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Umberto Marangoni – Il corpo come metafora esistenziale
La figura umana ha subito nel Novecento numerose accelerazioni di interesse e di indagine accompagnate o intervallate da battute d’arresto o da moti di negazione o di rifiuto. Le pulsioni, le sensazioni, le intenzioni si possono manifestare anche attraverso un gesto informale, un calcolo astratto o un disegno concettuale.
Comunicato stampa
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Sono comunque i comportamenti a svelare da sempre lo stato d’animo delle persone, il clima che le circonda e le condiziona. I tempi che cambiano possono mutare nell’approccio pittorico, non la sostanza delle cose. Dal momento che un certo tipo di figurazione ha riconquistato negli ultimi lustri la ribalta artistica internazionale, occorre accostarsi con occhio partecipe e con rinnovato interesse d’indagine a quanto viene oggi proposto su tale versante. Umberto Marangoni affronta il suo colloquio con i colori avvalendosi delle lezioni del passato ma l’attenzione è rivolta alla contemporaneità o, più precisamente, alle sollecitazioni emozionali che condizionano o determinano i gesti quotidiani. Sono gesti che ritroviamo riflessi negli sguardi. Egli infatti trasferisce e condensa nei ritratti quelle contraddizioni esistenziali che ci appartengono e che possono essere allegoricamente sottolineate da un particolare taglio dell’immagine che può fornire all’osservatore anche un certo disagio visivo, nel senso che l’equilibrio della composizione pare in alcune circostanze sostituito e bilanciato dall’aggressività dei toni. L’artista non si offre
al più facile compiacimento giocato esclusivamente sulla tecnica ma sceglie la via della dichiarazione d’intenti che non rifiuta , all’occasione, il confronto di una pittura dai timbri seducenti. Come si diceva, è una questione di approccio e di determinazione esecutiva. Prendiamo come primo esempio un “ Autoritratto” del 1998 concepito all’Accademia Ligustica di Belle Arti dove ha conseguito il diploma. I segni rapidi, e pure calcolati nella loro determinazione espressiva, innestano una frattura umorale tra il volto acceso, la camicia plumbea e il fondo evanescente: gli occhi rispondono alla pelle nella decisa trafittura della tela. Possiamo recepire la stessa forza allegorica in “ Daniela in verde” del 2000 e in “ Daniela”. Nella prima occasione il vestito è una macchia che allaga la scena a contrastare il profilo della modella; nella seconda circostanza è il maglione declinato sulle varianti del viola a esaltare una certa asprezza del viso, a corroborare la malinconica inquietudine dello sguardo. Sono dunque i toni a dettare gli umori a costruire il clima in cui va immersa la figura. ..
al più facile compiacimento giocato esclusivamente sulla tecnica ma sceglie la via della dichiarazione d’intenti che non rifiuta , all’occasione, il confronto di una pittura dai timbri seducenti. Come si diceva, è una questione di approccio e di determinazione esecutiva. Prendiamo come primo esempio un “ Autoritratto” del 1998 concepito all’Accademia Ligustica di Belle Arti dove ha conseguito il diploma. I segni rapidi, e pure calcolati nella loro determinazione espressiva, innestano una frattura umorale tra il volto acceso, la camicia plumbea e il fondo evanescente: gli occhi rispondono alla pelle nella decisa trafittura della tela. Possiamo recepire la stessa forza allegorica in “ Daniela in verde” del 2000 e in “ Daniela”. Nella prima occasione il vestito è una macchia che allaga la scena a contrastare il profilo della modella; nella seconda circostanza è il maglione declinato sulle varianti del viola a esaltare una certa asprezza del viso, a corroborare la malinconica inquietudine dello sguardo. Sono dunque i toni a dettare gli umori a costruire il clima in cui va immersa la figura. ..
15
novembre 2003
Umberto Marangoni – Il corpo come metafora esistenziale
Dal 15 novembre al 03 dicembre 2003
arte contemporanea
Location
SATURA – PALAZZO STELLA
Genova, Piazza Stella, 5/1, (Genova)
Genova, Piazza Stella, 5/1, (Genova)
Orario di apertura
dal martedì al sabato ore 16.30 - 19.00
chiuso lunedì e festivo
Vernissage
15 Novembre 2003, ore 17.00