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Un segno nel Foro di Cesare – Stephan Balkenhol – Sempre più
La mostra è incentrata su un dialogo tra archeologia e arte contemporanea, attraverso un filo rosso di matrice simbolica che collega scultura e architettura. Un corto circuito che permette al pubblico di rileggere un luogo, quale il Foro di Cesare, altamente significativo nella storia di Roma.
Comunicato stampa
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La mostra dell’artista tedesco Stephan Balkenhol, promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione – Sovraintendenza ai Beni Culturali di Roma, è incentrata su un dialogo tra archeologia e arte contemporanea, attraverso un filo rosso di matrice simbolica che collega scultura e architettura. Un corto circuito che permette al pubblico di rileggere un luogo, quale il Foro di Cesare, altamente significativo nella storia di Roma.
Al centro del Foro, tra le colonne del Portico e il podio del tempio di Venere Genitrice, nello stesso luogo che ha ospitato la spirale luminosa di Mario Merz e le sculture di metallo di Tony Cragg, Balkenhol colloca sempre più, la scultura più grande che abbia mai realizzato: il torso di un uomo alto sei metri e scolpito nel legno di cedro, che si inserisce come unica presenza umana in un contesto di rovine, assumendo una forza di impatto visivo straordinaria. Intorno alla scultura, un mucchio di monete di metallo, per simboleggiare il lusso sfrenato dell’Impero Romano.
Ideale prosecuzione di una pratica curatoriale avviata da Ludovico Pratesi nel 1999 con la prima edizione della collettiva Giganti ai Fori Imperiali, e proseguita con la mostra Incontri alla Galleria Borghese nel 2002, l’opera di Balkenhol costituisce un’ulteriore tappa del dialogo tra antico e contemporaneo, che nella città di Roma assume un rilievo particolarmente significativo.
Nato a Fritzlar (Hessen) in Germania nel 1957, Stephan Balkenhol da circa quindici anni infonde nuova vita alla scultura figurativa con opere di grande intensità ed originalità. Le figure di donne, uomini e animali vengono scolpite con precisione da un unico tronco di legno ed illuminate dal colore. Nonostante l'uso di questa tecnica tradizionale, le figure non hanno nulla di eroico o espressionista, ma rappresentano con sobrietà e ironia l'uomo del nostro tempo, che Balkenhol osserva e registra nelle numerose fotografie che scatta per le strade.
All'immediatezza comunicativa e sensuale della figura scolpita, le sculture di Balkenhol uniscono l'essenzialità della tradizione minimalista, amalgamando cosi' due tendenze dell'arte contemporanea diametralmente opposte ed avvicinandosi anche al lavoro di artisti fotografi concettuali come Thomas Ruff e Jeff Wall.
Al centro del Foro, tra le colonne del Portico e il podio del tempio di Venere Genitrice, nello stesso luogo che ha ospitato la spirale luminosa di Mario Merz e le sculture di metallo di Tony Cragg, Balkenhol colloca sempre più, la scultura più grande che abbia mai realizzato: il torso di un uomo alto sei metri e scolpito nel legno di cedro, che si inserisce come unica presenza umana in un contesto di rovine, assumendo una forza di impatto visivo straordinaria. Intorno alla scultura, un mucchio di monete di metallo, per simboleggiare il lusso sfrenato dell’Impero Romano.
Ideale prosecuzione di una pratica curatoriale avviata da Ludovico Pratesi nel 1999 con la prima edizione della collettiva Giganti ai Fori Imperiali, e proseguita con la mostra Incontri alla Galleria Borghese nel 2002, l’opera di Balkenhol costituisce un’ulteriore tappa del dialogo tra antico e contemporaneo, che nella città di Roma assume un rilievo particolarmente significativo.
Nato a Fritzlar (Hessen) in Germania nel 1957, Stephan Balkenhol da circa quindici anni infonde nuova vita alla scultura figurativa con opere di grande intensità ed originalità. Le figure di donne, uomini e animali vengono scolpite con precisione da un unico tronco di legno ed illuminate dal colore. Nonostante l'uso di questa tecnica tradizionale, le figure non hanno nulla di eroico o espressionista, ma rappresentano con sobrietà e ironia l'uomo del nostro tempo, che Balkenhol osserva e registra nelle numerose fotografie che scatta per le strade.
All'immediatezza comunicativa e sensuale della figura scolpita, le sculture di Balkenhol uniscono l'essenzialità della tradizione minimalista, amalgamando cosi' due tendenze dell'arte contemporanea diametralmente opposte ed avvicinandosi anche al lavoro di artisti fotografi concettuali come Thomas Ruff e Jeff Wall.
25
ottobre 2009
Un segno nel Foro di Cesare – Stephan Balkenhol – Sempre più
Dal 25 ottobre 2009 al 15 gennaio 2010
arte contemporanea
Location
FORO DI CESARE
Roma, Via Dei Fori Imperiali, (Roma)
Roma, Via Dei Fori Imperiali, (Roma)
Vernissage
25 Ottobre 2009, ore 11.30
Editore
SILVANA EDITORIALE
Autore
Curatore