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Un sogno fatto a Mantova #2
Seconda stazione di “Un sogno fatto a Mantova” a completamento di un percorso espositivo, iniziato l’11 giugno, che si concluderà il 13 novembre. È un progetto per Mantova Capitale Italiana della Cultura 2016 nato da un’idea di Cristiana Collu e curato da Saretto Cincinelli.
Comunicato stampa
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UN SOGNO FATTO A MANTOVA
Secondo atto 7.9 – 13.11/2016
Palazzo Te, Cinema del Carbone, Palazzo d’Arco
“La poesia è restituire alle cose, fra le quali viviamo, e agli esseri con cui viviamo, la pienezza della loro presenza a se stessi.” Yves Bonnefoy
Il 6 settembre inaugura a Palazzo Te la seconda stazione di “Un sogno fatto a Mantova” a completamento di un percorso espositivo, iniziato l’11 giugno, che si concluderà il 13 novembre. È un progetto per Mantova Capitale Italiana della Cultura 2016 nato da un’idea di Cristiana Collu e curato da Saretto Cincinelli.
“Un sogno fatto a Mantova” – il titolo cita un omonimo scritto del poeta Yves Bonnefoy – nasce dall’idea che la città possa essere intesa come luogo e teatro della costruzione della comunità. Si assume che la città, nella sua stessa forma storica, sia una lunga “conversazione” capace di custodire la possibilità di un rapporto profondo e segreto tra parole, persone, cose. Un rapporto che nel caso di Mantova consente di congiungere l’alba rinascimentale della modernità con il contemporaneo.
La seconda stazione ospiterà nelle Fruttiere di Palazzo Te opere di artisti italiani e internazionali: Dance di Hans Op De Beeck; la serie di opere Vedere di Luca Pancrazzi; le videoinstallazioni Stefania, Da solo, Nuvole #1 e Nuvole #2 di Luca Rento; Family ties II dell’artista spagnola Eulalia Valldosera; Exposure #9 di Barbara Probst; le stampe fotografiche Rear Window di Paola di Bello. Paolo Meoni propone il video Silhouette e le stampe Dusty Landscape #1 e Dusty Landscape #2; Grazia Toderi, già protagonista della prima stazione al Teatro Bibiena con il suo Luci per K222, presenta ora Fantasia.
Numerosi gli scatti del fotografo Armin Linke tra cui: Ghazi Barotha hydroelectric project, workers, Hattian Pakistan; Maha Kumbh Mela, Allahabad India; Restaurant view, Cairo Egypt; Parque del Retiro, Madrid Spain; United Nations, COP19 Climate Change Conference, Warsaw Poland; Alvar Aalto, Library (1927-1935), Viipuri (Vyborg) Russia; G8 Summit, Genova Italy.
Tutti i lavori sono stati selezionati per il loro riferirsi alla città, all’architettura e agli spazi del vivere condiviso per costruire attorno alle loro opere un discorso sulla città nella sua complessità. Una città vista come luogo condiviso, letta da diversi punti di vista – come nei lavori di Paola di Bello, che ha fotografato Mantova da finestre di case, uffici e alberghi – e che attraverso la sperimentazione e il contemporaneo diventa anche luogo comune, riconnettendo memoria e innovazione e recuperando la tradizione, per dare vita a una rappresentazione del presente e a un immaginario futuro.
Dalle Fruttiere il progetto si estenderà in altri luoghi della città – dal 7 settembre al 13 novembre anche il Cinema del Carbone proporrà brevi video d’autore prima della normale programmazione cinematografica – e andrà ad integrare e arricchire il percorso espositivo della prima stazione composto dalle opere: Figura e Grande donna di Alberto Giacometti; Fall III di Antony Gormley; Parade di Hans Op De Beeck; Cavallo, Rinoceronte e Ghepardo di Davide Rivalta a Palazzo Te, di cui si può ammirare anche la grande scultura Orso nel giardino romantico di Palazzo d’ Arco.
Il progetto “Un sogno fatto a Mantova” è prodotto dal Centro Internazionale d’Arte e di Cultura di Palazzo Te e dal Museo Civico di Palazzo Te, con la collaborazione di Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, Amici di Palazzo Te e dei Musei mantovani, Fondazione di Palazzo d’Arco, Cinema del Carbone, e con il contributo di Eni.
