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Unnatural_nature
unnatural_nature”, sottile ed ironica, dove realtà e astrazione, conformità e follia dell’umanità contemporanea, si mescolano ad immagini oramai volgarizzate dalla mancanza di ideali, rovesciandosi completamente in direzione del significato spontaneo ed effettivo dell’immagine stessa, incarnazione d’idee universali; la natura come luogo e forma da cui prendere spunto e rielaborala senza mai perdere di vista il modello di partenza.
Comunicato stampa
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Il 30 aprile lo spazio del Museo d’arte Moderna Ugo Carà di Muggia (Trieste) aprirà le porte alla mostra intitolata “unnatural_nature” che vede protagonisti quattro giovani artisti: Gabriele Bonato, Kristian Sturi, Davide ERON Salvadei e Federica Gif. “unnatural_nature”, sottile ed ironica, dove realtà e astrazione, conformità e follia dell’umanità contemporanea, si mescolano ad immagini oramai volgarizzate dalla mancanza di ideali, rovesciandosi completamente in direzione del significato spontaneo ed effettivo dell’immagine stessa, incarnazione d’idee universali; la natura come luogo e forma da cui prendere spunto e rielaborala senza mai perdere di vista il modello di partenza.
Un ritorno, quindi, alla bellezza del contenuto, dove madonne misericordiose tengono in mano rosari e cartoline raffiguranti immagini di guerra, dove bambini giocano spensierati con cani disegnati dalla loro stessa fantasia immersi in atmosfere oniriche senza tempo, dove da esili ramoscelli scaturiscono solidi leonardeschi intrappolati a fugaci installazioni o a falsi guru dall’antitetico significato e infine dove isolati giocatori di golf dialogano con paesaggi inquietanti privi di forme ma pregni di tensione emotiva.
La mostra, organizzata dal Comune di Muggia in collaborazione con la Galleria La Colomba, si inserisce nel programma PRACC 2010 (PRogetto Arte Contemporanea al museo Carà) promosso dall’ associazione culturale Photo-Imago, dal Gruppo 78 e da Juliet art magazine.
Unnatural_nature
30 secondi alla fine, 1 minuto all’arrivo. Datemi tempo, non c’è tempo, devi sbrigarti. Silenzio, non riesco a concentrarmi. Ma come ca…o faccio a posare il mio sguardo sull’inafferrabile, qualunque cosa vedano i miei occhi si muove e vuole che mi muova, che la insegua, che produca senza sosta, che spinga la mia mente a rilassarmi in stadi di quiete…Non ci riesco, maledetto Svevo! Inetto lui e tutte le generazioni che vengono dopo, tutti quanti! Bassa risoluzione, altissimo consumo…comprimi, masterizza, scarica, cestina. Tutti quanti nel cestino! Ma anche Joyce con la sua stream of consciousness…tutto compresso senza punteggiatura…ma cosa vuoi dirmi? Il risultato è una nube di sensazioni, sterili composizioni di vaghezza e dirompenti solo alla prima lettura? Forse. Saliamo su questa nave e facciamo un giro (vediamo se L’Ulisse può guidarci come Virgilio negli Inferi). Quello che vedo sono immagini, veloci, troppo veloci che si confondono tra loro; oggetti che lo sguardo non riesce a cogliere nella sua interezza ma che quotidianamente utilizziamo ed è per questo che nascono. Ma chi se ne frega. Tra Caronte e l’imbarcazione di Willy Wonka preferisco la prima, sono a dieta e il cioccolato è diventato un tabù. Mi viene da vomitare. Respiro e cerco di concentrarmi di nuovo. “Altro giro, altra corsa”, come alle giostre nelle fiere. Di fiere spero davvero di non incontarle…di pescecani ce ne sono fin troppi in questi mari, anche sotto formaldeide. Ho sentito dire che gli squali sono esseri poco soggetti all’evoluzione, hanno questo temibile aspetto da milioni di anni…peccato che i nostri squali si stiano disintegrando nel giro di un decennio e con loro anche la felicità dei collezionisti… Meno natura e più allergie alla natura…che strano l’uomo. Domestico e urbano, intollerante e intollerabile. Casa, dolce, casa. Homme sweet Homme piuttosto. L’Uomo dolce si delizia tra le sue mura di marzapane e calcestruzzo. Più fa a meno di qualcosa e più si costruisce una corazza impenetrabile alle cose che ha scartato. Perché? Forse non vuole essere visto mentre si prostra come uno zerbino davanti allo specchio, sotto la scrivania o sotto i tacchi a spillo…feticismo domestico o malattia collaterale? E la maga Circe mi sta sempre più simpatica. Almeno ha trasformato solo alcuni uomini in semplici maiali da cortile, senza correre il rischio di trasformarci tutti in porci ripugnanti senza ritegno. Forse era davvero una maga e ha letto così bene il futuro che ha lasciato a noi il compito di combattere tra l’evoluzione e la bestialità, mentre per tutto questo tempo ci ha incantati con la sua bellezza e la sua morale da favola? E se l’isola di Lesbo fosse davvero un paradiso sessuale per uomini guardoni e donne omosessuali? Mi viene da dire: “Speriamo”.
