Il titolo vuole mettere in evidenza come la fotografia, nonostante il suo enorme successo, sia un’arte ancora sconosciuta e affidata ad un mercato costituito da persone di buona volontà. In questo contesto chiara è la figura di Stefano Zanus che diffonde le sue opere con gli stessi criteri dell’incisione d’arte. Infatti dopo avere esaurito la tiratura prescelta, il negativo viene biffato. Un’operazione di correttezza verso il collezionista e che garantisce un’autenticità dell’opera che altrimenti sarebbe svilita. Con Stefano Zanus espongono Carlo Sala e Cristiano Camali e per la prima volta nella nostra città Michi Suzuki che ha già esposto a New York, Tokyo, Helsinki, Arles. Dal 1998 lavora come free-lance collaborando con testate come Specchio, Amica, Moda In, Brutus. Cristiano Camali è conosciuto nell’ambiente degli artisti visivi come interprete di installazioni. La sua opera non è semplice documentazione come vorrebbe molto spesso la gelosia dell’autore dell’installazione che non accetta nessuna interpretazione ma che è necessaria a completarne la conoscenza e a farla vivere nel tempo. Infine Carlo Sala innamorato del mistero della città lagunare. Una Venezia oltre il paesaggio. Venezia è luce e quindi una eccezionale sfida per un fotografo.