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Ulrike Rosenbach
Nell’ambito della rassegna “Video dia loghi”, curata da Mario Bertoni e Willy Darko, si segnala l’incontro con l’artista Ulrike Rosenbach che presenta una selezione di suoi lavori degli ultimi vent’anni e ne discute con il pubblico.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Ulrike Rosenbach è una delle artiste più affermate a livello internazionale nel campo della video arte.
Sue opere video e videoinstallazioni sono esposte in collezioni prestigiose come il MOMA di New York, il Centre Pompidou di Parigi, lo Stedelijk Museum di Amsterdam, il Zentrum für Medienkunst di Karsruhe, fra gli altri.
Ha partecipato più volte alla Biennale di Venezia e alla Dokumenta di Kassel e ottenuto premi in manifestazioni come il Festival di videoarte di Locarno o Ars Electronica di Linz.
Nel 1972 ha iniziato a realizzare le sue prime "video azioni", incentrate sul lavoro con il proprio corpo e l'utilizzo della telecamera a circuito chiuso. A partire da questi lavori ha creato nel corso degli ultimi trent'anni innumerevoli opere video e installazioni.
La rappresentazione della donna e gli stereotipi della bellezza femminile nella storia dell'arte, della mitologia e nell'icononografia contemporanea sono uno dei temi con i quali si è principalmente confrontata. Fra le opere più note in tal senso si ricordano "Riflessioni sulla nascita di Venere" (1976), nel quale si confronta con il celebre dipinto del Botticelli, o "Non crediate che io sia un'amazzone" (1975), nel quale l'artista compare, armata di arco, mentre bersaglia la celebre Madonna dipinta da Stephan Lochner, al quale è sovrimpresso il suo stesso volto.
Nel 1975 ha insegnato "Video arte e arte femminista" al California Institute of Art. Nel 1976 ha fondato a Colonia, e diretto fino al 1982 la "Scuola per un femminismo creativo". Dal 1989 al 2002 ha insegnato "Nuovi media artistici" alla Hochschule der Bildenden Künste di Saarbrücken, al cui interno ha sviluppato il progetto "Reti-Sorellanza" e il sito internet www.bild.rausch.de, dedicato al promozione e al dialogo fra artiste che lavorano con i nuovi media.
Sue opere video e videoinstallazioni sono esposte in collezioni prestigiose come il MOMA di New York, il Centre Pompidou di Parigi, lo Stedelijk Museum di Amsterdam, il Zentrum für Medienkunst di Karsruhe, fra gli altri.
Ha partecipato più volte alla Biennale di Venezia e alla Dokumenta di Kassel e ottenuto premi in manifestazioni come il Festival di videoarte di Locarno o Ars Electronica di Linz.
Nel 1972 ha iniziato a realizzare le sue prime "video azioni", incentrate sul lavoro con il proprio corpo e l'utilizzo della telecamera a circuito chiuso. A partire da questi lavori ha creato nel corso degli ultimi trent'anni innumerevoli opere video e installazioni.
La rappresentazione della donna e gli stereotipi della bellezza femminile nella storia dell'arte, della mitologia e nell'icononografia contemporanea sono uno dei temi con i quali si è principalmente confrontata. Fra le opere più note in tal senso si ricordano "Riflessioni sulla nascita di Venere" (1976), nel quale si confronta con il celebre dipinto del Botticelli, o "Non crediate che io sia un'amazzone" (1975), nel quale l'artista compare, armata di arco, mentre bersaglia la celebre Madonna dipinta da Stephan Lochner, al quale è sovrimpresso il suo stesso volto.
Nel 1975 ha insegnato "Video arte e arte femminista" al California Institute of Art. Nel 1976 ha fondato a Colonia, e diretto fino al 1982 la "Scuola per un femminismo creativo". Dal 1989 al 2002 ha insegnato "Nuovi media artistici" alla Hochschule der Bildenden Künste di Saarbrücken, al cui interno ha sviluppato il progetto "Reti-Sorellanza" e il sito internet www.bild.rausch.de, dedicato al promozione e al dialogo fra artiste che lavorano con i nuovi media.
16
dicembre 2004
Ulrike Rosenbach
16 dicembre 2004
incontro - conferenza
Location
CENTRE CULTUREL FRANÇAIS
Torino, Via Giuseppe Pomba, 23, (Torino)
Torino, Via Giuseppe Pomba, 23, (Torino)
Vernissage
16 Dicembre 2004, ore 21
Sito web
www.ulrike-rosenbach.de