Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Un po’ di respiro
Con la presentazione degli itinerari creativi di quattro giovani artisti che operano nel nostro territorio nell’ambito dell’avanguardia si apre una mostra concepita come un laboratorio d’arte.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Con la presentazione degli itinerari creativi di quattro giovani artisti che operano nel nostro territorio nell’ambito dell’avanguardia si apre una mostra concepita come un laboratorio d’arte.
A distanza di quasi due anni dall’inaugurazione degli spazi espositivi dell’associazione Marco Biagini, Vittorio Cavallini, Andrew Smaldone, Enrico Vezzi hanno pensato infatti di riprendere il dialogo iniziato nel corso della elaborazione progettuale della prima mostra “Cosa vedi Alberto”, il cui titolo nasceva proprio da un’opera creata appositamente per l’occasione dall’artista Fabio Cresci, che si riferiva in tale circostanza ad Alberto Moretti, artista e promotore culturale della galleria Schema, che ha sviluppato un percorso trentennale di esposizioni internazionali e di dibattito critico. Gli artisti avevano infatti discusso su come impostare insieme l’intero percorso espositivo ed era maturata l’idea di proporre uno tra loro che potesse porsi da “tramite” per gli altri, in tal caso Moretti, per visitare gli studi e scegliere insieme i lavori da mostrare, così da suggerire una regia per l’itinerario unitario facendo convivere le opere – emblema nel medesimo luogo.
In questa mostra il fulcro per l’ideazione è stato Fabio Cresci che ha alimentato la tensione creativa in modo che ognuno dei quattro giovani artisti si è orientato a creare nuove opere.
Impostare così un attraversamento generazionale, per costruire insieme un itinerario nel suo “farsi”, scaturito da un incontro tra Fabio Cresci, che da anni prosegue la sua ricerca, e tali artisti, visitando ognuno gli studi degli altri, così che anche il titolo è derivato da un’espressione di Fabio nel proposito di ricercare un contatto tra esterno ed interno, tra vita e arte, tra apparenza ed essenza, tra natura e cultura, tra intuizione ed intelletto, tra naturalezza e convenzione. Infatti l’osservatore sarà invitato a percepire un “filo d’aria”, un respiro, un alito per riconsiderare la propria posizione e dimensione d’esistenza.
Il percorso complessivo è nato in maniera graduale, gli artisti hanno discusso sul proprio lavoro e sul processo creativo di ognuno, hanno esaminato lo spazio, hanno progettato insieme la mostra, ritrovandosi più di una volta nell’ambiente espositivo con le loro opere, elaborate con modalità diverse e varie tipologie di materiali, da plastiche e tele per pittura ad oggetti trovati per creare installazioni, ognuno seguendo la propria ricerca, ma generate da questo incontro, dalle parole che sono state dette, dalle idee che si sono manifestate, in modo processuale, appositamente per il luogo.
Una mostra che, ancora una volta, può aprire una discussione sulla “situazione” artistica contemporanea, ponendo questioni e stimolando un confronto sulla sperimentazione e sugli orientamenti attuali della ricerca.
A distanza di quasi due anni dall’inaugurazione degli spazi espositivi dell’associazione Marco Biagini, Vittorio Cavallini, Andrew Smaldone, Enrico Vezzi hanno pensato infatti di riprendere il dialogo iniziato nel corso della elaborazione progettuale della prima mostra “Cosa vedi Alberto”, il cui titolo nasceva proprio da un’opera creata appositamente per l’occasione dall’artista Fabio Cresci, che si riferiva in tale circostanza ad Alberto Moretti, artista e promotore culturale della galleria Schema, che ha sviluppato un percorso trentennale di esposizioni internazionali e di dibattito critico. Gli artisti avevano infatti discusso su come impostare insieme l’intero percorso espositivo ed era maturata l’idea di proporre uno tra loro che potesse porsi da “tramite” per gli altri, in tal caso Moretti, per visitare gli studi e scegliere insieme i lavori da mostrare, così da suggerire una regia per l’itinerario unitario facendo convivere le opere – emblema nel medesimo luogo.
In questa mostra il fulcro per l’ideazione è stato Fabio Cresci che ha alimentato la tensione creativa in modo che ognuno dei quattro giovani artisti si è orientato a creare nuove opere.
Impostare così un attraversamento generazionale, per costruire insieme un itinerario nel suo “farsi”, scaturito da un incontro tra Fabio Cresci, che da anni prosegue la sua ricerca, e tali artisti, visitando ognuno gli studi degli altri, così che anche il titolo è derivato da un’espressione di Fabio nel proposito di ricercare un contatto tra esterno ed interno, tra vita e arte, tra apparenza ed essenza, tra natura e cultura, tra intuizione ed intelletto, tra naturalezza e convenzione. Infatti l’osservatore sarà invitato a percepire un “filo d’aria”, un respiro, un alito per riconsiderare la propria posizione e dimensione d’esistenza.
Il percorso complessivo è nato in maniera graduale, gli artisti hanno discusso sul proprio lavoro e sul processo creativo di ognuno, hanno esaminato lo spazio, hanno progettato insieme la mostra, ritrovandosi più di una volta nell’ambiente espositivo con le loro opere, elaborate con modalità diverse e varie tipologie di materiali, da plastiche e tele per pittura ad oggetti trovati per creare installazioni, ognuno seguendo la propria ricerca, ma generate da questo incontro, dalle parole che sono state dette, dalle idee che si sono manifestate, in modo processuale, appositamente per il luogo.
Una mostra che, ancora una volta, può aprire una discussione sulla “situazione” artistica contemporanea, ponendo questioni e stimolando un confronto sulla sperimentazione e sugli orientamenti attuali della ricerca.
23
febbraio 2008
Un po’ di respiro
Dal 23 febbraio al 31 marzo 2008
giovane arte
Location
D’A SPAZIO D’ARTE
Empoli, Via Della Repubblica, 52, (Firenze)
Empoli, Via Della Repubblica, 52, (Firenze)
Orario di apertura
da Mercoledì a Venerdì ore 17,30 – 19,30. Sabato su appuntamento
Vernissage
23 Febbraio 2008, ore 18-24
Autore