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Umberto Giovannini – Lina, capitolo primo
L’Associazione culturale Atelier presenta la prima tappa di LINA, progetto realizzato da Umberto Giovannini: fusione tra installazioni xilografiche e performance di musica e suoni. L’artista indaga la percezione del contemporaneo, riletto attraverso la lente di una memoria collettiva.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
L’Associazione culturale Atelier presenta la prima tappa di LINA, progetto realizzato da Umberto Giovannini: fusione tra installazioni xilografiche e performance di musica e suoni.
Umberto Giovannini, artista visivo con un percorso tra printmaking, arti performative e musica, indaga la percezione del contemporaneo, riletto attraverso la lente di una memoria collettiva.
l’intero progetto è pensato come un percorso di installazioni, il primo all’Associazione culturale Atelier, con una serie di xilografie realizzata tra Londra e l’Italia, dove si incontrano esperienze visive e sonore.
Durante la serata ci saranno sessioni live per chitarra preparata e organetto:
Stefano Pagliarani - chitarra, elettronica, arrangiamenti
Umberto Giovannini - organetto diatonico
La storia del genere umano è sempre stata una storia di viaggi, spostamenti volontari o forzati, dettati dalla necessità, dal desiderio, dall’irrequietezza. Nella crisi che il mondo europeo sta vivendo, ignorando le proprie responsabilità di potenza coloniale, in questo confronto con un universo che facilmente considera esterno, sembra del tutto assente la connessione con la condizione fisiologica e culturale di ogni individuo e migrante. L’incapacità politica e intellettuale che immobilizza i governi e le compagini sociali, appare infatti, insabbiata dalla caligine di un tempo depositato, su un passato anche troppo recente e da una precisa volontà di non ampliare lo sguardo.
Umberto Giovannini parte da qui, dal disegno di ricostruire una storia, precipitata nelle minute cronache di una vita (fotografie, alcune tracce audio, altre memorie orali, volatili) per un complesso esercizio di figurazione mentale che punta a risvegliare proprio questa connessione: la percezione di sé stesso, e di ogni osservatore del suo lavoro, come straniero, o estraneo, come individuo in transito, provvisto di una condizione di privilegio che è solo accidentale. Il punto di scaturigine è Lina, una donna che negli anni Venti ha lasciato la nativa provincia romagnola per andare a lavorare presso una facoltosa famiglia, nella capitale e in altre città italiane, tutte lontane da casa. Un ordinario caso di migrazione interna nel periodo tra le due guerre ispira l’intero progetto di Giovannini: immaginare lo sguardo che Lina ha posato su una grande città, la possibilità che abbia avuto una sensazione di inadeguatezza, il pensiero che possa, quasi certamente, aver provato nostalgia per la propria casa e per gli spazi familiari, sono la materia prima per un’epopea xilografica che elabora una forma di identificazione che non attraversa solo lo spazio e il tempo ma anche altre dimensioni dell’esistenza. […]
Pietro Gaglianò
(Estratto dalla presentazione del catalogo)
Umberto Giovannini, artista visivo con un percorso tra printmaking, arti performative e musica, indaga la percezione del contemporaneo, riletto attraverso la lente di una memoria collettiva.
l’intero progetto è pensato come un percorso di installazioni, il primo all’Associazione culturale Atelier, con una serie di xilografie realizzata tra Londra e l’Italia, dove si incontrano esperienze visive e sonore.
Durante la serata ci saranno sessioni live per chitarra preparata e organetto:
Stefano Pagliarani - chitarra, elettronica, arrangiamenti
Umberto Giovannini - organetto diatonico
La storia del genere umano è sempre stata una storia di viaggi, spostamenti volontari o forzati, dettati dalla necessità, dal desiderio, dall’irrequietezza. Nella crisi che il mondo europeo sta vivendo, ignorando le proprie responsabilità di potenza coloniale, in questo confronto con un universo che facilmente considera esterno, sembra del tutto assente la connessione con la condizione fisiologica e culturale di ogni individuo e migrante. L’incapacità politica e intellettuale che immobilizza i governi e le compagini sociali, appare infatti, insabbiata dalla caligine di un tempo depositato, su un passato anche troppo recente e da una precisa volontà di non ampliare lo sguardo.
Umberto Giovannini parte da qui, dal disegno di ricostruire una storia, precipitata nelle minute cronache di una vita (fotografie, alcune tracce audio, altre memorie orali, volatili) per un complesso esercizio di figurazione mentale che punta a risvegliare proprio questa connessione: la percezione di sé stesso, e di ogni osservatore del suo lavoro, come straniero, o estraneo, come individuo in transito, provvisto di una condizione di privilegio che è solo accidentale. Il punto di scaturigine è Lina, una donna che negli anni Venti ha lasciato la nativa provincia romagnola per andare a lavorare presso una facoltosa famiglia, nella capitale e in altre città italiane, tutte lontane da casa. Un ordinario caso di migrazione interna nel periodo tra le due guerre ispira l’intero progetto di Giovannini: immaginare lo sguardo che Lina ha posato su una grande città, la possibilità che abbia avuto una sensazione di inadeguatezza, il pensiero che possa, quasi certamente, aver provato nostalgia per la propria casa e per gli spazi familiari, sono la materia prima per un’epopea xilografica che elabora una forma di identificazione che non attraversa solo lo spazio e il tempo ma anche altre dimensioni dell’esistenza. […]
Pietro Gaglianò
(Estratto dalla presentazione del catalogo)
28
settembre 2018
Umberto Giovannini – Lina, capitolo primo
Dal 28 settembre al 13 ottobre 2018
arte contemporanea
Location
ASSOCIAZIONE CULTURALE ATELIER
Roma, Via Panisperna, 236, (Roma)
Roma, Via Panisperna, 236, (Roma)
Orario di apertura
dal giovedì al sabato: 18 - 20 o su appuntamento
Vernissage
28 Settembre 2018, ore 19.00
Autore
Curatore