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Uno nessuno centomila
Cinque maestri del design tra arte e industria
Comunicato stampa
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Dopo il grande successo della mostra “Mario Bellini. Il Fuoco nell'occhio”, proposta l'anno scorso a Villa Sartirana, l'Assessorato alla Cultura di Giussano e Ultrafragola presentano un progetto multimediale sull'Italian Design e i suoi grandi maestri.
Un percorso tra arte e industria, talento e produzione in serie, attraverso la vita e le opere di Achille Castiglioni, Vico Magistretti, Gae Aulenti, Alessandro Mendini, Ettore Sottsass. I maestri dell'Italian Design, protagonisti della prima, gloriosa stagione del Made in Italy. Architetti, progettisti, grafici. Ma anche artisti e scrittori. Qualcuno se n'è andato, come Achille Castiglioni e Vico Magistretti. Gli altri lavorano ancora, oggi più che mai. Scomodi, geniali, ingombranti, ostili alle celebrazioni, i maestri del design non amano essere definiti così. Ma cosa sarebbe il design senza questi cinque architetti? E senza le aziende che hanno creduto in loro?
La mostra propone un'installazione multimediale con video-interviste, disegni, fotografie, oggetti, citazioni che guardano al passato e al presente del design per capire il futuro.
“La leggenda dice che quando sono nato mio padre mi ha messo una matita in mano perché voleva che diventassi un architetto. Forse alla fine ce l'ha fatta” (Ettore Sottsass).
“L’architecture c’est des ruines, l’architettura sono le rovine, frase detta da August Perret, che è stato uno degli inventori del cemento armato” (Vico Magistretti).
“L'esperienza non dà certezza né sicurezza, ma anzi aumenta la possibilità di errore. Direi che è meglio ricominciare ogni volta da capo con umiltà perché l'esperienza non rischi di tramutarsi in furbizia” (Achille Castiglioni).
“La parola design a me non piace, io preferisco il termine arte applicata” (Alessandro Mendini).
“Ho trovato tra le mie carte un foglio in cui definisco l’architettura musica congelata” (Gae Aulenti).
Cinque maestri. Cinque definizioni del design e dell'architettura. Da qui comincia il percorso della mostra a Villa Sartirana. Un progetto espositivo ispirato alla mostra “Mathematica”, curata nel 1961 da Ray e Charles Eames.
L’esposizione è accompagnata da due incontri serali, il 13 e il 20 marzo, con alcuni tra i principali protagonisti del design e dell’architettura, da Alessandro Mendini a Andrea Branzi, da Alberto Alessi a Stefano Boeri, a cura di Enrico Morteo.
Un percorso tra arte e industria, talento e produzione in serie, attraverso la vita e le opere di Achille Castiglioni, Vico Magistretti, Gae Aulenti, Alessandro Mendini, Ettore Sottsass. I maestri dell'Italian Design, protagonisti della prima, gloriosa stagione del Made in Italy. Architetti, progettisti, grafici. Ma anche artisti e scrittori. Qualcuno se n'è andato, come Achille Castiglioni e Vico Magistretti. Gli altri lavorano ancora, oggi più che mai. Scomodi, geniali, ingombranti, ostili alle celebrazioni, i maestri del design non amano essere definiti così. Ma cosa sarebbe il design senza questi cinque architetti? E senza le aziende che hanno creduto in loro?
La mostra propone un'installazione multimediale con video-interviste, disegni, fotografie, oggetti, citazioni che guardano al passato e al presente del design per capire il futuro.
“La leggenda dice che quando sono nato mio padre mi ha messo una matita in mano perché voleva che diventassi un architetto. Forse alla fine ce l'ha fatta” (Ettore Sottsass).
“L’architecture c’est des ruines, l’architettura sono le rovine, frase detta da August Perret, che è stato uno degli inventori del cemento armato” (Vico Magistretti).
“L'esperienza non dà certezza né sicurezza, ma anzi aumenta la possibilità di errore. Direi che è meglio ricominciare ogni volta da capo con umiltà perché l'esperienza non rischi di tramutarsi in furbizia” (Achille Castiglioni).
“La parola design a me non piace, io preferisco il termine arte applicata” (Alessandro Mendini).
“Ho trovato tra le mie carte un foglio in cui definisco l’architettura musica congelata” (Gae Aulenti).
Cinque maestri. Cinque definizioni del design e dell'architettura. Da qui comincia il percorso della mostra a Villa Sartirana. Un progetto espositivo ispirato alla mostra “Mathematica”, curata nel 1961 da Ray e Charles Eames.
L’esposizione è accompagnata da due incontri serali, il 13 e il 20 marzo, con alcuni tra i principali protagonisti del design e dell’architettura, da Alessandro Mendini a Andrea Branzi, da Alberto Alessi a Stefano Boeri, a cura di Enrico Morteo.
06
marzo 2007
Uno nessuno centomila
Dal 06 marzo al primo aprile 2007
design
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
VILLA SARTIRANA
Giussano, Via Carroccio, 2, (Monza E Brianza)
Giussano, Via Carroccio, 2, (Monza E Brianza)
Orario di apertura
Feriali: dalle 15.00 alle 18.00
Festivi: 14.40 alle 18.30
lunedì chiuso
Vernissage
6 Marzo 2007, ore 21
Autore
Curatore