Un ritorno, quindi, alla bellezza del contenuto, dove madonne misericordiose tengono in mano rosari e cartoline raffiguranti immagini di guerra, dove bambini giocano spensierati con cani disegnati dalla loro stessa fantasia immersi in atmosfere oniriche senza tempo, dove da esili ramoscelli scaturiscono solidi leonardeschi intrappolati a fugaci installazioni o a falsi guru dall’antitetico significato e infine dove isolati giocatori di golf dialogano con paesaggi inquietanti privi di forme ma pregni di tensione emotiva.
La mostra, organizzata dal Comune di Muggia in collaborazione con la Galleria La Colomba, si inserisce nel programma PRACC 2010 (PRogetto Arte Contemporanea al museo Carà) promosso dall’ associazione culturale Photo-Imago, dal Gruppo 78 e da Juliet art magazine.
Unnatural_nature
30 secondi alla fine, 1 minuto all’arrivo. Datemi tempo, non c’è tempo, devi sbrigarti. Silenzio, non riesco a concentrarmi. Ma come ca…o faccio a posare il mio sguardo sull’inafferrabile, qualunque cosa vedano i miei occhi si muove e vuole che mi muova, che la insegua, che produca senza sosta, che spinga la mia mente a rilassarmi in stadi di quiete…Non ci riesco, maledetto Svevo! Inetto lui e tutte le generazioni che vengono dopo, tutti quanti! Bassa risoluzione, altissimo consumo…comprimi, masterizza, scarica, cestina. Tutti quanti nel cestino! Ma anche Joyce con la sua stream of consciousness…tutto compresso senza punteggiatura…ma cosa vuoi dirmi? Il risultato è una nube di sensazioni, sterili composizioni di vaghezza e dirompenti solo alla prima lettura? Forse. Saliamo su questa nave e facciamo un giro (vediamo se L’Ulisse può guidarci come Virgilio negli Inferi). Quello che vedo sono immagini, veloci, troppo veloci che si confondono tra loro; oggetti che lo sguardo non riesce a cogliere nella sua interezza ma che quotidianamente utilizziamo ed è per questo che nascono. Ma chi se ne frega. Tra Caronte e l’imbarcazione di Willy Wonka preferisco la prima, sono a dieta e il cioccolato è diventato un tabù. Mi viene da vomitare. Respiro e cerco di concentrarmi di nuovo. “Altro giro, altra corsa”, come alle giostre nelle fiere. Di fiere spero davvero di non incontarle…di pescecani ce ne sono fin troppi in questi mari, anche sotto formaldeide. Ho sentito dire che gli squali sono esseri poco soggetti all’evoluzione, hanno questo temibile aspetto da milioni di anni…peccato che i nostri squali si stiano disintegrando nel giro di un decennio e con loro anche la felicità dei collezionisti… Meno natura e più allergie alla natura…che strano l’uomo. Domestico e urbano, intollerante e intollerabile. Casa, dolce, casa. Homme sweet Homme piuttosto. L’Uomo dolce si delizia tra le sue mura di marzapane e calcestruzzo. Più fa a meno di qualcosa e più si costruisce una corazza impenetrabile alle cose che ha scartato. Perché? Forse non vuole essere visto mentre si prostra come uno zerbino davanti allo specchio, sotto la scrivania o sotto i tacchi a spillo…feticismo domestico o malattia collaterale? E la maga Circe mi sta sempre più simpatica. Almeno ha trasformato solo alcuni uomini in semplici maiali da cortile, senza correre il rischio di trasformarci tutti in porci ripugnanti senza ritegno. Forse era davvero una maga e ha letto così bene il futuro che ha lasciato a noi il compito di combattere tra l’evoluzione e la bestialità, mentre per tutto questo tempo ci ha incantati con la sua bellezza e la sua morale da favola? E se l’isola di Lesbo fosse davvero un paradiso sessuale per uomini guardoni e donne omosessuali? Mi viene da dire: “Speriamo”.
30
aprile 2010
Unnatural_nature
Dal 30 aprile al 25 maggio 2010
arte contemporanea
Location
MUSEO D’ARTE MODERNA UGO CARA’
Muggia, Via Roma, 9, (Trieste)
Muggia, Via Roma, 9, (Trieste)
Orario di apertura
da martedì a sabato dalle 17.00 alle 19.00 giovedì e domenica anche dalle 10.00 alle 12.00
Vernissage
30 Aprile 2010, ore 18
Autore