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Un grande numero. Segni immagini parole del 1968 a Milano
L’esposizione è una narrazione del 1968, tra Milano e il mondo, attraverso le forme di comunicazione utilizzate dai movimenti, in anni di intensa mobilitazione giovanile, per rappresentarsi, scuotere l’opinione pubblica e affermarsi nella scena mediatica.
Comunicato stampa
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Una narrazione del 1968, tra Milano e il mondo, attraverso le forme di
comunicazione utilizzate dai movimenti, in anni di intensa mobilitazione giovanile, per
rappresentarsi, scuotere l’opinione pubblica e affermarsi nella scena mediatica: è questo il tema
al centro della mostra “Un grande numero. Segni immagini parole del 1968 a Milano”, a cura
di Fondazione ISEC, in programma dal 2 al 22 ottobre 2018 negli spazi dell’ex Ansaldo di via
Bergognone 34. Promossa da Fondazione ISEC e BASE Milano, l’esposizione è realizzata in
collaborazione con Università Iuav di Venezia, con il sostegno di Comieco e il contributo di
Fondazione Cariplo e Regione Lombardia.
Il percorso espositivo si apre con una panoramica di straordinaria forza visiva sui principali snodi
di un Movimento che nella sua portata ed estensione fu globale (San Francisco, New York, Parigi,
Praga, Tokio eccetera), qui illustrata da documenti originali e in larga misura inediti. Si snoda
successivamente attraverso segni e parole, che danno conto della varietà di temi e componenti
di un Movimento estremamente vario e plurale (studenti, intellettuali, artisti, operai, impiegati
ecc.), materiali provenienti dagli archivi della Fondazione ISEC e da quelli di altre istituzioni
pubbliche e private e di collezionisti. Una sezione speciale della mostra presenta cinquanta scatti
di un grande fotoreporter come Uliano Lucas. Sono inoltre presenti foto di altri autori
rappresentativi dell’epoca – fra cui Walter Barbero, Norbert Chautard, Enrico Cattaneo, Cesare
Colombo, Carlo Leidi, Silvestre Loconsolo, Alfonso Modonesi – rari scatti amatoriali e
rappresentazioni dei media ufficiali.
Questa preziosa raccolta di fonti è stata affidata alla creatività di giovani designer dell’Università
Iuav di Venezia, guidati da Paola Fortuna, a cui è stato chiesto di realizzare un progetto grafico
e un allestimento appositamente ideati per restituire al meglio la complessità, l’espressività, le
contraddizioni e le tensioni di quel momento storico. L’idea nasce dall’intento di provare a
rileggere quegli anni attraverso lo sguardo di giovani studenti, ventenni di oggi immersi in un
universo visivo che trova nelle immagini, fisse e in movimento, più che nella parola, i propri
codici espressivi. Una collaborazione importante anche per cercare di rintracciare gli
insegnamenti che questi movimenti hanno prestato alle attività di comunicazione e al design
contemporaneo.
La scelta del titolo “Un grande numero” riprende il tema centrale della XIV Triennale del 1968,
che proponeva una lettura critica dei temi della massificazione. Nonostante l’approccio attento
ai problemi contemporanei, la mostra il 30 maggio, a poche ore dall’inaugurazione, fu occupata
da studenti, operai, artisti e intellettuali di primo piano, come Ernesto Treccani, Arnaldo e Gio
Pomodoro, Enzo Mari, Arturo Schwarz.
La narrazione si snoda attraverso i giornali scolastici – come ad esempio La Zanzara del liceo
Parini – i volantini e i fogli volanti – forme di comunicazione povera replicate grazie al ciclostile
– i dazebao, i manifesti, le scritte murali, gli slogan, i cartelli – forme di comunicazione dirette,
immediate, giocate sul tempo breve, fondamentali per organizzare le manifestazioni del
Movimento – fino a modalità più strutturate come riviste e libri che diedero voce alla protesta
di quel periodo. Si parte quindi dalla velocità ed essenzialità del segno per concentrarsi sui
contenuti, e arrivare progressivamente a dare sempre più spazio all’immagine e ai colori,
recependo stimoli e influenze dall’underground e dalla controcultura. Un 1968 di carta e di
carte, accostato a filmati, registrazioni video e fotografie che intendono raccontare anche la realtà
delle assemblee, specchio della dimensione parlata e corale di quegli anni.
