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Un filo d’acqua
Cinque artisti visivi sono stati invitati da Roberta Fossati a riflettere sul tema dell’acqua e sulle problematiche eco-ambientali a questa connesse
Comunicato stampa
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La mostra è inserita all’interno di ‘Strade Bianche, un festival lungo un giorno’ Progetto e realizzazione Roberta Fossati. Con il patrocinio del Comune di Casale M.mo, del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e in collaborazione con Associazione Culturale Else
L’antico borgo di Casale Marittimo, nell’immediato entroterra della costa toscana, ospiterà la prima edizione di Un festival lungo un giorno. L’intento della manifestazione è quello di creare in questo paese ricco di bellezze naturali, un altrettanto vivo terreno culturale dotato di una sua autonomia e originalità che continui a svilupparsi negli anni a venire confrontandosi con sempre nuove tematiche. Le strade bianche sono l’elemento che caratterizza questo paesaggio e, nel nostro caso, vogliono essere anche metafora di vie ancora da esplorare ma anche da conservare e rispettare; strade che diventano luogo di incontro, di sperimentazione e di conoscenza.
Cinque artisti visivi sono stati invitati da Roberta Fossati a riflettere sul tema dell’acqua e sulle problematiche eco-ambientali a questa connesse e sono: Massimo Bartolini, Alessandra Cassinelli, Roberto Conz, Marco Porta, Dubravka Vidovic.
L’intervento di Massimo Bartolini sarà di tipo performativo. L’idea di tale progetto è nata in collaborazione con Cosimo Vinci e prende ispirazione da scritti e relazioni di Marcello Demi.
Massimo e Cosimo sono nati a pochi chilometri da qui .. Più a Nord, in un fazzoletto di Belgio, la fabbrica-stato, la quale ha sempre rappresentato per loro l’unione tra bellezza e terribile, ma del resto, come dice Rilke, la bellezza non e’ che il terribile al suo inizio.
Alessandra Cassinelli nel proprio lavoro usa l’acqua non solo come simbolo preservativo del mondo intero, ma soprattutto come richiesta di attenzione che necessita tale elemento.
Il faticoso interagire con l’acqua, il continuo movimento in essa come danza, sottolineano una sottomissione all’elemento stesso, un rito arcano, per dare valore a ciò che l’uomo sta sottovalutando e dimenticando fagocitato dalle spesso ininfluenti problematiche individuali che caratterizzano la nostra società. Guelta è il titolo del video che la Cassinelli proporrà per il festival. L’artista si rappresenta mentre è intenta a imbustare l’acqua di una piscina, senza alcuna logica presa da un desiderio ossessivo di possedere. Più si accanisce nel suo intento, più rimane vittima incastrata di qualcosa che non ha più la stessa origine.
L’istallazione sonora di Roberto Conz propone il tema dell’intelletto privo di grazia dentro una cultura che ha perduto la capacità di intendere le cose in reciproca relazione. E’ l’Ulisse di Dante, il racconto del suo ultimo andare “fino a dove la ragione umana poteva”, sin “Di retro al sol”. Folle volo male/detto perché privo della bene/dizione di quell’acqua che sola dà grazia al nostro sapere. E sarà allora una sorta di protolinguaggio, tra gemito e parola e canto, in dialogo con la balena, creatura d’acqua e di tempo, la voce – quella di Giovanni Battaglia nella partitura di Marco Olivotto- che male/dirà la nostra follia contemporanea. L’installazione di Conz sarà per lo spettatore la metafora di un passaggio dantesco attraverso ombre e bagliori del bosco notturno per approdare a quelle “bocche della memoria” dalle quali sgorgherà la partitura “per voce e ombra”.
I lavori di Marco Porta sono frutto di una ricerca dove l'uomo e l'acqua giocano da sempre il ruolo di protagonisti assoluti :“Di questo elemento mi affascinano principalmente due cose. La sua forma immobile e il suo rumore. Anche quando l'acqua corre impetuosa la sua forma complessiva, i suoi salti, i suoi vortici sono immutevoli, una forma immobile. E' così da secoli. E si modifica con una lentezza geologica trasmettendo un messaggio di un tempo universale. E poi c'è il rumore dell'acqua ferma. Il rumore del silenzio, il rumore assordante del silenzio.”
Dubravka Vidovic ci proporrà un’inedita installazione costituita da bacinelle colorate riempite d’acqua e da un percorso sonoro di denuncia. Le bacinelle sono i ricordi di bambina della giovane artista croata associati alla conservazione dell’acqua durante il periodo di guerra che ha stravolto il suo paese. L’ironia e la leggerezza saranno gli ingredienti primari di questo lavoro che ci accompagneranno a riflettere con serenità su una vicenda così drammatica e purtroppo sempre attuale.
