Oltre al disegno e ai lavori con tecniche miste su carta e soprattutto alla scultura con materiali diversi, di recente l’interesse di Egger è volto anche alla fotografia che in termini molto personali riesce a inserire nei suoi lavori tridimensionali a muro.

Si occupa anche del rapporto tra arte e ambiente e in questi ultimi anni gli sono state commissionate diverse opere in luoghi pubblici e privati.

La sua poetica ha sempre avuto la valenza dell’accostare e del contenere, del fascino degli opposti e dunque nei lavori a terra e a parete unisce la morbidezza del gesso e la fragilità del vetro al legno e a metalli duri quali acciaio e ferro.

Grandi cucchiai ampi e fondi, contenitori vari, mestoli, faretre trattenute da grossi fili di ferro e arcaici strumenti di lavoro.

Vuoto e pieno, interno ed esterno, spazio e tempo sono gli opposti che sempre hanno caratterizzato l’opera di Egger. E oggi le foto di grandi edifici, macchinari, gasometri, gru, fabbriche caricano l’opera di Egger di forte attualità.