Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Umano, troppo umano
Diversi e distanti per formazione, i quattro artisti sono qui uniti da un’implicita volontà di sovvertimento, una capacità di dotarsi di una visione nuova scavalcando le strade narrative classiche. Sovvertono la realtà, ricomponendola e svelando il paradosso della verità della finzione narrativa.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Luigi Grassi, Karen Stuke, Massimo Pastore e Roxy in the box dal 19 maggio al 15 luglio insieme nella mostra “Umano, troppo umano”. La collettiva sarà allestita negli spazi espositivi di Grafica Metelliana, a Mercato San Severino (SA), in collaborazione con Cobbler, spazio per l’arte contemporanea e con la Galleria PrimoPiano di Napoli, con il conferimento del Matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee. L’opening della mostra, curata in forma aforistica da Rosa Cuccurullo e Antonio Maiorino, è previsto per venerdì 19 maggio, alle ore 18.30, in via Sibelluccia (area PIP). Il catalogo è pubblicato da Areablu Edizioni nella Collanadiperle, dedicata ai grandi artisti dell’arte contemporanea.
Diversi e distanti per formazione, i quattro artisti sono qui uniti da un’implicita volontà di sovvertimento, una capacità di dotarsi di una visione nuova scavalcando le strade narrative classiche. Luigi Grassi, Karen Stuke, Massimo Pastore e Roxy in the box sovvertono la realtà, ricomponendola e svelando il paradosso della verità della finzione narrativa, facendoci così riscoprire la realtà con occhi nuovi.
Il mondo che non vedo di Luigi Grassi, che si rivela in 10 opere, è la ricerca incessante dell’autore molisano di vedere la realtà attraverso il filtro della sua intimità. Una realtà fragile, alterata, umana. È seguendo questa modalità progettuale che il mondo che non si vede, se non attraverso il sacrificio dell’arte, si rivela.
Sleeping sister dell’artista berlinese Karen Stuke è una serie di 9 opere in cui l’artista si trasforma in umano soggetto e si lascia assorbire dall’immagine fotografica rilevata dalla camera stenopeica, sua peculiarità tecnica e cifra stilistica, durante il sonno. Una fisicità potente che si dissolve all’alba e le cui tracce dialogano con lo spettatore in un insonne viaggio con la sorella obscura.
Di umanità è la complessa rete che l’autore Massimo Pastore ritrae nelle 7 opere esposte. As you like it è un percorso che nasce dall’idea del fattivo coinvolgimento del soggetto rappresentato, che deve raccontare di sé o di sé immaginare, relazionandosi con lo spazio, con se stesso e con il mezzo fotografico. L’idea è di subordinare il luogo ai soggetti e viceversa, ovvero ordinare una soggettività privata nella sua duplice accezione di intima e di esclusiva in quanto risultato dell’enfermement.
Save the Icon dell’artista Roxy in the box fu una sperimentazione performativa/fotografica che in questo allestimento, un’unica istallazione di 25 fotografie, si manifesta come incursione fulminea che illumina la zona oscura del rapporto con l’icona, che provoca lo spettatore e lo invita a riflettere sull’uso e abuso delle immagini nella nostra società che svende le icone e le nostre storie in un flusso di progressiva liquefazione dell’umano.
Diversi e distanti per formazione, i quattro artisti sono qui uniti da un’implicita volontà di sovvertimento, una capacità di dotarsi di una visione nuova scavalcando le strade narrative classiche. Luigi Grassi, Karen Stuke, Massimo Pastore e Roxy in the box sovvertono la realtà, ricomponendola e svelando il paradosso della verità della finzione narrativa, facendoci così riscoprire la realtà con occhi nuovi.
Il mondo che non vedo di Luigi Grassi, che si rivela in 10 opere, è la ricerca incessante dell’autore molisano di vedere la realtà attraverso il filtro della sua intimità. Una realtà fragile, alterata, umana. È seguendo questa modalità progettuale che il mondo che non si vede, se non attraverso il sacrificio dell’arte, si rivela.
Sleeping sister dell’artista berlinese Karen Stuke è una serie di 9 opere in cui l’artista si trasforma in umano soggetto e si lascia assorbire dall’immagine fotografica rilevata dalla camera stenopeica, sua peculiarità tecnica e cifra stilistica, durante il sonno. Una fisicità potente che si dissolve all’alba e le cui tracce dialogano con lo spettatore in un insonne viaggio con la sorella obscura.
Di umanità è la complessa rete che l’autore Massimo Pastore ritrae nelle 7 opere esposte. As you like it è un percorso che nasce dall’idea del fattivo coinvolgimento del soggetto rappresentato, che deve raccontare di sé o di sé immaginare, relazionandosi con lo spazio, con se stesso e con il mezzo fotografico. L’idea è di subordinare il luogo ai soggetti e viceversa, ovvero ordinare una soggettività privata nella sua duplice accezione di intima e di esclusiva in quanto risultato dell’enfermement.
Save the Icon dell’artista Roxy in the box fu una sperimentazione performativa/fotografica che in questo allestimento, un’unica istallazione di 25 fotografie, si manifesta come incursione fulminea che illumina la zona oscura del rapporto con l’icona, che provoca lo spettatore e lo invita a riflettere sull’uso e abuso delle immagini nella nostra società che svende le icone e le nostre storie in un flusso di progressiva liquefazione dell’umano.
19
maggio 2017
Umano, troppo umano
Dal 19 maggio al 15 luglio 2017
fotografia
Location
GRAFICA METELLIANA
Mercato San Severino, Via Sibelluccia, (Salerno)
Mercato San Severino, Via Sibelluccia, (Salerno)
Orario di apertura
Dal lunedì al venerdì, dalle 9.30 alle 12.30, e dalle 16.00 alle 19.00
Vernissage
19 Maggio 2017, ore 18.30
Autore
Curatore