Obiettivo della mostra è quello di andare oltre il cumolo di pregiudizi positivi o negativi stratificati
in questi cinquant’anni sul Movimento 68. Un racconto storico e non una tesi celebrativa o
denigratoria, con l’intento di offrire nuovi spunti di riflessione e di lettura del 1968 a Milano a
partire dall’inedito dialogo e dalla contaminazione dei diversi soggetti che hanno dato vita al
progetto: la Fondazione ISEC, con il suo straordinario patrimonio storico; BASE Milano, progetto
deputato alla riflessione interdisciplinare, allo scambio culturale e all’innovazione; l’Università
Iuav di Venezia, con il corso di laurea in Disegno industriale e multimedia e il corso magistrale
in Design del prodotto e della comunicazione visiva, forte dello sguardo dei suoi giovani studenti.
Intorno alla mostra è stato organizzato un articolato palinsesto di attività laboratori e visite
guidate rivolti alle scuole; un programma di formazione per docenti; seminari e scuole per
ricercatori e storici; workshop creativi per illustratori, fotografi, professionisti e incontri pubblici.
“Un grande numero. Segni immagini parole del 1968 a Milano” rientra nel calendario italiano
del 2018, anno europeo del patrimonio culturale #EuropeForCulture.
INAUGURAZIONE
La mostra sarà inaugurata martedì 2 ottobre alle ore 18, a BASE presso lo Spazio C, in via
Bergognone 34: dopo un benvenuto da parte di Fondazione ISEC, BASE Milano e Università
Iuav di Venezia, sarà possibile visitare la mostra insieme ad alcuni dei curatori e dei progettisti.
FONDAZIONE ISEC dal 1973 è un grande contenitore di documenti e memorie sulla storia
italiana del 900. Politica, impresa, lavoro costituiscono gli assi centrali del suo operare nel campo
della ricerca storica, ISEC conserva un patrimonio archivistico e librario imponente: 5 km di
documenti, 170.000 fotografie, 100.000 disegni tecnici, 1.500 manifesti politici, 500 ore di
interviste, 100.000 volumi, 4.000 periodici. Riconosciuto dal Mibact come archivio economico
e territoriale e dalla Regione Lombardia come archivio di notevole interesse storico, ISEC fa parte
dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri-Rete degli Istituti storici della Resistenza e dell’età
contemporanea.
BASE MILANO
Rigenerazione urbana, co-progettazione e innovazione nelle industrie creative. BASE è un
progetto di contaminazione culturale tra arti, imprese, tecnologia e innovazione sociale. La
missione di BASE è quella di generare nuove riflessioni per la città del XXI secolo, creare nuove
connessioni tra arti, discipline e linguaggi, sostenere il ruolo di Milano tra le grandi capitali della
produzione creativa.
Il progetto si traduce oggi in 12.000 mq di laboratori, spazi per esposizioni, spettacoli, workshop,
conferenze, con una grande sala studio e una residenza d’artista.
All’interno dell’ex-Ansaldo, uno dei più importanti progetti di rigenerazione urbana in Europa,
BASE ridà vita a un monumento di architettura industriale sperimentando nuovi modelli di
collaborazione tra pubblico e privato: edificio demaniale affidato dal Comune di Milano a
un’impresa sociale privata, non-profit, frutto dell’unione tra cinque associazioni e società private,
auto-finanziato.
BASE è un progetto aperto al contributo di cittadini e organizzazioni. Tutti i sostenitori beneficiano
degli sgravi di ArtBonus, il piano governativo per la tutela del patrimonio culturale, e avranno un
metro quadro dedicato a loro all’interno dell’edificio.