Secondo atto 7.9 – 13.11/2016
Palazzo Te, Cinema del Carbone, Palazzo d’Arco
“La poesia è restituire alle cose, fra le quali viviamo, e agli esseri con cui viviamo, la pienezza della loro presenza a se stessi.” Yves Bonnefoy
Il 6 settembre inaugura a Palazzo Te la seconda stazione di “Un sogno fatto a Mantova” a completamento di un percorso espositivo, iniziato l’11 giugno, che si concluderà il 13 novembre. È un progetto per Mantova Capitale Italiana della Cultura 2016 nato da un’idea di Cristiana Collu e curato da Saretto Cincinelli.
“Un sogno fatto a Mantova” – il titolo cita un omonimo scritto del poeta Yves Bonnefoy – nasce dall’idea che la città possa essere intesa come luogo e teatro della costruzione della comunità. Si assume che la città, nella sua stessa forma storica, sia una lunga “conversazione” capace di custodire la possibilità di un rapporto profondo e segreto tra parole, persone, cose. Un rapporto che nel caso di Mantova consente di congiungere l’alba rinascimentale della modernità con il contemporaneo.
La seconda stazione ospiterà nelle Fruttiere di Palazzo Te opere di artisti italiani e internazionali: Dance di Hans Op De Beeck; la serie di opere Vedere di Luca Pancrazzi; le videoinstallazioni Stefania, Da solo, Nuvole #1 e Nuvole #2 di Luca Rento; Family ties II dell’artista spagnola Eulalia Valldosera; Exposure #9 di Barbara Probst; le stampe fotografiche Rear Window di Paola di Bello. Paolo Meoni propone il video Silhouette e le stampe Dusty Landscape #1 e Dusty Landscape #2; Grazia Toderi, già protagonista della prima stazione al Teatro Bibiena con il suo Luci per K222, presenta ora Fantasia.
Numerosi gli scatti del fotografo Armin Linke tra cui: Ghazi Barotha hydroelectric project, workers, Hattian Pakistan; Maha Kumbh Mela, Allahabad India; Restaurant view, Cairo Egypt; Parque del Retiro, Madrid Spain; United Nations, COP19 Climate Change Conference, Warsaw Poland; Alvar Aalto, Library (1927-1935), Viipuri (Vyborg) Russia; G8 Summit, Genova Italy.
Tutti i lavori sono stati selezionati per il loro riferirsi alla città, all’architettura e agli spazi del vivere condiviso per costruire attorno alle loro opere un discorso sulla città nella sua complessità. Una città vista come luogo condiviso, letta da diversi punti di vista – come nei lavori di Paola di Bello, che ha fotografato Mantova da finestre di case, uffici e alberghi – e che attraverso la sperimentazione e il contemporaneo diventa anche luogo comune, riconnettendo memoria e innovazione e recuperando la tradizione, per dare vita a una rappresentazione del presente e a un immaginario futuro.
Dalle Fruttiere il progetto si estenderà in altri luoghi della città – dal 7 settembre al 13 novembre anche il Cinema del Carbone proporrà brevi video d’autore prima della normale programmazione cinematografica – e andrà ad integrare e arricchire il percorso espositivo della prima stazione composto dalle opere: Figura e Grande donna di Alberto Giacometti; Fall III di Antony Gormley; Parade di Hans Op De Beeck; Cavallo, Rinoceronte e Ghepardo di Davide Rivalta a Palazzo Te, di cui si può ammirare anche la grande scultura Orso nel giardino romantico di Palazzo d’ Arco.
Il progetto “Un sogno fatto a Mantova” è prodotto dal Centro Internazionale d’Arte e di Cultura di Palazzo Te e dal Museo Civico di Palazzo Te, con la collaborazione di Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, Amici di Palazzo Te e dei Musei mantovani, Fondazione di Palazzo d’Arco, Cinema del Carbone, e con il contributo di Eni.
06
settembre 2016
Un sogno fatto a Mantova #2
Dal 06 settembre al 13 novembre 2016
arte contemporanea
Location
PALAZZO TE
Mantova, Viale Te, 19, (Mantova)
Mantova, Viale Te, 19, (Mantova)
Biglietti
INTERO € 12,00 RIDOTTO € 8,00 RIDOTTO SPECIALE € 4,00
Orario di apertura
lunedì 13.00 – 19.30 martedì – domenica 9.00 – 19.30
Sito web
www.mantova2016.it
Autore
Curatore