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UmanoquasiUmano
La pratica artistica contemporanea sottolinea frequentemente la provvisorietà e la transitorietà della nostra esistenza, offrendone una visione sempre meno eroica e ideale rispetto al passato
Comunicato stampa
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L'uomo non può prescindere dalla propria ineludibile umanità.
La pratica artistica contemporanea sottolinea frequentemente la provvisorietà e la transitorietà della nostra esistenza, offrendone una visione sempre meno eroica e ideale rispetto al passato.
Otto artisti provenienti dalle Marche e dal Veneto espongono a Palazzo Camerata il prodotto delle ricerche nei rispettivi campi di indagine.
Il confronto di Diego Mazzaferro con l'idea del volo riflette la volontà di considerare ogni nuova prova sulla base dei precedenti tentativi. Non ci sono errori. Ogni esperimento qualifica e valorizza quello che lo precede.
Al fluire della programmazione video, cinematografica e televisiva, Cristina Brachetta impone un fermo-immagine, interpretando pittoricamente le istantanee che ne trae. Una sospensione spazio-temporale che il colore oro trasfonde in una sorta di umano smarrimento.
L'artista che manipola e lega differenti materiali ridefinisce nell'opera una nuova armonia. Le cancellazioni di Stefano Momentè non invalidano la figura umana nella sua dimensione più spontanea, quanto piuttosto lo spazio che una eccessiva e massificata informazione mediatica occupa nella sua quotidianità.
Una urgente essenzialità persegue anche la ricerca pittorica di Alessandro Attombri. Corpo umano come centro propulsivo di una profonda energia emotiva e ricettivo delle continue sollecitazioni esterne. Sensibilità e spontaneità rivalutano l'arte nella sua funzione sociale.
La memoria delle proprie esperienze si fonde nello spazio pittorico che è anche lo spazio del mondo. Le sovrapposizioni appena percettibili di Roberta Padovani si amalgamano sul piano della tela, in quel territorio parallelo alla vita che è l'arte dove anche le incertezze e le fragilità caratteristiche della nostra umanità si trasformano in forza e scarto originale.
Incertezze o piccole inevitabili distrazioni quotidiane che Daniele Ciambrignoni amplifica nella reiterata serialità del proprio volto. Una personale condizione - anche psicologica - che si ripercuote e rispecchia quella dell'altro.
Ma il tempo altera e modifica qualsiasi entità, astratta o concreta che sia. La ricerca visiva di Massimiliano Trubbiani sembra soffermarsi sul Tempo, elemento imprescindibile di quelle metamorfosi che segnano irreversibilmente la realtà della vita. L'attesa dell'accadimento altera la percezione delle cose e genera tensione. Ombre, frammenti proiettati dal nostro tessuto mentale.
La superficie pittorica di Gabriele Potenza si anima di umane presenze e di esseri stravaganti. Un ambiente surreale, punto d'incontro tra razionalità e inconscio, spirito e materia ma dove l'uomo tecnologico ricerca e si scontra con la propria umanità.
La pratica artistica contemporanea sottolinea frequentemente la provvisorietà e la transitorietà della nostra esistenza, offrendone una visione sempre meno eroica e ideale rispetto al passato.
Otto artisti provenienti dalle Marche e dal Veneto espongono a Palazzo Camerata il prodotto delle ricerche nei rispettivi campi di indagine.
Il confronto di Diego Mazzaferro con l'idea del volo riflette la volontà di considerare ogni nuova prova sulla base dei precedenti tentativi. Non ci sono errori. Ogni esperimento qualifica e valorizza quello che lo precede.
Al fluire della programmazione video, cinematografica e televisiva, Cristina Brachetta impone un fermo-immagine, interpretando pittoricamente le istantanee che ne trae. Una sospensione spazio-temporale che il colore oro trasfonde in una sorta di umano smarrimento.
L'artista che manipola e lega differenti materiali ridefinisce nell'opera una nuova armonia. Le cancellazioni di Stefano Momentè non invalidano la figura umana nella sua dimensione più spontanea, quanto piuttosto lo spazio che una eccessiva e massificata informazione mediatica occupa nella sua quotidianità.
Una urgente essenzialità persegue anche la ricerca pittorica di Alessandro Attombri. Corpo umano come centro propulsivo di una profonda energia emotiva e ricettivo delle continue sollecitazioni esterne. Sensibilità e spontaneità rivalutano l'arte nella sua funzione sociale.
La memoria delle proprie esperienze si fonde nello spazio pittorico che è anche lo spazio del mondo. Le sovrapposizioni appena percettibili di Roberta Padovani si amalgamano sul piano della tela, in quel territorio parallelo alla vita che è l'arte dove anche le incertezze e le fragilità caratteristiche della nostra umanità si trasformano in forza e scarto originale.
Incertezze o piccole inevitabili distrazioni quotidiane che Daniele Ciambrignoni amplifica nella reiterata serialità del proprio volto. Una personale condizione - anche psicologica - che si ripercuote e rispecchia quella dell'altro.
Ma il tempo altera e modifica qualsiasi entità, astratta o concreta che sia. La ricerca visiva di Massimiliano Trubbiani sembra soffermarsi sul Tempo, elemento imprescindibile di quelle metamorfosi che segnano irreversibilmente la realtà della vita. L'attesa dell'accadimento altera la percezione delle cose e genera tensione. Ombre, frammenti proiettati dal nostro tessuto mentale.
La superficie pittorica di Gabriele Potenza si anima di umane presenze e di esseri stravaganti. Un ambiente surreale, punto d'incontro tra razionalità e inconscio, spirito e materia ma dove l'uomo tecnologico ricerca e si scontra con la propria umanità.
22
novembre 2008
UmanoquasiUmano
Dal 22 al 30 novembre 2008
arte contemporanea
Location
PALAZZO CAMERATA
Ancona, Via Manfredo Fanti, 9, (Ancona)
Ancona, Via Manfredo Fanti, 9, (Ancona)
Orario di apertura
dalle 16.30 alle 19.30
Vernissage
22 Novembre 2008, ore 17
Autore
Curatore