Qui tutte le informazioni su come contribuire: http://base.milano.it/en/diventapartner-2/
UNIVERSITÀ Iuav DI VENEZIA è un’università interamente dedicata al progetto, con lo statuto
di Scuola speciale. È un luogo di insegnamento, alta formazione e ricerca nel campo della
progettazione di spazi e ambienti abitati dall’uomo – edifici, città, paesaggi, territorio – e del
design di oggetti d’uso quotidiano, moda, eventi culturali, teatrali, multimediali e grafica.
comunicazione utilizzate dai movimenti, in anni di intensa mobilitazione giovanile, per
rappresentarsi, scuotere l’opinione pubblica e affermarsi nella scena mediatica: è questo il tema
al centro della mostra “Un grande numero. Segni immagini parole del 1968 a Milano”, a cura
di Fondazione ISEC, in programma dal 2 al 22 ottobre 2018 negli spazi dell’ex Ansaldo di via
Bergognone 34. Promossa da Fondazione ISEC e BASE Milano, l’esposizione è realizzata in
collaborazione con Università Iuav di Venezia, con il sostegno di Comieco e il contributo di
Fondazione Cariplo e Regione Lombardia.
Il percorso espositivo si apre con una panoramica di straordinaria forza visiva sui principali snodi
di un Movimento che nella sua portata ed estensione fu globale (San Francisco, New York, Parigi,
Praga, Tokio eccetera), qui illustrata da documenti originali e in larga misura inediti. Si snoda
successivamente attraverso segni e parole, che danno conto della varietà di temi e componenti
di un Movimento estremamente vario e plurale (studenti, intellettuali, artisti, operai, impiegati
ecc.), materiali provenienti dagli archivi della Fondazione ISEC e da quelli di altre istituzioni
pubbliche e private e di collezionisti. Una sezione speciale della mostra presenta cinquanta scatti
di un grande fotoreporter come Uliano Lucas. Sono inoltre presenti foto di altri autori
rappresentativi dell’epoca – fra cui Walter Barbero, Norbert Chautard, Enrico Cattaneo, Cesare
Colombo, Carlo Leidi, Silvestre Loconsolo, Alfonso Modonesi – rari scatti amatoriali e
rappresentazioni dei media ufficiali.
Questa preziosa raccolta di fonti è stata affidata alla creatività di giovani designer dell’Università
Iuav di Venezia, guidati da Paola Fortuna, a cui è stato chiesto di realizzare un progetto grafico
e un allestimento appositamente ideati per restituire al meglio la complessità, l’espressività, le
contraddizioni e le tensioni di quel momento storico. L’idea nasce dall’intento di provare a
rileggere quegli anni attraverso lo sguardo di giovani studenti, ventenni di oggi immersi in un
universo visivo che trova nelle immagini, fisse e in movimento, più che nella parola, i propri
codici espressivi. Una collaborazione importante anche per cercare di rintracciare gli
insegnamenti che questi movimenti hanno prestato alle attività di comunicazione e al design
contemporaneo.
La scelta del titolo “Un grande numero” riprende il tema centrale della XIV Triennale del 1968,
che proponeva una lettura critica dei temi della massificazione. Nonostante l’approccio attento
ai problemi contemporanei, la mostra il 30 maggio, a poche ore dall’inaugurazione, fu occupata
da studenti, operai, artisti e intellettuali di primo piano, come Ernesto Treccani, Arnaldo e Gio
Pomodoro, Enzo Mari, Arturo Schwarz.
La narrazione si snoda attraverso i giornali scolastici – come ad esempio La Zanzara del liceo
Parini – i volantini e i fogli volanti – forme di comunicazione povera replicate grazie al ciclostile
– i dazebao, i manifesti, le scritte murali, gli slogan, i cartelli – forme di comunicazione dirette,
immediate, giocate sul tempo breve, fondamentali per organizzare le manifestazioni del
Movimento – fino a modalità più strutturate come riviste e libri che diedero voce alla protesta
di quel periodo. Si parte quindi dalla velocità ed essenzialità del segno per concentrarsi sui
contenuti, e arrivare progressivamente a dare sempre più spazio all’immagine e ai colori,
recependo stimoli e influenze dall’underground e dalla controcultura. Un 1968 di carta e di
carte, accostato a filmati, registrazioni video e fotografie che intendono raccontare anche la realtà
delle assemblee, specchio della dimensione parlata e corale di quegli anni.
