Resterà aperta al pubblico fino a domenica 27 gennaio, a Palazzo Fabroni - Museo del Novecento e del Contemporaneo di Pistoia, la mostra di Umberto Buscioni “L'anima segreta delle cose”, realizzata dal Comune di Pistoia/Palazzo Fabroni con il sostegno della Regione Toscana nell'ambito del progetto “Toscanaincontemporanea2018”, e con il contributo di Chianti Banca e della Fondazione Banca Alta Toscana, e curata da Gabi Scardi.

La rassegna, inaugurata il 1^ dicembre, si configura come un excursus dell'ampia attività dell'artista e riunisce circa 40 opere realizzate in periodi diversi, afferenti a vari momenti e serie della sua produzione, dalle sperimentazioni iniziali legate alla “Scuola di Pistoia”, e dunque alla cultura pop di quel periodo, fino agli sviluppi degli ultimi anni. Le opere esposte evidenziano, dunque, il profondo legame di Buscioni con l’espressione pittorica, che egli non abbandonò mai, neanche quando la ricerca artistica internazionale si orientò verso sperimentazioni più concettuali e performative.

Esponente della Scuola di Pistoia, che è stata una delle più interessanti risposte italiane alla Pop Art, nel 1968 Umberto Buscioni è stato chiamato a esporre anche alla Selected Artists Galleries di New York. Negli anni, sue opere sono state esposte (e molte permanentemente figurano) in numerosi musei. Si segnalano Palazzo Strozzi (Firenze); Palazzo Pitti (Firenze); Palazzo dei Diamanti (Ferrara); Centro Pecci (Prato); Palazzo Fabroni (Pistoia).

Oltre a presentare con l'ampiezza che merita l'attività di Buscioni, la mostra costituisce anche l'occasione per intrecciare un dialogo stringente fra le opere esposte temporaneamente a Palazzo Fabroni, il dipinto Aiuto! Le bottiglie (1968) nella collezione permanente del museo e le vetrate della chiesa pistoiese di San Paolo (1989/1991 – 2017).