Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Un tuffo nell’arte
Il laboratorio chiama per l’occasione cinque artisti veneziani a confrontarsi sul tema dell’acqua, fluido mitico e fraterno di una cultura locale antica e popolare, distillata dal tempo, che ha abituato l’uomo al rispetto e alla convivenza con essa.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Da una parte il rito dell’incontro, la vis creativa del gesto artistico rivissuta nel confronto e nella discussione; dall’altra la difficoltà concreta e quotidiana di accedere a spazi istituzionali, di sfruttare risorse di un ambiente culturale non sempre pronto a decodificare stimoli e promuovere tendenze.
Con lo spirito di avvicinare l’arte al pubblico, liberandola dalle pareti auliche di musei o gallerie, offrendo soluzioni concrete alle esigenze espositive di chi fa arte, nasce l’Associazione Culturale Laboratorio Arti, gruppo di artisti aperto ad esperienze linguistiche eterogenee ed impegnato, da alcuni anni ormai, ad ascoltare le espressioni artistiche locali e a sfruttare gli spazi che il territorio offre.
Nell’area espositiva della Piscina Comunale del Lido di Venezia si inaugura sabato 13 dicembre (ore 18.00, località Ca’ Bianca) Un tuffo nell’arte, l’annuale esposizione collettiva del gruppo, seconda edizione di un progetto nato due anni fa con la mostra Segmenti e proseguito poi attraverso cicli di piccole personali.
Il laboratorio chiama per l’occasione cinque artisti veneziani a confrontarsi sul tema dell’acqua, fluido mitico e fraterno di una cultura locale antica e popolare, distillata dal tempo, che ha abituato l’uomo al rispetto e alla convivenza con essa.
L’acqua deborda da sempre a Venezia e filtra, implacabile e imprevedibile, definendo i territori e gli equilibri, assumendo rapidamente le forme suggerite dalle potenziali infinite combinazioni molecolari; e fluendo e filtrando traccia arabeschi inizialmente illeggibili che rimandano ai processi creativi della mente.
Come l’acqua anche l’azione di Elisabetta Cioffi, Elvira Dalle Rive, Antonella Sossella, Augusto Vian, Oliviero Zane, sinergica e formalmente casuale, appare dinamica e fluida, vivendo ora di pesantezza ora di leggerezza: solida, liquida, oppure evaporata e libera dalla gravità, struttura un percorso che subordina il gesto alla materia per essere metafora stessa del divenire artistico.
Talvolta l’olio o l’acrilico colmano claustrofobicamente gli spazi della tela, modulando linee sinuose o sprazzi di colore simili a superfici liquide increspate; talvolta invece la luminosa leggerezza del vetro o del metallo ne evoca solo la presenza, citando l’elemento acqua senza mostrarlo, come un’onda che si ritira sulla spiaggia spargendo elegantemente tra i segni del suo passaggio detriti o pietre colorate simili a gemme; agli stati di quiete, vedute lagunari e marine, barche placidamente ormeggiate e bimbi festanti che si tuffano dalle briccole, si contrappongono stati di tempesta, gorghi di un maelström astratto e materico che inghiotte tutto, anche il colore, fino ad inverarsi in un magma fortemente minaccioso e ribollente.
La mostra è allora un omaggio duplice, alla città e alle sue acque, alla loro consueta simbiosi che alterandosi rinnega l’ordine delle forme tangibili –o prescinde da esso– e invade spazi inventando nuove cromie, nuove prospettive, nuovi scorci.
Anche la cultura pittorica locale -ma non solo- è debitrice all’acqua, laddove il paesaggismo è diventato veduta sostituendo i blu ai verdi o quando il colore ha abbandonato l’accademico chiaroscurato per sublimarsi nel sentimentalismo delle tinte romantiche proclamandosi moderno.
L’acqua è allora nel pigmento e nella tela, nell’argilla, nel legno, nel vetro, nel rame, nel ferro; da quest’acqua si lascia inghiottire l’artista, sommergere fino al punto in cui il blu diventa oscuro liquido amniotico nel quale le forme e i concetti temporaneamente si spiegano ai bisogni creativi, prima di riguadagnare la superficie e rivivere di luce.
In quest’acqua, primariamente elemento cosmologico anche se ineluttabilmente terreno, attratti da un bisogno ancestrale di ritorno al punto zero della creazione (artistica), ci tuffiamo.
