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Una cattedrale una città
In occasione della ricorrenza dei due anniversari, l’ottavo centenario della costruzione del palazzo comunale (1206-2006) e il nono centenario della costruzione della Cattedrale (1107-2007), il Comune di Cremona, l’Archivio di Stato e l’Archivio Storico Diocesano hanno pensato di allestire una grande mostra che illustri il rapporto tra la Cattedrale e la città, in riferimento, cioè alla vita culturale, alle circostanze politiche e sociali, e agli interessi economici della città.
Comunicato stampa
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In occasione della ricorrenza dei due anniversari, l'ottavo centenario della costruzione del palazzo comunale (1206-2006) e il nono centenario della costruzione della Cattedrale (1107-2007), il Comune di Cremona, l'Archivio di Stato e l'Archivio Storico Diocesano hanno pensato di allestire una grande mostra che illustri il rapporto tra la Cattedrale e la città, in riferimento, cioè alla vita culturale, alle circostanze politiche e sociali, e agli interessi economici della città.
Alla Cattedrale studiata come luogo di splendida produzione artistica si è voluto presentare una Cattedrale come luogo di produzione e promozione della cultura letteraria e umanistica, come luogo della conservazione della memoria e soprattutto dei diritti della Comunità cittadina nell'Archivio Segreto posto sopra i matronei dell'edificio religioso e nello stesso tempo richiamare lo stretto legame che univa la Cattedrale al Comune che l'ha amministrata attraverso la Fabbriceria di nomina comunale.
Questo a partire da un dato: negli archivi cremonesi (soprattutto nell'Archivio di Stato, ma anche nell'Archivio Storico Diocesano) si conservano molti frammenti (riutilizzati da funzionari del Comune o da notai o da addetti della Curia episcopale, come "cartelle" per conservare i registri) provenienti da antichi codici che fin dal IX-X secolo costituivano la ricca e prestigiosa biblioteca annessa alla "scuola vescovile" e conservata, appunto, in Cattedrale.
Questi frammenti (che sono centinaia e centinaia e spesso presentano anche pagine con ricche e preziose miniature) sono stati, da anni, oggetto di studio (per tesi di laurea e anche per qualche parziale pubblicazione) da parte di giovani ricercatori cremonesi.
La prima parte della mostra, quindi, presenta i più belli tra questi frammenti (pagine intere o anche bifogli), così da ricostruire, almeno idealmente, quella che era la biblioteca annessa alla nostra Cattedrale, facendo luce anche sullo scriptorium (un vero e proprio centro di produzione libraria con la trascrizione di codici) che in essa dovette essere attivo tra gli ultimi decenni del XII e i primi anni del XIII secolo.
A questa prima sezione si accosta una sezione che illustra la figura più prestigiosa legata alla scuola episcopale e allo scriptorium della nostra Cattedrale, e cioè quella del vescovo Sicardo che resse la diocesi di Cremona dal 1185 al 1215 e che scrisse molte opere, tra cui una Cronica, una Summa canonum e il famoso Mitrale.
Una terza sezione, infine, conclude il panorama della "produzione libraria" legata alla Cattedrale, con una scelta tra i 12 codici riccamente miniati (di grande formato) del XV secolo, che si conservano nel "Tesoro del Duomo", nel fondo capitolare, approntati espressamente per il Capitolo della Cattedrale di Cremona.
A queste prime tre sezioni fa seguito la sezione appunto dedicata dedicata all'Archivio Segreto, cioè ai fondi di documenti, antichi privilegi, diplomi imperiali e registri che costituivano il fondo documentario del Comune di Cremona e che vennero conservati, fin dal XII secolo (e fino alla metà del XX) nei matronei della Cattedrale, il cosiddetto "Archivio Segreto" come recita la nota riportata su un registro dell'archivio "In Camera Archivi posita ... super voltis eccelesiae Cathedralis".
Segue, quindi, una sezione dedicata ai resti del Carroccio di Milano conquistato dai cremonesi agli inizi del XIII secolo, e pure conservato nei matronei della Cattedrale, fino a pochi decenni fa. Questa sezione, oltre a presentare i resti (oggi conservati e restaurati presso il Museo "Ala Ponzone") vuole proporre anche una ricostruzione virtuale del carroccio stesso ed ha quindi anche una chiara valenza didattica.
Infine, la mostra si conclude con una sezione dedicata alla vita economica, poiché le corporazioni "di arti" avevano i loro altari o il riferimento delle loro devozioni in Cattedrale, soprattutto in rapporto alla "Madonna del Popolo" e all'obbligo del "palio" per l'Assunta. Inoltre la Cattedrale (l'edificio stesso con il portico principale e la piazza "maggiore") era riferimento per l'economia e i commerci, circondata com'era, tra l'altro, da botteghe e mercati di sorta.
