Il Veneto è terra di famiglie di artisti. La storia dell’arte allinea cognomi illustri: i
Bellini, i Tiepolo, i Guardi, i Ciardi ed altri. Ma anche la contemporaneità conferma
la tradizione: De Luigi, Murer, Benetton, Zanzotto, Batacchi, eccetera.
In tale panorama si inserisce con una precisa collocazione la vicenda dei
Modolo. Il capostipite, Bepi, nasce nel 1913 in provincia di Treviso. Autore dedito
soprattutto all’arte sacra, ha realizzato centinaia di pale, mosaici e vetrate.
Sue opere si trovano nella basilica e nella gendarmeria pontificia vaticana, a
Betlemme e in Giordania.
Bepi Modolo ebbe cinque figli, tutti portatori sani della malattia di famiglia:
l’arte. I maschi si sono dedicati all’arte applicata: Piero alle vetrate, Giovanni
alla grafica pubblicitaria. La prima figlia, Anna, alla letteratura. E le altre due,
Bonizza e Michela, alla pittura.
Domenica 18 ottobre, alle ore 11.30, la Galleria Perl’A di Venezia (Salizada
San Samuele, S. Marco 3287, a pochi passi da Palazzo Grassi) inaugura una
mostra che propone, oltre all’autoritratto del padre (un disegno risalente al 1930)
e al ritratto di sua moglie, da lui eseguito nel ’44, una sequenza di opere delle
due pittrici, che vanno considerate tra le esponenti di rilievo dell’arte attuale,
non solo veneta, bensì di respiro europeo.
L’esposizione resterà aperta fino al 16 novembre con orario 10.30-12.30 e
16.30-19.30 anche nei giorni festivi (martedì chiuso). Ai visitatori verrà donato
il catalogo, edito da Il Sogno di Polifilo, comprendente le riproduzioni di tutte le
opere esposte e un testo di Franco Batacchi.