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Umberto Ammannati / Massimo Modisti – Io e Lui
Ho intitolato questa mostra “Io e Lui” pensando alle opere di Umberto Ammannati che ci presentano la figura del volto in primo piano e quelle di Massimo Modisti in cui sono rappresentate figure umane intere. Si tratta di icone, per le quali si riconoscono ormai i due artisti.
Comunicato stampa
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Ho intitolato questa mostra “Io e Lui” pensando alle opere di Umberto Ammannati che ci presentano la figura del volto in primo piano e quelle di Massimo Modisti in cui sono rappresentate figure umane intere.
Si tratta di icone, per le quali si riconoscono ormai i due artisti, evidentemente espresse con stile diverso e che in comune hanno solo la posizione frontale. Opere tutte su carta, a pennarello 50X35 cm le prime, a tecnica mista 70X50 cm le altre.
“Io”, il soggetto di Ammannati, si impone quasi ai limiti del foglio con un groviglio di segni apparentemente irregolari che insiste in modo deciso soprattutto sul contorno ovale o circolare del volto.
L’artista , attraverso lo sguardo e la bocca esprime efficacemente emozioni che sembra immediatamente nascondere con ulteriori segni. Il tutto rende all’immagine una forte , vibrante dinamicità.
Il rimando alla maschera, più che africana, del teatro è quasi immediato.
Il protagonista di ogni immagine sembra alla ricerca di un sé, della sua libertà espressiva, apparendo ancora imprigionato da una miriade di segni da cui sfuggono rari sorrisi, smorfie, ammiccamenti, sguardi trasognati, a rompere una consueta fissità.
“Lui”, visto un po’ più da lontano, è il personaggio di Modisti, ritratto sempre a figura intera. Si distingue per le campiture piatte, i segni marcati e decisi delle figure e i colori contrapposti.
Ma è soprattutto la solarità a distinguerlo dal primo che potremmo quindi riferire al “buio” al tormento dell’ inconscio.
Un’ oscurità vibrante contrapposta ad una luminosa serenità pressoché statica, ma la cui energia deriva dall’esplicito rimando al mondo ingenuo dell’ infanzia. I personaggi di M. Modisti sembrano disegni di bambini della scuola dell’infanzia per la sommarietà con cui è ritratto lo schema corporeo.
Il capo enorme, talvolta con una rastrelliera di capelli, sorprende per i due occhi simili a due piccoli soli, il naso è un cono minuscolo all’insù come quello del burattino Pinocchio e la bocca un cerchio deciso come quella di un piccolo corista o di un bimbo stupito.
Il corpo assolutamente piccolo e sproporzionato è un piccolo arco sotto il volto completato però da una fantasia a sé, spesso a righe e talvolta divisa in due per ricordare la maglia ed il pantalone.
Gli arti superiori simili a quelli inferiori ma più piccoli pendono dal viso come grandi orecchini o ciondoli che l’artista dipinge con colori diversi da quelli del corpo.
È difficile non affezionarsi a questi dolci ed indifesi personaggi emblema della beatitudine dello stupore, almeno per quell’attimo in cui sono rappresentati.
“Io e Lui” due personaggi diversi tra loro quindi quelli che vengono rappresentati all’interno della mostra.
Il primo, oscuro, alla ricerca di sé, espressa attraverso il movimento di una molteplicità di segni.
Il secondo affezionato e rassicurato da una sensazione certa, quella dello stupore, della meraviglia unita alla fiducia difronte al nuovo che gli permette di ricrearsi riplasmandosi attraverso infinite scelte di colore questa certezza.
Licia Massella
Si tratta di icone, per le quali si riconoscono ormai i due artisti, evidentemente espresse con stile diverso e che in comune hanno solo la posizione frontale. Opere tutte su carta, a pennarello 50X35 cm le prime, a tecnica mista 70X50 cm le altre.
“Io”, il soggetto di Ammannati, si impone quasi ai limiti del foglio con un groviglio di segni apparentemente irregolari che insiste in modo deciso soprattutto sul contorno ovale o circolare del volto.
L’artista , attraverso lo sguardo e la bocca esprime efficacemente emozioni che sembra immediatamente nascondere con ulteriori segni. Il tutto rende all’immagine una forte , vibrante dinamicità.
Il rimando alla maschera, più che africana, del teatro è quasi immediato.
Il protagonista di ogni immagine sembra alla ricerca di un sé, della sua libertà espressiva, apparendo ancora imprigionato da una miriade di segni da cui sfuggono rari sorrisi, smorfie, ammiccamenti, sguardi trasognati, a rompere una consueta fissità.
“Lui”, visto un po’ più da lontano, è il personaggio di Modisti, ritratto sempre a figura intera. Si distingue per le campiture piatte, i segni marcati e decisi delle figure e i colori contrapposti.
Ma è soprattutto la solarità a distinguerlo dal primo che potremmo quindi riferire al “buio” al tormento dell’ inconscio.
Un’ oscurità vibrante contrapposta ad una luminosa serenità pressoché statica, ma la cui energia deriva dall’esplicito rimando al mondo ingenuo dell’ infanzia. I personaggi di M. Modisti sembrano disegni di bambini della scuola dell’infanzia per la sommarietà con cui è ritratto lo schema corporeo.
Il capo enorme, talvolta con una rastrelliera di capelli, sorprende per i due occhi simili a due piccoli soli, il naso è un cono minuscolo all’insù come quello del burattino Pinocchio e la bocca un cerchio deciso come quella di un piccolo corista o di un bimbo stupito.
Il corpo assolutamente piccolo e sproporzionato è un piccolo arco sotto il volto completato però da una fantasia a sé, spesso a righe e talvolta divisa in due per ricordare la maglia ed il pantalone.
Gli arti superiori simili a quelli inferiori ma più piccoli pendono dal viso come grandi orecchini o ciondoli che l’artista dipinge con colori diversi da quelli del corpo.
È difficile non affezionarsi a questi dolci ed indifesi personaggi emblema della beatitudine dello stupore, almeno per quell’attimo in cui sono rappresentati.
“Io e Lui” due personaggi diversi tra loro quindi quelli che vengono rappresentati all’interno della mostra.
Il primo, oscuro, alla ricerca di sé, espressa attraverso il movimento di una molteplicità di segni.
Il secondo affezionato e rassicurato da una sensazione certa, quella dello stupore, della meraviglia unita alla fiducia difronte al nuovo che gli permette di ricrearsi riplasmandosi attraverso infinite scelte di colore questa certezza.
Licia Massella
08
settembre 2012
Umberto Ammannati / Massimo Modisti – Io e Lui
Dall'otto settembre al 05 ottobre 2012
arte contemporanea
Location
GALLERIA MASSELLA
Verona, Via Dietro Filippini, 13, (Verona)
Verona, Via Dietro Filippini, 13, (Verona)
Orario di apertura
da lunedì a sabato ore 17-19
Vernissage
8 Settembre 2012, h 18.30
Autore
Curatore