Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Umberto Mariani – Alfabeto Afono
dipinti realizzati nella prima metà degli anni Settanta, con lettere dell’alfabeto come soggetti
Comunicato stampa
Segnala l'evento
«la tessitura» di Mantero Seta a Como apre il nuovo anno con l’allestimento di una mostra che fa dell’utilizzo innovativo, sperimentale e diverso del «concetto di tessuto» il suo tratto caratteristico.
Dal 4 febbraio al 19 marzo 2006, l’area Gallery del concept store ospiterà infatti alcune opere del ciclo «Alfabeto Afono» di Umberto Mariani. Si tratta di dipinti realizzati nella prima metà degli anni Settanta, con lettere dell’alfabeto come soggetti, lettere che affiorano da una superficie pittorica fittamente plissettata, una sorta di tessuto monocromo minuziosamente rappresentato, tanto da sembrare vero tessuto e non una sua riproduzione.
“L'alfabeto è un insieme di segnali, visivi e fonetici allo stesso tempo – racconta Mariani –. Ho scelto alcuni di questi segnali, alcune lettere, le ho avvolte in un’imbottitura bianca, acromatica, le ho private in parte della loro oggettività visuale. Ho interrotto inoltre il messaggio fonetico: l'involucro diventa diaframma, strumento di insonorizzazione.”
Esattamente come «la tessitura» persegue la filosofia dell’interpretazione del prodotto e della materia in modo del tutto atipico e personale, nell’ottica di un approccio sperimentale che tutto inventa e tutto crea, in «Alfabeto Afono» l’aspetto più interessante è l’insolito utilizzo del tessuto in un’ottica pittorica. Se è vero che le lettere tacciono, che la velatura monocromatica sembra averle azzittite, è il «velo» stesso a emettere segnali. Come «la tessitura» vuole andare oltre il tessuto in sé, oltre la percezione ed utilizzo della materia fine a se stessa, anche a Mariani il tessuto non interessa per i suoi disegni o la sua trama: il tessuto è piuttosto un mezzo per la costruzione di pieghe, come una sorta di trompe l’oeil metafisico. Le pieghe rendono la superficie pittorica un paradossale strumento plastico: il dipinto è come scolpito al suo interno, con una serie di volute talmente sinuose, una magistrale complessità ottica e un forte senso di profondità tali da favorire una percezione scultorea dell’immagine. La pittura di Mariani è in grado di coinvolgere totalmente le facoltà percettive dello spettatore, così come la filosofia de «la tessitura» fa del lavoro di ricerca e progettazione del tessuto un percorso interpretativo di contaminazioni, sinergie ed innovazioni lasciate vivere e sperimentare personalmente ad ognuno.
Sono i suoi primi tre cicli pittorici - "Oggetti allarmanti", «Alfabeto Afono» e «Teoremi», realizzati tra gli anni ‘60 e ‘70, a siglarne la notorietà internazionale, con esposizioni presso la Biennale di Venezia, il Museo Puskin di Mosca, il Palais des Beaux Arts di Bruxelles, il Musée de la ville de Paris, la National Gallery di Monaco ed il Musée d’Art Contemporaine di Montreal.
Umberto Mariani è riconosciuto essere uno dei più importanti esponenti della pop art italiana, che ha avuto il periodo di maggior successo fra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70: anni in cui la pittura italiana scopre l'arte pop e la traduce nel proprio linguaggio venato di senso della tradizione. Mariani rappresenta un caso esemplare: è un artista pop, perché i soggetti delle sue opere sono, almeno inizialmente, oggetti di consumo, e soprattutto perché la sua è una figurazione mediale, in cui la definizione dell'immagine è così netta e icastica da richiamare il linguaggio visivo dei mass media. Ma la sua pittura è contestualmente ricca di citazioni e richiami della tradizione figurativa italiana, soprattutto per quanto riguarda le scelte cromatiche, ed è pervasa tanto di metafisica, cioè di sospensione e senso dell’enigma, quanto contestualmente di classicità, nei termini di "frontalità dell'immagine". Nel corso degli anni fino ad oggi, la ricerca di Mariani considera esplicitamente la dimensione del mito e della classicità: la tensione plastica propria dei primi dipinti imbocca la via della tridimensionalità: negli anni Ottanta il lavoro di Mariani contamina pittura e scultura, e legno e piombo dialogano sempre più spesso con la tela dando vita a installazioni dal forte impatto scenografico.
E questa stessa componente scultorea della filosofia artistica di Mariani sarà raccontata presso «la tessitura»: se l’area Gallery, oltre ai dipinti di «Alfabeto Afono», esporrà due piccole sculture in piombo, lo spazio Store ospiterà un’installazione recente di grande impatto in cui il tessuto, un jersey nero, è utilizzato in modo diretto: un’opera maestosa, che avvolgerà lo Store di arte, tessuto, classica monumentalità. Il tessuto è accompagnato a lampade fluorescenti, lettere in rilievo e lamina di piombo.
Con la mostra “Alfabeto Afono” di Umberto Mariani, curata da Roberto Borghi e Fausta Huber, «la tessitura» prosegue dunque nella logica di studio e sperimentazione dei linguaggi alternativi del prodotto, non fine a sé stesso, ma portatore di un valore aggiunto, fonte di nuove espressioni interpretative e creative.
