Con la mostra Under 30 - Io relativo, il 29 maggio 2004 alle ore 17.00 si inaugura a Lavagna (Ge) la nuova galleria di arte contemporanea AGHEIRO. Sette giovani artisti italiani sotto i trent’anni vengono presentata in uno spazio che si propone non solo come vetrina e luogo di esposizione, ma anche come punto d’incontro aperto alle più disparate iniziative artistiche culturali. Così, le opere di pittura, fotografia, video e installazioni raccolte in questa mostra d’esordio rappresentano anche una dichiarazione d’intenti della galleria. Oltre al dato anagrafico, una spiccata ricercatezza tecnica e formale, nonché l’accentuata propensione a volgere l’indugio introspettivo in esercizio e verifica conoscitiva, sono tra i lineamenti che accomunano gli autori. Da principio propulsore alla creatività, l’Io degli artisti sembra diventare, infatti, un “relativo” capace di rimandare ad altro, di superare se stesso per proiettarsi verso l’esterno in modo problematico. La tradizionale prassi dell’autoritratto, allora, oltrepassa la semplice riflessione identitaria svelando timori e incertezze collettive. Valerio Niccacci, infatti, con una sorta di flusso di coscienza visivo, fa del proprio Autoritratto un teatro dell’esperienza, mediata dalla memoria e dalla cultura espresse dal luogo d’origine. Invece, l’anomalia genetica come metafora di una costrizione esistenziale più generale, trapela negli autoscatti modificati di Anna Chiara Mongiello. Nell’installazione video di Romina Giuliani, come nelle pitture ad olio di Alessandra De Laurentiis, la sintesi in bianco e nero delle diffrazioni, moltiplicazioni e cangiamenti della propria immagine, palesa la norma della mutevolezza nella continuità del sé. Marco Antonecchia lavora per stratificazioni e logiche di giustapposizione. L’immagine si articola sulla base di rifrazioni emotive e sollecitazioni antropologiche rese col segno rudimentale della penna Bic. Nei suoi totem, Manuel Scano cristallizza lo sbigottimento di un’infanzia consunta assemblando e rigenerando residui di giocattoli secondo sistemi compositivi in cui si combinano ludico e impegno. Lo short-movie di Carrera & Marchi, infine, sviluppa in modo narrativo e vivace la possibile rigenerazione da ogni fallimento e disastro. In conclusione, una mostra che associa la coralità generazionale e le singolarità dei sette artisti selezionati mettendo in luce una poetica ancora in formazione, ma già consapevole degli aggiornamenti -tecnici e concettuali- delle tendenze più significative dell’arte contemporanea.