L’antico borgo di Casale Marittimo, nell’immediato entroterra della costa toscana, ospiterà la prima edizione di Un festival lungo un giorno. L’intento della manifestazione è quello di creare in questo paese ricco di bellezze naturali, un altrettanto vivo terreno culturale dotato di una sua autonomia e originalità che continui a svilupparsi negli anni a venire confrontandosi con sempre nuove tematiche. Le strade bianche sono l’elemento che caratterizza questo paesaggio e, nel nostro caso, vogliono essere anche metafora di vie ancora da esplorare ma anche da conservare e rispettare; strade che diventano luogo di incontro, di sperimentazione e di conoscenza.
Cinque artisti visivi sono stati invitati da Roberta Fossati a riflettere sul tema dell’acqua e sulle problematiche eco-ambientali a questa connesse e sono: Massimo Bartolini, Alessandra Cassinelli, Roberto Conz, Marco Porta, Dubravka Vidovic.
L’intervento di Massimo Bartolini sarà di tipo performativo. L’idea di tale progetto è nata in collaborazione con Cosimo Vinci e prende ispirazione da scritti e relazioni di Marcello Demi.
Massimo e Cosimo sono nati a pochi chilometri da qui .. Più a Nord, in un fazzoletto di Belgio, la fabbrica-stato, la quale ha sempre rappresentato per loro l’unione tra bellezza e terribile, ma del resto, come dice Rilke, la bellezza non e’ che il terribile al suo inizio.
Alessandra Cassinelli nel proprio lavoro usa l’acqua non solo come simbolo preservativo del mondo intero, ma soprattutto come richiesta di attenzione che necessita tale elemento.
Il faticoso interagire con l’acqua, il continuo movimento in essa come danza, sottolineano una sottomissione all’elemento stesso, un rito arcano, per dare valore a ciò che l’uomo sta sottovalutando e dimenticando fagocitato dalle spesso ininfluenti problematiche individuali che caratterizzano la nostra società. Guelta è il titolo del video che la Cassinelli proporrà per il festival. L’artista si rappresenta mentre è intenta a imbustare l’acqua di una piscina, senza alcuna logica presa da un desiderio ossessivo di possedere. Più si accanisce nel suo intento, più rimane vittima incastrata di qualcosa che non ha più la stessa origine.
L’istallazione sonora di Roberto Conz propone il tema dell’intelletto privo di grazia dentro una cultura che ha perduto la capacità di intendere le cose in reciproca relazione. E’ l’Ulisse di Dante, il racconto del suo ultimo andare “fino a dove la ragione umana poteva”, sin “Di retro al sol”. Folle volo male/detto perché privo della bene/dizione di quell’acqua che sola dà grazia al nostro sapere. E sarà allora una sorta di protolinguaggio, tra gemito e parola e canto, in dialogo con la balena, creatura d’acqua e di tempo, la voce – quella di Giovanni Battaglia nella partitura di Marco Olivotto- che male/dirà la nostra follia contemporanea. L’installazione di Conz sarà per lo spettatore la metafora di un passaggio dantesco attraverso ombre e bagliori del bosco notturno per approdare a quelle “bocche della memoria” dalle quali sgorgherà la partitura “per voce e ombra”.
I lavori di Marco Porta sono frutto di una ricerca dove l'uomo e l'acqua giocano da sempre il ruolo di protagonisti assoluti :“Di questo elemento mi affascinano principalmente due cose. La sua forma immobile e il suo rumore. Anche quando l'acqua corre impetuosa la sua forma complessiva, i suoi salti, i suoi vortici sono immutevoli, una forma immobile. E' così da secoli. E si modifica con una lentezza geologica trasmettendo un messaggio di un tempo universale. E poi c'è il rumore dell'acqua ferma. Il rumore del silenzio, il rumore assordante del silenzio.”
Dubravka Vidovic ci proporrà un’inedita installazione costituita da bacinelle colorate riempite d’acqua e da un percorso sonoro di denuncia. Le bacinelle sono i ricordi di bambina della giovane artista croata associati alla conservazione dell’acqua durante il periodo di guerra che ha stravolto il suo paese. L’ironia e la leggerezza saranno gli ingredienti primari di questo lavoro che ci accompagneranno a riflettere con serenità su una vicenda così drammatica e purtroppo sempre attuale.
23
luglio 2005
Un filo d’acqua
Dal 23 luglio al 30 agosto 2005
arte contemporanea
Location
IL FONDO
Casale Marittimo, Via Di Mezzo, 1, (Pisa)
Casale Marittimo, Via Di Mezzo, 1, (Pisa)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 16-19
Vernissage
23 Luglio 2005, ore 18.30
Sito web
www.stradebianche.org
Autore
Curatore