Dal 4 febbraio al 19 marzo 2006, l’area Gallery del concept store ospiterà infatti alcune opere del ciclo «Alfabeto Afono» di Umberto Mariani. Si tratta di dipinti realizzati nella prima metà degli anni Settanta, con lettere dell’alfabeto come soggetti, lettere che affiorano da una superficie pittorica fittamente plissettata, una sorta di tessuto monocromo minuziosamente rappresentato, tanto da sembrare vero tessuto e non una sua riproduzione.
“L'alfabeto è un insieme di segnali, visivi e fonetici allo stesso tempo – racconta Mariani –. Ho scelto alcuni di questi segnali, alcune lettere, le ho avvolte in un’imbottitura bianca, acromatica, le ho private in parte della loro oggettività visuale. Ho interrotto inoltre il messaggio fonetico: l'involucro diventa diaframma, strumento di insonorizzazione.”
Esattamente come «la tessitura» persegue la filosofia dell’interpretazione del prodotto e della materia in modo del tutto atipico e personale, nell’ottica di un approccio sperimentale che tutto inventa e tutto crea, in «Alfabeto Afono» l’aspetto più interessante è l’insolito utilizzo del tessuto in un’ottica pittorica. Se è vero che le lettere tacciono, che la velatura monocromatica sembra averle azzittite, è il «velo» stesso a emettere segnali. Come «la tessitura» vuole andare oltre il tessuto in sé, oltre la percezione ed utilizzo della materia fine a se stessa, anche a Mariani il tessuto non interessa per i suoi disegni o la sua trama: il tessuto è piuttosto un mezzo per la costruzione di pieghe, come una sorta di trompe l’oeil metafisico. Le pieghe rendono la superficie pittorica un paradossale strumento plastico: il dipinto è come scolpito al suo interno, con una serie di volute talmente sinuose, una magistrale complessità ottica e un forte senso di profondità tali da favorire una percezione scultorea dell’immagine. La pittura di Mariani è in grado di coinvolgere totalmente le facoltà percettive dello spettatore, così come la filosofia de «la tessitura» fa del lavoro di ricerca e progettazione del tessuto un percorso interpretativo di contaminazioni, sinergie ed innovazioni lasciate vivere e sperimentare personalmente ad ognuno.
Sono i suoi primi tre cicli pittorici - "Oggetti allarmanti", «Alfabeto Afono» e «Teoremi», realizzati tra gli anni ‘60 e ‘70, a siglarne la notorietà internazionale, con esposizioni presso la Biennale di Venezia, il Museo Puskin di Mosca, il Palais des Beaux Arts di Bruxelles, il Musée de la ville de Paris, la National Gallery di Monaco ed il Musée d’Art Contemporaine di Montreal.
Umberto Mariani è riconosciuto essere uno dei più importanti esponenti della pop art italiana, che ha avuto il periodo di maggior successo fra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70: anni in cui la pittura italiana scopre l'arte pop e la traduce nel proprio linguaggio venato di senso della tradizione. Mariani rappresenta un caso esemplare: è un artista pop, perché i soggetti delle sue opere sono, almeno inizialmente, oggetti di consumo, e soprattutto perché la sua è una figurazione mediale, in cui la definizione dell'immagine è così netta e icastica da richiamare il linguaggio visivo dei mass media. Ma la sua pittura è contestualmente ricca di citazioni e richiami della tradizione figurativa italiana, soprattutto per quanto riguarda le scelte cromatiche, ed è pervasa tanto di metafisica, cioè di sospensione e senso dell’enigma, quanto contestualmente di classicità, nei termini di "frontalità dell'immagine". Nel corso degli anni fino ad oggi, la ricerca di Mariani considera esplicitamente la dimensione del mito e della classicità: la tensione plastica propria dei primi dipinti imbocca la via della tridimensionalità: negli anni Ottanta il lavoro di Mariani contamina pittura e scultura, e legno e piombo dialogano sempre più spesso con la tela dando vita a installazioni dal forte impatto scenografico.
E questa stessa componente scultorea della filosofia artistica di Mariani sarà raccontata presso «la tessitura»: se l’area Gallery, oltre ai dipinti di «Alfabeto Afono», esporrà due piccole sculture in piombo, lo spazio Store ospiterà un’installazione recente di grande impatto in cui il tessuto, un jersey nero, è utilizzato in modo diretto: un’opera maestosa, che avvolgerà lo Store di arte, tessuto, classica monumentalità. Il tessuto è accompagnato a lampade fluorescenti, lettere in rilievo e lamina di piombo.
Con la mostra “Alfabeto Afono” di Umberto Mariani, curata da Roberto Borghi e Fausta Huber, «la tessitura» prosegue dunque nella logica di studio e sperimentazione dei linguaggi alternativi del prodotto, non fine a sé stesso, ma portatore di un valore aggiunto, fonte di nuove espressioni interpretative e creative.
04
febbraio 2006
Umberto Mariani – Alfabeto Afono
Dal 04 febbraio al 19 marzo 2006
arte contemporanea
Location
LA TESSITURA
Como, Viale Franklin Delano Roosevelt, 2A, (Como)
Como, Viale Franklin Delano Roosevelt, 2A, (Como)
Orario di apertura
da martedì a domenica 10-20
Vernissage
4 Febbraio 2006, ore 17.30
Ufficio stampa
DIOMEDEA
Autore
Curatore