Piano della mostra
PRIMA SEZIONE: Il contributo alla vita culturale della città
1. Dallo scriptorium alla biblioteca: i frammenti di codici sopravvissuti
2. Il vescovo Sicardo e la sua produzione libraria
3. I corali quattrocenteschi del Capitolo
SECONDA SEZIONE: La custodia delle memorie della storia politica e amministrativa della città
4. L'Archivio Segreto del Comune sui matronei della Cattedrale
5. Il carroccio
TERZA SEZIONE: I riferimenti per la vita economica della città
6. La piazza "maggiore" centro dei commerci e le devozioni delle Arti in Cattedrale
L'allestimento della mostra è stato possibile anche grazie al contributo della Società Autostrade Centro Padane, mentre il restauro del Carroccio, la realizzazione dell'apparato multimediale e di quello iconografico posti a corredo del Carroccio stesso sono stati possibili grazie al contributo di Cariparma - Crédit Agricole
Alla Cattedrale studiata come luogo di splendida produzione artistica si è voluto presentare una Cattedrale come luogo di produzione e promozione della cultura letteraria e umanistica, come luogo della conservazione della memoria e soprattutto dei diritti della Comunità cittadina nell'Archivio Segreto posto sopra i matronei dell'edificio religioso e nello stesso tempo richiamare lo stretto legame che univa la Cattedrale al Comune che l'ha amministrata attraverso la Fabbriceria di nomina comunale.
Questo a partire da un dato: negli archivi cremonesi (soprattutto nell'Archivio di Stato, ma anche nell'Archivio Storico Diocesano) si conservano molti frammenti (riutilizzati da funzionari del Comune o da notai o da addetti della Curia episcopale, come "cartelle" per conservare i registri) provenienti da antichi codici che fin dal IX-X secolo costituivano la ricca e prestigiosa biblioteca annessa alla "scuola vescovile" e conservata, appunto, in Cattedrale.
Questi frammenti (che sono centinaia e centinaia e spesso presentano anche pagine con ricche e preziose miniature) sono stati, da anni, oggetto di studio (per tesi di laurea e anche per qualche parziale pubblicazione) da parte di giovani ricercatori cremonesi.
La prima parte della mostra, quindi, presenta i più belli tra questi frammenti (pagine intere o anche bifogli), così da ricostruire, almeno idealmente, quella che era la biblioteca annessa alla nostra Cattedrale, facendo luce anche sullo scriptorium (un vero e proprio centro di produzione libraria con la trascrizione di codici) che in essa dovette essere attivo tra gli ultimi decenni del XII e i primi anni del XIII secolo.
A questa prima sezione si accosta una sezione che illustra la figura più prestigiosa legata alla scuola episcopale e allo scriptorium della nostra Cattedrale, e cioè quella del vescovo Sicardo che resse la diocesi di Cremona dal 1185 al 1215 e che scrisse molte opere, tra cui una Cronica, una Summa canonum e il famoso Mitrale.
Una terza sezione, infine, conclude il panorama della "produzione libraria" legata alla Cattedrale, con una scelta tra i 12 codici riccamente miniati (di grande formato) del XV secolo, che si conservano nel "Tesoro del Duomo", nel fondo capitolare, approntati espressamente per il Capitolo della Cattedrale di Cremona.
A queste prime tre sezioni fa seguito la sezione appunto dedicata dedicata all'Archivio Segreto, cioè ai fondi di documenti, antichi privilegi, diplomi imperiali e registri che costituivano il fondo documentario del Comune di Cremona e che vennero conservati, fin dal XII secolo (e fino alla metà del XX) nei matronei della Cattedrale, il cosiddetto "Archivio Segreto" come recita la nota riportata su un registro dell'archivio "In Camera Archivi posita ... super voltis eccelesiae Cathedralis".
Segue, quindi, una sezione dedicata ai resti del Carroccio di Milano conquistato dai cremonesi agli inizi del XIII secolo, e pure conservato nei matronei della Cattedrale, fino a pochi decenni fa. Questa sezione, oltre a presentare i resti (oggi conservati e restaurati presso il Museo "Ala Ponzone") vuole proporre anche una ricostruzione virtuale del carroccio stesso ed ha quindi anche una chiara valenza didattica.
Infine, la mostra si conclude con una sezione dedicata alla vita economica, poiché le corporazioni "di arti" avevano i loro altari o il riferimento delle loro devozioni in Cattedrale, soprattutto in rapporto alla "Madonna del Popolo" e all'obbligo del "palio" per l'Assunta. Inoltre la Cattedrale (l'edificio stesso con il portico principale e la piazza "maggiore") era riferimento per l'economia e i commerci, circondata com'era, tra l'altro, da botteghe e mercati di sorta.
Piano della mostra
PRIMA SEZIONE: Il contributo alla vita culturale della città
1. Dallo scriptorium alla biblioteca: i frammenti di codici sopravvissuti
2. Il vescovo Sicardo e la sua produzione libraria
3. I corali quattrocenteschi del Capitolo
SECONDA SEZIONE: La custodia delle memorie della storia politica e amministrativa della città
4. L'Archivio Segreto del Comune sui matronei della Cattedrale
5. Il carroccio
TERZA SEZIONE: I riferimenti per la vita economica della città
6. La piazza "maggiore" centro dei commerci e le devozioni delle Arti in Cattedrale
L'allestimento della mostra è stato possibile anche grazie al contributo della Società Autostrade Centro Padane, mentre il restauro del Carroccio, la realizzazione dell'apparato multimediale e di quello iconografico posti a corredo del Carroccio stesso sono stati possibili grazie al contributo di Cariparma - Crédit Agricole
09
novembre 2007
Una cattedrale una città
Dal 09 novembre 2007 al 17 gennaio 2008
arte antica
Location
MUSEO CIVICO ALA PONZONE
Cremona, Via Ugolani Dati, 4, (Cremona)
Cremona, Via Ugolani Dati, 4, (Cremona)
Orario di apertura
da martedì a sabato 9 -18; domenica e festivi 10 -18; lunedì chiuso
Editore
SILVANA EDITORIALE