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Umberto Antonini – La Spoleto di fine Ottocento
Immagini inedite di una città d’altri tempi e, soprattutto, istantanee di vita quotidiana che riemergono con straordinaria nitidezza e freschezza, ad esempio, in una piazza del Mercato gremita di bancarelle per la vendita dei prodotti della campagna o inquadrature rubate durante la grande fiera della Madonna di Loreto. Sguardi di uomini e donne che riflettono la vita e le abitudini, gli usi e i costumi degli spoletini di una volta.
Comunicato stampa
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A Spoleto, sabato 29 novembre 2008 alle ore 16.30, promossa dal Comune di Spoleto e dall’Associazione “Amici di Spoleto”, verrà inaugurata nelle sale espositive dell’ex Monte di Pietà (via Aurelio Saffi) la mostra fotografica: “La Spoleto di fine Ottocento nelle immagini di un fotografo romano: Umberto Antonini”, a cura di Lamberto Gentili.
Immagini inedite di una città d’altri tempi e, soprattutto, istantanee di vita quotidiana che riemergono con straordinaria nitidezza e freschezza, ad esempio, in una piazza del Mercato gremita di bancarelle per la vendita dei prodotti della campagna o inquadrature rubate durante la grande fiera della Madonna di Loreto. Sguardi di uomini e donne che riflettono la vita e le abitudini, gli usi e i costumi degli spoletini di una volta.
Dopo oltre un secolo durante il quale le lastre fotografiche dell’ingegnere e fotografo romano Umberto Antonini, sono rimaste chiuse nei loro contenitori, è stata necessaria la perizia (e la pazienza) di un valente fotografo spoletino, Giorgio Lucarini, per porre rimedio all’inevitabile deterioramento subito dai fragili documenti: alcune lastre spezzate che andavano ricomposte, la pellicola di collodio a volte raggrinzita e sollevata, impronte di dita, mentre altre lastre risultavano irrecuperabili a causa di un fissaggio imperfetto. Allo stesso Giorgio Lucarini si devono le belle stampe ricavate direttamente dalle lastre originali immesse direttamente nell’ingranditore che sono servite per allestire la mostra e per il catalogo che l’accompagna. Stefano Bonilli (Emaki) ha effettuato i ritocchi al computer che saranno evidenti a chi voglia confrontare le stampe esposte e quelle riprodotte nel catalogo.
È stata poi determinante la volontà del dottor Enrico Corsetti Antonini, nipote dell’ingegner Umberto, di recuperare e ridare vita a queste preziose immagini famigliari, unito ad un collaudato amore per Spoleto che si manifesta concretamente anche attraverso l’operato della Fondazione Francesca, Valentina e Luigi Antonini, della quale egli è il continuatore.
“Non essendo le foto pubblicate in questo catalogo opera di un professionista – scrive Lamberto Gentili nell’introduzione al catalogo della mostra - e non avendo avuto l’Antonini intenti artistici dichiarati, ci sembra giusto astenerci da considerazioni d’ordine estetico, anche se qualcosa potrebbe essere aggiunto sulla capacità di questo colto villeggiante, appartenente all’alta borghesia romana, di cogliere aspetti di vita quotidiana della nostra città, colpito forse dalla … esoticità dei nostri popolani incontrati al mercato o alla fiera. I loro abiti un po’ sdruciti: le donne con l’ampia gonna, il corpetto e l’immancabile fazzolettone in testa, e gli uomini, sempre con la giacchetta e la testa coperta con il cappello, indossavano capi d’abbigliamento nominalmente assimilabili a quelli dei propri familiari e dei suoi ospiti, ma che segnavano clamorosamente la differenza di rango.
Le numerose foto relative a Spoleto non sono le più antiche che ci sono pervenute, poiché, il più dinamico dei fotografi attivi in città, Raffaele Cané, già nel 1880 aveva realizzato un piccolo album sui luoghi monumentali del centro storico; e non mancano fotografie singole di altri operatori. Tuttavia è solo in quelle dell’Antonini che compaiono in maniera così preponderante alcuni aspetti della vita che si svolgeva nella nostra città. Il formato abbastanza grande dei negativi, la qualità degli obbiettivi, unito alla sua abilità ci restituiscono oggi immagini nitide anche negli ingrandimenti…”.
