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Universo Inverso
Nell’ambito di una ricerca sulle tendenze nell’arte contemporanea, lo Studio G7 dedica una mostra all’idea di spazio vissuto – con particolare attenzione allo spazio architettonico.
Comunicato stampa
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Nell’ambito di una ricerca sulle tendenze nell’arte contemporanea, lo Studio G7 dedica una mostra all’idea di spazio vissuto – con particolare attenzione allo spazio architettonico - come evento di una realtà pura affrancata da strutture sovraestitizzanti e da sovrasignificati imposti alle cose (come quelli della realtà virtuale, ad esempio).
Curata da Marinella Paderni, la mostra “Universo Inverso” presenta tre progetti site specific degli artisti Angelo Davoli, Lorenza Lucchi Basili e Andrea Nacciarriti, i quali utilizzano la materia del reale per rappresentare una dimensione metareale dello spazio esprimendo sia la dimensione del visibile che dell’invisibile.
Il titolo della mostra si riferisce al pensiero del celebre filosofo francese Jean Baudrillard di un “universo inverso” – un universo autenticamente reale, ontologico, primitivo - che l’arte e l’architettura pura possono creare spezzando la piena visibilità del mondo, la sua sovraesposizione e la sua spettacolarizzazione.
Per la mostra ogni artista ha a disposizione una sala dove intervenire e realizzare uno suo spazio architettonico, un suo universo inverso.
Angelo Davoli porta l’attenzione al cielo come spazio fisico infinito, “immagine” metareale in cui l’uomo è capace ancora di rappresentarsi esprimendo pienamente sia il visibile che l’invisibile. Nei suoi dipinti su alluminio i cieli sono “spazi dell’anima”, mentre le sovrastrutture del presente si manifestano nel particolare di un’architettura industriale o di un aereo militare.
Lo sguardo fotografico di Lorenza Lucchi Basili mostra la vera natura del visibile, la sua essenza più segreta, la sua suggestione che spesso si presenta sottoforma d’illusione - illusione che non è finzione “spettacolare”. Reticoli, linee, astrazioni geometriche sembrano essere i soggetti delle sue opere, in realtà sono particolari di grattacieli, strade, città. Queste immagini sono rappresentazioni autonome del mondo, che l’artista svela oltrepassando la soglia rassicurante dell’illusione.
Andrea Nacciarriti si confronta con il “nulla” dello spazio, con la pienezza concettuale e simbolica del vuoto rispetto al pieno del nostro mondo. Le sue installazioni architettoniche, realizzate con materiali edili, tendono a costituire un’unità minimale - significante e autonoma – che riconfigura lo spazio creando un nuovo universo di senso. In questi interventi spazio e opera diventano un tutt’uno, come se quest’ultima fosse già presente nel vuoto, nell’invisibile.
Curata da Marinella Paderni, la mostra “Universo Inverso” presenta tre progetti site specific degli artisti Angelo Davoli, Lorenza Lucchi Basili e Andrea Nacciarriti, i quali utilizzano la materia del reale per rappresentare una dimensione metareale dello spazio esprimendo sia la dimensione del visibile che dell’invisibile.
Il titolo della mostra si riferisce al pensiero del celebre filosofo francese Jean Baudrillard di un “universo inverso” – un universo autenticamente reale, ontologico, primitivo - che l’arte e l’architettura pura possono creare spezzando la piena visibilità del mondo, la sua sovraesposizione e la sua spettacolarizzazione.
Per la mostra ogni artista ha a disposizione una sala dove intervenire e realizzare uno suo spazio architettonico, un suo universo inverso.
Angelo Davoli porta l’attenzione al cielo come spazio fisico infinito, “immagine” metareale in cui l’uomo è capace ancora di rappresentarsi esprimendo pienamente sia il visibile che l’invisibile. Nei suoi dipinti su alluminio i cieli sono “spazi dell’anima”, mentre le sovrastrutture del presente si manifestano nel particolare di un’architettura industriale o di un aereo militare.
Lo sguardo fotografico di Lorenza Lucchi Basili mostra la vera natura del visibile, la sua essenza più segreta, la sua suggestione che spesso si presenta sottoforma d’illusione - illusione che non è finzione “spettacolare”. Reticoli, linee, astrazioni geometriche sembrano essere i soggetti delle sue opere, in realtà sono particolari di grattacieli, strade, città. Queste immagini sono rappresentazioni autonome del mondo, che l’artista svela oltrepassando la soglia rassicurante dell’illusione.
Andrea Nacciarriti si confronta con il “nulla” dello spazio, con la pienezza concettuale e simbolica del vuoto rispetto al pieno del nostro mondo. Le sue installazioni architettoniche, realizzate con materiali edili, tendono a costituire un’unità minimale - significante e autonoma – che riconfigura lo spazio creando un nuovo universo di senso. In questi interventi spazio e opera diventano un tutt’uno, come se quest’ultima fosse già presente nel vuoto, nell’invisibile.
02
aprile 2005
Universo Inverso
Dal 02 aprile al 12 maggio 2005
arte contemporanea
Location
GALLERIA STUDIO G7
Bologna, Via Val D'aposa, 4a, (Bologna)
Bologna, Via Val D'aposa, 4a, (Bologna)
Orario di apertura
da lunedì a Sabato 15.30-19.30. Mattino e festivi per appuntamento
Autore
Curatore