Obiettivo della mostra è quello di andare oltre il cumolo di pregiudizi positivi o negativi stratificati
in questi cinquant’anni sul Movimento 68. Un racconto storico e non una tesi celebrativa o
denigratoria, con l’intento di offrire nuovi spunti di riflessione e di lettura del 1968 a Milano a
partire dall’inedito dialogo e dalla contaminazione dei diversi soggetti che hanno dato vita al
progetto: la Fondazione ISEC, con il suo straordinario patrimonio storico; BASE Milano, progetto
deputato alla riflessione interdisciplinare, allo scambio culturale e all’innovazione; l’Università
Iuav di Venezia, con il corso di laurea in Disegno industriale e multimedia e il corso magistrale
in Design del prodotto e della comunicazione visiva, forte dello sguardo dei suoi giovani studenti.
Intorno alla mostra è stato organizzato un articolato palinsesto di attività laboratori e visite
guidate rivolti alle scuole; un programma di formazione per docenti; seminari e scuole per
ricercatori e storici; workshop creativi per illustratori, fotografi, professionisti e incontri pubblici.
“Un grande numero. Segni immagini parole del 1968 a Milano” rientra nel calendario italiano
del 2018, anno europeo del patrimonio culturale #EuropeForCulture.
INAUGURAZIONE
La mostra sarà inaugurata martedì 2 ottobre alle ore 18, a BASE presso lo Spazio C, in via
Bergognone 34: dopo un benvenuto da parte di Fondazione ISEC, BASE Milano e Università
Iuav di Venezia, sarà possibile visitare la mostra insieme ad alcuni dei curatori e dei progettisti.
FONDAZIONE ISEC dal 1973 è un grande contenitore di documenti e memorie sulla storia
italiana del 900. Politica, impresa, lavoro costituiscono gli assi centrali del suo operare nel campo
della ricerca storica, ISEC conserva un patrimonio archivistico e librario imponente: 5 km di
documenti, 170.000 fotografie, 100.000 disegni tecnici, 1.500 manifesti politici, 500 ore di
interviste, 100.000 volumi, 4.000 periodici. Riconosciuto dal Mibact come archivio economico
e territoriale e dalla Regione Lombardia come archivio di notevole interesse storico, ISEC fa parte
dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri-Rete degli Istituti storici della Resistenza e dell’età
contemporanea.
BASE MILANO
Rigenerazione urbana, co-progettazione e innovazione nelle industrie creative. BASE è un
progetto di contaminazione culturale tra arti, imprese, tecnologia e innovazione sociale. La
missione di BASE è quella di generare nuove riflessioni per la città del XXI secolo, creare nuove
connessioni tra arti, discipline e linguaggi, sostenere il ruolo di Milano tra le grandi capitali della
produzione creativa.
Il progetto si traduce oggi in 12.000 mq di laboratori, spazi per esposizioni, spettacoli, workshop,
conferenze, con una grande sala studio e una residenza d’artista.
All’interno dell’ex-Ansaldo, uno dei più importanti progetti di rigenerazione urbana in Europa,
BASE ridà vita a un monumento di architettura industriale sperimentando nuovi modelli di
collaborazione tra pubblico e privato: edificio demaniale affidato dal Comune di Milano a
un’impresa sociale privata, non-profit, frutto dell’unione tra cinque associazioni e società private,
auto-finanziato.
BASE è un progetto aperto al contributo di cittadini e organizzazioni. Tutti i sostenitori beneficiano
degli sgravi di ArtBonus, il piano governativo per la tutela del patrimonio culturale, e avranno un
metro quadro dedicato a loro all’interno dell’edificio.
Qui tutte le informazioni su come contribuire: http://base.milano.it/en/diventapartner-2/
UNIVERSITÀ Iuav DI VENEZIA è un’università interamente dedicata al progetto, con lo statuto
di Scuola speciale. È un luogo di insegnamento, alta formazione e ricerca nel campo della
progettazione di spazi e ambienti abitati dall’uomo – edifici, città, paesaggi, territorio – e del
design di oggetti d’uso quotidiano, moda, eventi culturali, teatrali, multimediali e grafica.
02
ottobre 2018
Un grande numero. Segni immagini parole del 1968 a Milano
Dal 02 al 22 ottobre 2018
Location
BASE
Milano, Via Ambrogio Da Fossano Bergognone, 34, (Milano)
Milano, Via Ambrogio Da Fossano Bergognone, 34, (Milano)
Orario di apertura
Da lunedì a domenica: 11-19
Vernissage
2 Ottobre 2018, ore 18
Autore