Immagini inedite di una città d’altri tempi e, soprattutto, istantanee di vita quotidiana che riemergono con straordinaria nitidezza e freschezza, ad esempio, in una piazza del Mercato gremita di bancarelle per la vendita dei prodotti della campagna o inquadrature rubate durante la grande fiera della Madonna di Loreto. Sguardi di uomini e donne che riflettono la vita e le abitudini, gli usi e i costumi degli spoletini di una volta.
Dopo oltre un secolo durante il quale le lastre fotografiche dell’ingegnere e fotografo romano Umberto Antonini, sono rimaste chiuse nei loro contenitori, è stata necessaria la perizia (e la pazienza) di un valente fotografo spoletino, Giorgio Lucarini, per porre rimedio all’inevitabile deterioramento subito dai fragili documenti: alcune lastre spezzate che andavano ricomposte, la pellicola di collodio a volte raggrinzita e sollevata, impronte di dita, mentre altre lastre risultavano irrecuperabili a causa di un fissaggio imperfetto. Allo stesso Giorgio Lucarini si devono le belle stampe ricavate direttamente dalle lastre originali immesse direttamente nell’ingranditore che sono servite per allestire la mostra e per il catalogo che l’accompagna. Stefano Bonilli (Emaki) ha effettuato i ritocchi al computer che saranno evidenti a chi voglia confrontare le stampe esposte e quelle riprodotte nel catalogo.
È stata poi determinante la volontà del dottor Enrico Corsetti Antonini, nipote dell’ingegner Umberto, di recuperare e ridare vita a queste preziose immagini famigliari, unito ad un collaudato amore per Spoleto che si manifesta concretamente anche attraverso l’operato della Fondazione Francesca, Valentina e Luigi Antonini, della quale egli è il continuatore.
“Non essendo le foto pubblicate in questo catalogo opera di un professionista – scrive Lamberto Gentili nell’introduzione al catalogo della mostra - e non avendo avuto l’Antonini intenti artistici dichiarati, ci sembra giusto astenerci da considerazioni d’ordine estetico, anche se qualcosa potrebbe essere aggiunto sulla capacità di questo colto villeggiante, appartenente all’alta borghesia romana, di cogliere aspetti di vita quotidiana della nostra città, colpito forse dalla … esoticità dei nostri popolani incontrati al mercato o alla fiera. I loro abiti un po’ sdruciti: le donne con l’ampia gonna, il corpetto e l’immancabile fazzolettone in testa, e gli uomini, sempre con la giacchetta e la testa coperta con il cappello, indossavano capi d’abbigliamento nominalmente assimilabili a quelli dei propri familiari e dei suoi ospiti, ma che segnavano clamorosamente la differenza di rango.
Le numerose foto relative a Spoleto non sono le più antiche che ci sono pervenute, poiché, il più dinamico dei fotografi attivi in città, Raffaele Cané, già nel 1880 aveva realizzato un piccolo album sui luoghi monumentali del centro storico; e non mancano fotografie singole di altri operatori. Tuttavia è solo in quelle dell’Antonini che compaiono in maniera così preponderante alcuni aspetti della vita che si svolgeva nella nostra città. Il formato abbastanza grande dei negativi, la qualità degli obbiettivi, unito alla sua abilità ci restituiscono oggi immagini nitide anche negli ingrandimenti…”.
29
novembre 2008
Umberto Antonini – La Spoleto di fine Ottocento
Dal 29 novembre 2008 al 14 gennaio 2009
fotografia
Location
EX MONTE DI PIETA’
Spoleto, Via Aurelio Saffi, 13 , (Perugia)
Spoleto, Via Aurelio Saffi, 13 , (Perugia)
Orario di apertura
10:00–13:00 / 15:00–18:00 Chiuso il Martedì
Vernissage
29 Novembre 2008, ore 16,30
Autore
Curatore