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Una Farmacia in Archivio. Medicina omeopatica in Piemonte tra Ottocento e Novecento
La storia della farmacia omeopatica, i cui arredi sono oggi conservati presso l’Archivio Storico della Città di Torino, è connessa alle alterne fortune incontrate in Italia dall’omeopatia, fondata, sperimentata e teorizzata tra Sette e Ottocento dal medico sassone Samuel Hahnemann
Comunicato stampa
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La storia della farmacia omeopatica, i cui arredi sono oggi conservati presso l’Archivio Storico della Città di Torino, è connessa alle alterne fortune incontrate in Italia dall’omeopatia, fondata, sperimentata e teorizzata tra Sette e Ottocento dal medico sassone Samuel Hahnemann. In Italia questo metodo di cura aveva fatto dapprima proseliti nel Regno delle Due Sicilie, per poi diffondersi anche in Piemonte, dove suscitò un acceso dibattito negli ambienti medici ufficiali. Tra tutti il più significativo fu l'atteggiamento di Michele Buniva, medico insigne, che volle approfondire la materia studiando i trattati di Hahnemann, promuovendo inoltre una sperimentazione dei rimedi omeopatici sugli animali, come attestano alcuni dei documenti esposti.
In campo legislativo l’omeopatia fu favorita dal re Carlo Alberto, che nel 1839 autorizzò l’apertura della prima farmacia specializzata. Negli anni successivi l’omeopatia si diffuse in città con l’apertura di altri esercizi, mentre i medici che la praticavano risultavano sempre più numerosi.
Nel 1862, in contrada della Provvidenza, l’attuale via XX Settembre, aprì i battenti la farmacia del dottor Arnulfi. Rilevata nel 1876 dall’Istituto Omeopatico, associazione privata di medici, farmacisti e veterinari che aveva lo scopo di praticare e diffondere le teorie di Hahnemann, fu successivamente annessa all’Ospedale Omeopatico, nel frattempo aperto in via dell’Orto Botanico (attuale via Lombroso). Nel corso della prima metà del Novecento lentamente iniziò per l’omeopatia una fase di declino, che travolse inesorabilmente anche l’ospedale e la farmacia.
I suoi arredi, gravemente danneggiati, furono affidati nel 1985 all’Archivio Storico comunale e, con la realizzazione della sede di via Barbaroux, opportunamente restaurati e nuovamente esposti al pubblico.
La mostra che l’Archivio Storico della Città dedica alla farmacia, oltre a presentare il ricco corredo di ampolle, mortai e pestelli utilizzati per la preparazione dei rimedi, nonché alcuni degli oltre 250 volumi della biblioteca specializzata dell’istituto omeopatico, coglie l’occasione per esaminare le reazioni in campo scientifico e le ripercussioni in campo legislativo prodotte dalla medicina basata sulla teoria che il simile cura il simile.
In campo legislativo l’omeopatia fu favorita dal re Carlo Alberto, che nel 1839 autorizzò l’apertura della prima farmacia specializzata. Negli anni successivi l’omeopatia si diffuse in città con l’apertura di altri esercizi, mentre i medici che la praticavano risultavano sempre più numerosi.
Nel 1862, in contrada della Provvidenza, l’attuale via XX Settembre, aprì i battenti la farmacia del dottor Arnulfi. Rilevata nel 1876 dall’Istituto Omeopatico, associazione privata di medici, farmacisti e veterinari che aveva lo scopo di praticare e diffondere le teorie di Hahnemann, fu successivamente annessa all’Ospedale Omeopatico, nel frattempo aperto in via dell’Orto Botanico (attuale via Lombroso). Nel corso della prima metà del Novecento lentamente iniziò per l’omeopatia una fase di declino, che travolse inesorabilmente anche l’ospedale e la farmacia.
I suoi arredi, gravemente danneggiati, furono affidati nel 1985 all’Archivio Storico comunale e, con la realizzazione della sede di via Barbaroux, opportunamente restaurati e nuovamente esposti al pubblico.
La mostra che l’Archivio Storico della Città dedica alla farmacia, oltre a presentare il ricco corredo di ampolle, mortai e pestelli utilizzati per la preparazione dei rimedi, nonché alcuni degli oltre 250 volumi della biblioteca specializzata dell’istituto omeopatico, coglie l’occasione per esaminare le reazioni in campo scientifico e le ripercussioni in campo legislativo prodotte dalla medicina basata sulla teoria che il simile cura il simile.
26
settembre 2005
Una Farmacia in Archivio. Medicina omeopatica in Piemonte tra Ottocento e Novecento
Dal 26 settembre al 09 dicembre 2005
Location
ARCHIVIO STORICO DELLA CITTA’
Torino, Via Giuseppe Barbaroux, 32, (Torino)
Torino, Via Giuseppe Barbaroux, 32, (Torino)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì 8,30-16,30