Con lo spirito di avvicinare l’arte al pubblico, liberandola dalle pareti auliche di musei o gallerie, offrendo soluzioni concrete alle esigenze espositive di chi fa arte, nasce l’Associazione Culturale Laboratorio Arti, gruppo di artisti aperto ad esperienze linguistiche eterogenee ed impegnato, da alcuni anni ormai, ad ascoltare le espressioni artistiche locali e a sfruttare gli spazi che il territorio offre.
Nell’area espositiva della Piscina Comunale del Lido di Venezia si inaugura sabato 13 dicembre (ore 18.00, località Ca’ Bianca) Un tuffo nell’arte, l’annuale esposizione collettiva del gruppo, seconda edizione di un progetto nato due anni fa con la mostra Segmenti e proseguito poi attraverso cicli di piccole personali.
Il laboratorio chiama per l’occasione cinque artisti veneziani a confrontarsi sul tema dell’acqua, fluido mitico e fraterno di una cultura locale antica e popolare, distillata dal tempo, che ha abituato l’uomo al rispetto e alla convivenza con essa.
L’acqua deborda da sempre a Venezia e filtra, implacabile e imprevedibile, definendo i territori e gli equilibri, assumendo rapidamente le forme suggerite dalle potenziali infinite combinazioni molecolari; e fluendo e filtrando traccia arabeschi inizialmente illeggibili che rimandano ai processi creativi della mente.
Come l’acqua anche l’azione di Elisabetta Cioffi, Elvira Dalle Rive, Antonella Sossella, Augusto Vian, Oliviero Zane, sinergica e formalmente casuale, appare dinamica e fluida, vivendo ora di pesantezza ora di leggerezza: solida, liquida, oppure evaporata e libera dalla gravità, struttura un percorso che subordina il gesto alla materia per essere metafora stessa del divenire artistico.
Talvolta l’olio o l’acrilico colmano claustrofobicamente gli spazi della tela, modulando linee sinuose o sprazzi di colore simili a superfici liquide increspate; talvolta invece la luminosa leggerezza del vetro o del metallo ne evoca solo la presenza, citando l’elemento acqua senza mostrarlo, come un’onda che si ritira sulla spiaggia spargendo elegantemente tra i segni del suo passaggio detriti o pietre colorate simili a gemme; agli stati di quiete, vedute lagunari e marine, barche placidamente ormeggiate e bimbi festanti che si tuffano dalle briccole, si contrappongono stati di tempesta, gorghi di un maelström astratto e materico che inghiotte tutto, anche il colore, fino ad inverarsi in un magma fortemente minaccioso e ribollente.
La mostra è allora un omaggio duplice, alla città e alle sue acque, alla loro consueta simbiosi che alterandosi rinnega l’ordine delle forme tangibili –o prescinde da esso– e invade spazi inventando nuove cromie, nuove prospettive, nuovi scorci.
Anche la cultura pittorica locale -ma non solo- è debitrice all’acqua, laddove il paesaggismo è diventato veduta sostituendo i blu ai verdi o quando il colore ha abbandonato l’accademico chiaroscurato per sublimarsi nel sentimentalismo delle tinte romantiche proclamandosi moderno.
L’acqua è allora nel pigmento e nella tela, nell’argilla, nel legno, nel vetro, nel rame, nel ferro; da quest’acqua si lascia inghiottire l’artista, sommergere fino al punto in cui il blu diventa oscuro liquido amniotico nel quale le forme e i concetti temporaneamente si spiegano ai bisogni creativi, prima di riguadagnare la superficie e rivivere di luce.
In quest’acqua, primariamente elemento cosmologico anche se ineluttabilmente terreno, attratti da un bisogno ancestrale di ritorno al punto zero della creazione (artistica), ci tuffiamo.
13
dicembre 2008
Un tuffo nell’arte
Dal 13 dicembre 2008 al 31 gennaio 2009
arte contemporanea
Location
PISCINA COMUNALE – LIDO
Venezia, Via Sandro Gallo, (Venezia)
Venezia, Via Sandro Gallo, (Venezia)
Orario di apertura
orari di apertura della piscina.
Vernissage
13 Dicembre 2008, ore 18
Sito web
www.laboratorioarti.it
Autore