011, Ore 18.00
Autore
Curatore