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Un ALGORITMO ci seppellirà?
Mostra open air sul lavoro 4.0
Comunicato stampa
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UN ALGORITMO CI SEPPELLIRA’
“La cassa automatica sostituisce il cassiere, il bancomat il bancario allo sportello. Amazon cancella commessi e agenti di commercio, Airbnb e Booking gli addetti degli hotel e delle agenzie di viaggio. L’email il postino. I robot gli operai. App e siti web i telefonisti dei call center”
(Lidia Baratta – Linkiesta)
La crisi ormai decennale del mondo del lavoro ha generato inevitabili ripercussioni sulla società civile che, oggi più che mai, deve interrogarsi sul proprio destino. Se, da un lato, le tecnologie sembrano aprire a nuove strade e, di conseguenza, a nuove potenziali figure professionali, dall’altro i robot, i software e gli algoritmi hanno già iniziato a sostituirsi all’uomo, aggravando una situazione già molto difficile.
Nei prossimi anni l’automazione cancellerà milioni di posti di lavoro.
Lo dice l’ultimo rapporto McKinsey, “A Future That Works: Automation, Employment, and Productivity” il 49% dei lavori svolti oggi nel mondo da persone fisiche potranno essere automatizzati. In Italia quindi nell’arco di un decennio quasi 11 milioni di lavoratori saranno rimpiazzati dalle macchine.
“Dire quanti posti di lavoro queste innovazioni abbiano già cancellato in Italia (e quanti ne abbiano creato) è difficile. Un osservatorio ad hoc non esiste. Le previsioni a livello globale sono numerose. Il World Economic Forum parla di una perdita di 7,1 milioni di posti di lavoro entro il 2020, compensata da un guadagno di due milioni di posti di lavoro. Quindi, il saldo negativo è di cinque milioni di posti in meno nel mondo entro i prossimi tre anni”.
Questa rassegna, a fronte di uno scenario così inquietante, non vuole limitarsi a denunciare la crisi del mondo professionale e la sua difficoltà a reinventarsi ma, partendo dal presupposto che siamo davanti a trasformazioni della società rapide e inevitabili, si prefigge lo scopo di raccontare da un punto di vista storico, culturale e sociale come è cambiata la percezione del lavoro e la partecipazione democratica a quei processi che di lavoro si occupano.
Soltanto con una rinnovata consapevolezza di ciò che è stato possiamo affrontare il futuro. Ma soprattutto, attraverso iniziative come queste, è giunto il tempo che si inizi a parlare seriamente di questo problema, su cui le forze sociali, i sindacati e la politica sono i primi a non preoccuparsene ancora fatta eccezione per “Lavoro 2025” la ricerca stilata dal sociologo Domenico De Masi
Progetto a cura di Associazione Culturale Azimut nel Contesto di IoEspongo XIX Edizione
“La cassa automatica sostituisce il cassiere, il bancomat il bancario allo sportello. Amazon cancella commessi e agenti di commercio, Airbnb e Booking gli addetti degli hotel e delle agenzie di viaggio. L’email il postino. I robot gli operai. App e siti web i telefonisti dei call center”
(Lidia Baratta – Linkiesta)
La crisi ormai decennale del mondo del lavoro ha generato inevitabili ripercussioni sulla società civile che, oggi più che mai, deve interrogarsi sul proprio destino. Se, da un lato, le tecnologie sembrano aprire a nuove strade e, di conseguenza, a nuove potenziali figure professionali, dall’altro i robot, i software e gli algoritmi hanno già iniziato a sostituirsi all’uomo, aggravando una situazione già molto difficile.
Nei prossimi anni l’automazione cancellerà milioni di posti di lavoro.
Lo dice l’ultimo rapporto McKinsey, “A Future That Works: Automation, Employment, and Productivity” il 49% dei lavori svolti oggi nel mondo da persone fisiche potranno essere automatizzati. In Italia quindi nell’arco di un decennio quasi 11 milioni di lavoratori saranno rimpiazzati dalle macchine.
“Dire quanti posti di lavoro queste innovazioni abbiano già cancellato in Italia (e quanti ne abbiano creato) è difficile. Un osservatorio ad hoc non esiste. Le previsioni a livello globale sono numerose. Il World Economic Forum parla di una perdita di 7,1 milioni di posti di lavoro entro il 2020, compensata da un guadagno di due milioni di posti di lavoro. Quindi, il saldo negativo è di cinque milioni di posti in meno nel mondo entro i prossimi tre anni”.
Questa rassegna, a fronte di uno scenario così inquietante, non vuole limitarsi a denunciare la crisi del mondo professionale e la sua difficoltà a reinventarsi ma, partendo dal presupposto che siamo davanti a trasformazioni della società rapide e inevitabili, si prefigge lo scopo di raccontare da un punto di vista storico, culturale e sociale come è cambiata la percezione del lavoro e la partecipazione democratica a quei processi che di lavoro si occupano.
Soltanto con una rinnovata consapevolezza di ciò che è stato possiamo affrontare il futuro. Ma soprattutto, attraverso iniziative come queste, è giunto il tempo che si inizi a parlare seriamente di questo problema, su cui le forze sociali, i sindacati e la politica sono i primi a non preoccuparsene ancora fatta eccezione per “Lavoro 2025” la ricerca stilata dal sociologo Domenico De Masi
Progetto a cura di Associazione Culturale Azimut nel Contesto di IoEspongo XIX Edizione
13
aprile 2017
Un ALGORITMO ci seppellirà?
Dal 13 aprile al primo maggio 2017
fotografia
Location
QUADRILATERO ROMANO
Torino, Via Franco Bonelli, (Torino)
Torino, Via Franco Bonelli, (Torino)
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