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Ulrich Egger – Der Engel der Geschichte. L’angelo della storia
Il titolo della mostra è tratto dal celeberrimo brano di Walter Benjamin contenuto nelle Tesi di filosofia della storia, un testo del 1940. L’angelo della Storia è quello che, con le ali aperte trascinato verso il futuro dal vento del progresso, con il volto però rivolto al passato, assiste all’accumularsi delle macerie prodotte dalla storia stessa
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il Giorno 15 Marzo 2008 alle ore 18,00 si inaugura presso la galleria Mandelli arte di Seregno la
mostra personale di Ulrich Egger.
Il titolo della mostra (in italiano l’Angelo della storia) è tratto dal celeberrimo brano di Walter
Benjamin contenuto nelle Tesi di filosofia della storia, un testo del 1940. L’angelo della Storia è
quello che, con le ali aperte trascinato verso il futuro dal vento del progresso, con il volto però
rivolto al passato, assiste all’accumularsi delle macerie prodotte dalla storia stessa.
Queste parole vennero scritte dallo scrittore tedesco in concomitanza con l’avvento della guerra
appena pochi mesi prima di arrivare alla tragica decisione del suicidio.
A questo passo si riferiscono gli ultimi lavori di Ulrich Egger.
A differenza di Benjamin, però, ciò che affascina l’artista altoatesino, che si avvale per la
realizzazione delle sue opere di una combinazione di fotografia ed elementi scultorei, è proprio
questo accumulo di calcinacci, di tondini storti, di strutture pericolanti.
E’ come se lo sguardo fosse rapito dalla vitalità della materia, dalla sua forza erompente, quasi
che la materia da sola fosse capace di autoriprodursi.
In essa vede una sorta di capacità di autorigenerazione della materia, presentando quasi come
necessaria la sua ricostituzione.
L’angelo della Storia, per Egger, non assiste solo all’accumulo delle macerie ma considera che
queste ci parlano della vita, che è stata e che sarà. Esattamente come i paesaggisti
preromantici vedevano nelle rovine romane un elemento di nostalgia ma anche la testimonianza
della grandezza di quello stesso passato, da cui trarre ispirazione per l’edificazione di una
nuova architettura.
Dunque la rovina contiene in se stessa anche la premessa per la ricostruzione.
E di questa ci parla in altre sue opere.
Storicamente posta sulla scia di quella di Giuseppe Uncini, la sua opera si sofferma con
attenzione sugli elementi della costruzione, grossi bulloni, tiranti tesi, cavi d’acciaio,
rappresentano una sorta di altra faccia della medaglia, come elementi vitali, cellule e membra di
una nuova storia.
Costruzioni viste di sfuggita dall’autostrada, ponti e tralicci, sotterranei di fabbriche in cui viene
contenuta l’attività dell’uomo, vengono illustrate e commentate da elementi tridimensionali
aggettanti, come una sorta di nuovo progetto che contenga, oltre all’oggetto anche la sua
proiezione nel vissuto di ognuno di noi.
E a questo si riferisce inoltre l’attuale collaborazione di Egger con il gruppo di lavoro legato allo
studio di architetti SNOHETTA di Oslo, a cui è stato chiamato come consulente artistico, in
vista della realizzazione di vasti progetti di respiro internazionale. La mostra è composta da
una ventina di lavori dell’ultimo periodo, fra cui foto combinate ad elementi scultorei, foto
singole, disegni.
mostra personale di Ulrich Egger.
Il titolo della mostra (in italiano l’Angelo della storia) è tratto dal celeberrimo brano di Walter
Benjamin contenuto nelle Tesi di filosofia della storia, un testo del 1940. L’angelo della Storia è
quello che, con le ali aperte trascinato verso il futuro dal vento del progresso, con il volto però
rivolto al passato, assiste all’accumularsi delle macerie prodotte dalla storia stessa.
Queste parole vennero scritte dallo scrittore tedesco in concomitanza con l’avvento della guerra
appena pochi mesi prima di arrivare alla tragica decisione del suicidio.
A questo passo si riferiscono gli ultimi lavori di Ulrich Egger.
A differenza di Benjamin, però, ciò che affascina l’artista altoatesino, che si avvale per la
realizzazione delle sue opere di una combinazione di fotografia ed elementi scultorei, è proprio
questo accumulo di calcinacci, di tondini storti, di strutture pericolanti.
E’ come se lo sguardo fosse rapito dalla vitalità della materia, dalla sua forza erompente, quasi
che la materia da sola fosse capace di autoriprodursi.
In essa vede una sorta di capacità di autorigenerazione della materia, presentando quasi come
necessaria la sua ricostituzione.
L’angelo della Storia, per Egger, non assiste solo all’accumulo delle macerie ma considera che
queste ci parlano della vita, che è stata e che sarà. Esattamente come i paesaggisti
preromantici vedevano nelle rovine romane un elemento di nostalgia ma anche la testimonianza
della grandezza di quello stesso passato, da cui trarre ispirazione per l’edificazione di una
nuova architettura.
Dunque la rovina contiene in se stessa anche la premessa per la ricostruzione.
E di questa ci parla in altre sue opere.
Storicamente posta sulla scia di quella di Giuseppe Uncini, la sua opera si sofferma con
attenzione sugli elementi della costruzione, grossi bulloni, tiranti tesi, cavi d’acciaio,
rappresentano una sorta di altra faccia della medaglia, come elementi vitali, cellule e membra di
una nuova storia.
Costruzioni viste di sfuggita dall’autostrada, ponti e tralicci, sotterranei di fabbriche in cui viene
contenuta l’attività dell’uomo, vengono illustrate e commentate da elementi tridimensionali
aggettanti, come una sorta di nuovo progetto che contenga, oltre all’oggetto anche la sua
proiezione nel vissuto di ognuno di noi.
E a questo si riferisce inoltre l’attuale collaborazione di Egger con il gruppo di lavoro legato allo
studio di architetti SNOHETTA di Oslo, a cui è stato chiamato come consulente artistico, in
vista della realizzazione di vasti progetti di respiro internazionale. La mostra è composta da
una ventina di lavori dell’ultimo periodo, fra cui foto combinate ad elementi scultorei, foto
singole, disegni.
15
marzo 2008
Ulrich Egger – Der Engel der Geschichte. L’angelo della storia
Dal 15 marzo al 10 aprile 2008
arte contemporanea
Location
MANDELLI ARTE CONTEMPORANEA
Seregno, Via Giuseppe Garibaldi, 89, (Milano)
Seregno, Via Giuseppe Garibaldi, 89, (Milano)
Orario di apertura
Da martedì a sabato dalle 15:30 alla 19:30
Vernissage
15 Marzo 2008, ore 18.00
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